Come miglioreresti il calcio?

Corsi di educazione calcistica per i tifosi di tutte le squadre

Devono finire i tempi del "X migliore allenatore del mondo" dopo 3 vittorie consecutive e "X OUT 1!1!1" alla prima sconfitta

Così come dobbiamo smetterla tutti noi tifosi di rovinare i giovani calciatori di belle speranze: alla prima grande partita "E' il nuovo Totti/Baggio/Zanetti/Nesta" e appena va male "Basta, viaaaa, che schifo, regalatelo ad una squadra qualunque della B greca, io al campetto ero meglio"

Così come dobbiamo smetterla di essere sempre impazienti verso tutti quei calciatori giovani oggettivamente talentuosi ma che, comprensibilmente, potrebbero trovare più di qualche difficoltà nel passaggio dal calcio di provincia ad un top club

Così come dovremmo davvero farci tutti un bell'esame di coscienza: sogniamo un ridimensionamento del calcio su costi sostenibili però poi guardiamo le partite su streaming pirata (il che, ricordo, non danneggia economicamente solo televisioni e club ma anche gli abbonati regolari che devono sobbarcarsi un costo maggiore a causa di quelli che rubano un servizio. Costa troppo il calcio in tv? Benissimo, non abbonarti ma non rubare. Vedere il calcio in tv non è e non sarà mai un bene di prima necessità), piangiamo per i costi di abbonamenti/biglietti (ignorando, in quest'ultimo caso, che ad essere esorbitanti siano solo, com'è giusto che sia, quelli dei big match) e compriamo merchandising contraffatto.

Il cambiamento parte anche e soprattutto da noi. Perché è l'affetto incondizionato di milioni e milioni di tifosi al mondo a rendere possibile il carrozzone calcio. Se i primi ad essere incoerenti siamo noi banali tifosi, come possiamo chiedere riforme?
 
Per migliorarlo e forse "risanarlo" ci vorrebbe un tetto salariale a livello mondiale parlo.


Ancora peggio.

È come ci fosse il s.c. per gli ingegneri in tutto il mondo.
E che a Zurigo prenderebbero massimo come a mombai. ( Il che significherebbe terminare il progresso tecnologico e si torna a carta e penna)
O che a mombai gli metti quello di Zurigo. ( Rendendo inutile il s.c.)

Se ragioni sulla percentuale è il n discorso leggermente meglio, ma non cambia di molto.
 
Ancora peggio.

È come ci fosse il s.c. per gli ingegneri in tutto il mondo.
E che a Zurigo prenderebbero massimo come a mombai. ( Il che significherebbe terminare il progresso tecnologico e si torna a carta e penna)
O che a mombai gli metti quello di Zurigo. ( Rendendo inutile il s.c.)

Se ragioni sulla percentuale è il n discorso leggermente meglio, ma non cambia di molto.
Vero
 
Ma è perfettamente inutile cercare una qualsiasi forma di giustizia economica nel calcio, quando il mondo intero va nella direzione esattamente opposta, con la forbice trai i più ricchi ed i meno ricchi che si allarga sempre di più. Hai voglia di salary cap, gli sponsor ed i proventi dai diritti TV, il mechandising ecc. saranno sempre enormemente maggiori per i top club, quindi non cambierebbe niente.
 
romanticamente sarei d'accordo, é chiaro che la partita secca fin da subito é piú affascinante ed adrenalinica.

Non é peró piú realistico per quella che é la direzione presa dal calcio-business, dove le partite europee generano piú soldi ed appeal ed é quindi necessario per tutti giocarne il piú possibile, garantendo una base minima a tutti.
Gli sponsor ti pagano di piú se puoi garantire un minimo di 6-8-10 partite a sbandierare il loro brand sotto i riflettori di tutta Europa, piuttosto che magari due partite a inizio stagione prima di uscire.
Cercherei quindi un compromesso accettabile che permetta sí di giocare piú in Europa, ma salvaguardando la meritocrazia ed evitando quindi porcate come la Superlega.

Secondo me si giocheranno sempre piú partite in Europa, il vero business é lí, ad ogni riforma il numero minimo di partite garantite aumenterá...

