Come il libro sull'imperatore Costantino, non è tanto una biografia lineare quanto una trattazione di controversie sulla vita del poeta e sulla sua famiglia, spesso viziate da pregiudizi ideologici e dal fatto che gli studiosi di Dante erano più interessati alla letteratura che alla storia medievale. Nemmeno Barbero riesce a fornire un quadro coerente della posizione politica del Nostro dopo l'esilio, forse perché non era coerente di suo, il Nostro.