Scusami, ma è ovvio che per allenare a quei livelli siano comunque allenatori capaci. Altrimenti non sarebbero mai arrivati così in alto a guadagnare quelle cifre. E' ovvio questo.
Il problema è che la stragrande maggioranza dei tifosi ritiene che l'allenatore o sia un incapace in grado di far giocar male anche i fuoriclasse oppure sia un mago capace di portare la Spal in Champions League. Poiché Conte è stato posizionato nella seconda categoria (a torto? a ragione? ne abbiamo parlato tanto e la verità sta in mezzo), non ha alcuna importanza la rosa che ha a disposizione, gli infortuni, gli arbitraggi o quant'altro: deve assolutamente vincere.
Ora, io non appartengo alla categoria di tifosi che attribuiscono agli allenatori capacità soprannaturali. Gli allenatori sbagliano esattamente come i giocatori, i dirigenti, gli arbitri etc. Ho grande stima del Conte allenatore perché ha fatto cose che non era scontato fare (tipo vincere lo scudetto 2011-2012, al netto di tutte le attenuanti; vincere la Premier al primo anno; portare l'indegna Italia 2016 nei quarti dell'Europeo, stessa Italia che un anno dopo con Ventura naufragò malamente) ma non ha la bacchetta magica per trasformare un'ossatura di squadra mediocre (Inter 2019-20) in una corazzata che domini ampiamente sempre. La mia considerazione è: se ci sono stati e ci sono dirigenti di top club disposti a dare a Conte cifre così alte, significa che il suo modo di lavorare venga apprezzato molto più di quello di uno Spalletti, per esempio, che cifre così alte non le ha mai viste e non è mai approdato in squadre pronte per vincere. Ci sarà un motivo se Spalletti venga cercato solo da squadre in declino (Roma gennaio 2016; Inter estate 2017; Milan ad ottobre scorso) e mai da squadre pronte per la vittoria.
Con Conte alla guida dell'Inter, alcuni giocatori hanno raggiunto picchi di rendimento altissimi e niente affatto scontati (non era automatico che Lautaro crescesse così tanto da agosto ad oggi), quindi tanto male non ha fatto. Conte ha portato a lottare per lo scudetto una squadra che negli ultimi anni nel migliore dei casi aveva ottenuto il quarto posto per il rotto della cuffia e, tranne nell'ultimissimo periodo, aveva portato gente come Lautaro e Lukaku a livelli mai raggiunti in carriera prima di allora. Poi, è ovvio che questi meriti vadano spartiti equamente con dirigenti che prendono profili giusti e presidenti che aprono i portafogli. Però è anche vero che vincere è difficile, non vincere è semplice.