Di conseguenza da qualche parte le devi togliere, e va per forza fatto nei campionati nazionali

Per me 16 squadre é ideale e piú al passo coi tempi, anche poi tornassero 18 sarebbe cmq un grosso passo avanti.
Di sicuro 20 squadre uccide il livello e minimiza la qualitá generale

Ma io non sono mica sicuro che questa formula delle coppe europee post riforma dei primi anni 2000 che prevede più partite per tutti stia funzionando da un punto di vista prettamente economico. Anche perchè magari è vero che genera più soldi da sponsor e diritti tv, ma allo stesso tempo genera molte più spese per le squadre che vogliono essere competitive ai massimi livelli, mentre quelle che partecipano giusto per partecipare si fanno questa gita nei gironi in cui prendono pere da chiunque per poi tornarsene ai loro campionati nazionali minori che dominerebbero comunque a prescindere dai premi Uefa e degli sponsor per aver giocato sei partite europee al posto di due.

Attualmente servono tanti più soldi alle squadre e molti più giocatori proprio perchè si giocano molte più partite, tante delle quali sono quasi inutili, anche in Europa.

per me funzionerebbe più un calcio con meno partite per tutti, però più interessanti ogni volta che scendi in campo. Credo che il tifoso ucraino per dire, sia più interessato a pagare per vedere due sole partite sapendo che comunque se azzecchi quella partita hai la possibilità di far fuori lo squadrone ed hai la possibilità di rivedere altre due partite interessanti in cui ti giochi qualcosa di importante nuovamente, che non per vedere sei partite sapendo già che comunque alla lunga non hai speranza di passare il turno perchè una volta ti può andare bene, più volte di fila invece è difficile. Ed infatti in Champions di squadre come queste che riescono ad arrivare in fondo non se ne vedono più anche per questo. Con la formula dei gironi le grandi vanno sempre avanti e le piccole restano sempre fuori, e di sorprese non se ne vedono praticamente mai.
 

piotor

Pallone d'oro
  Moderatore
I playoffs ed i playouts ci sono già in Serie B e dimostrano la fondamentale ingiustizia di questa formula: chi ha la fortuna di arrivarci in una condizione fisica ottimale e con tutti gli uomini a disposizione è grandemente favorita al di là dell'effettivo valore mostrato durante la regular season.
Non ho la ricetta per migliorare il calcio, personalmente preferirei stagioni più corte, regolamenti più trasparenti e di applicazione meno bizantina di quella di oggi, meno "spezzatino" di programmazione delle singole giornate, meno interviste e trasmissioni di "calcio parlato" e quelle poche improntate a discutere del lato tecnico e tattico e meno sul gossip, soprattutto sarebbe importante che gli arbitri potessero parlare e spiegare i motivi delle loro decisioni - non eviterebbe le polemiche ma almeno si eviterebbe di pontificare senza conoscere i fatti.
Per quanto riguarda il lato economico, non è la mia materia e non saprei proprio, ma mi piacerebbe che tutte le società fossero basate sull'azionariato popolare, cioè che ci fosse una maggiore partecipazione da parte dei tifosi.
Non penso sia ingiustizia pero'.

Decidere di arrivare a bomba per i playoff vuol dire due cose:
1) sei stato comodamente in zona PO a lungo e hai potuto pianificare la cosa
2) ti sei preso il rischio di "rinunciare" a partite in condizione per avere la condizione a campionato finito

Se ai PO sei fuori forma e' perche' hai dovuto spingere abbestia, a differenza degli altri e hai deciso di giocartela sul piano non fisico nelle partite decisive.

I PO, semplicemente, aggiungono livelli di complessita' che vanno oltre il semplice vincere/perdere e questo puo' piacere o meno, ma non li definirei ingiusti.

Il problema, enorme, per quel tipo di formula, e' che buona parte della stagione sarebbe troppo poco rilevante, dato che in ballo ci sarebbe giusto il fattore campo.

Piu' interessante, invece, la modalita' usata in Belgio credo, dove le prime N passano ad un secondo mini-campionato, dove si portano dietro la meta' dei punti precedenti. In questo modo gli errori della prima fase valgono meta', ma fanno comunque la differenza.
 
Ma se metti un salary cap di 150 mln all'anno per squadra per dire, dove volete che vanno a giocare i calciatori più forti europei?

poi per le squadre albanesi di turno è normale che non cambi nulla a prescindere da salary cup o meno, cambia invece il mondo per il calcio di vertice. Perchè 150 mln di stipendi annuali sono accessibili per almeno una ventina di squadre in giro per l'Europa, e comunque potrebbero risultare competitive anche le squadre che arrivano a pagare 100 mln all'anno di stipendi, perchè nel calcio comunque non è matematica che se paghi di più vinci di più se la differenza non è abissale.

Se invece continui ad andare avanti come adesso in un sistema dove ci sono tre o quattro squadre che pagano 500 mln di stipendi all'anno e devono competere con squadre che pagano stipendi della metà, di un terzo o di un quarto rispetto a loro poi è ovvio che alla lunga non c'è mai competizione ed in fondo a campionati e coppe ci arrivano sempre le stesse squadre.

E tranquilli che i 40 mln netti che prende Messi all'anno adesso al Barcellona non li va a prendere in nessun'altra parte del mondo fuori dall'Europa. Ma anche se fosse non c'è problema, il calcio è uno sport mondiale, mica è riservato solo agli europei. Il calcio per dire, è più seguito in Sudamerica che da noi, per me sarebbe anche bello un calcio in cui tutti possono godersi i loro campioni anziché dover vedere per forza le partite delle squadre europee per ammirare i migliori calciatori al mondo. Il calcio era bello pure quando Pelè, il più forte calciatore della storia, si faceva tutta la carriera nella sua squadra del cuore brasiliana che riusciva a portare sul tetto del mondo.
 
Non penso sia ingiustizia pero'.

Decidere di arrivare a bomba per i playoff vuol dire due cose:
1) sei stato comodamente in zona PO a lungo e hai potuto pianificare la cosa
2) ti sei preso il rischio di "rinunciare" a partite in condizione per avere la condizione a campionato finito

Se ai PO sei fuori forma e' perche' hai dovuto spingere abbestia, a differenza degli altri e hai deciso di giocartela sul piano non fisico nelle partite decisive.

I PO, semplicemente, aggiungono livelli di complessita' che vanno oltre il semplice vincere/perdere e questo puo' piacere o meno, ma non li definirei ingiusti.

Il problema, enorme, per quel tipo di formula, e' che buona parte della stagione sarebbe troppo poco rilevante, dato che in ballo ci sarebbe giusto il fattore campo.

Piu' interessante, invece, la modalita' usata in Belgio credo, dove le prime N passano ad un secondo mini-campionato, dove si portano dietro la meta' dei punti precedenti. In questo modo gli errori della prima fase valgono meta', ma fanno comunque la differenza.

i playoff vanno bene per quegli sport che prevedono una sola competizione all'anno e quindi ti regoli anche in base a questo. Sai già in partenza che puoi pianificare la stagione cercando di qualificarti ai playoff durante la regular season per poi dare tutto nei playoff.

Ma nel calcio, l'esperienza del playoff le squadre la vivono già durante la stagione attraverso le coppe, che siano coppe nazionali o europee.

Per me non c'è alcun bisogno di rendere anche i campionati una sorta di coppa con scontri ad eliminazione diretta alla fine della regular season.

I playoff funzionano alla grande nei campionati americani perchè li le squadre dell'Nba, dell'Nfl, ecc. ecc. ogni anno giocano solo quella competizione. Non esiste anche l'equivalente di una Champions League o la Coppa nazionale americana da affiancare al campionato. La squadra che arriva quarta in classifica in Nba durante la regular season non deve lottare per qualificarsi alla Champions League comunque anche se non vince l'anello.

Inoltre, trattandosi di campionati che non prevedono retrocessioni, la regular season è molto meno interessante per le squadre che non hanno possibilità di giocarsi i playoff, per questo la regular season dei campionati americani a mio avviso fa cagare rispetto allo spettacolo che offrono i playoff.

Giocare solo la regular season in Nba, dove alla fine conta solo vincere l'anello e nulla più, renderebbe quel campionato di una noia mortale. I campionati di calcio europei invece sono belli anche con la sola regular season anche perchè prevedono tanti obiettivi diversi anche per le squadre che non possono vincere il campionato.
 
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