L'ossessione con l'Inter dei record

L'articolo uscito oggi sulla Gazzetta con le formazioni di adesso e quella dell'Inter dei record a confronto, mi hanno fatto tornare questa insofferenza verso questo costante richiamo a quella squadra lì, che non capisco perché abbia questa centralità nella nostra mente quando andiamo a pensare ad un inter futura, vincente da costruire.
Abbiamo vinto 18 scudetti 3 coppe campioni altrettante Uefa, eppure quell'unico scudetto lì deve sempre indirizzare i nostri discorsi
- "Bisogna trovare un nuovo Trapattoni" (Perché non un nuovo Herrera, un nuovo Mourinho, un nuovo Mancini o un nuovo Simoni?)
- "Un Matthaus a centrocampo"
- Quell'anno giocavamo compatti ecc..

Io non capisco parliamo di uno scudetto su 18 ed, inoltre, una squadra che se non erro non è stata in grado nemmeno di aprire un ciclo.
Voi che ne pensate?
Perché è così centrale nella nostra memoria, nelle nostre idee?

Credo che conti molto il fatto che in quegli anni il campionato italiano fosse il più importante al mondo e che quello scudetto fu vinto magnificamente contro squadre che annoveravano i Van Basten, i Gullit, i Maradona, i Rijkaard, gli Alemao, i Careca.
Facemmo il record di punti, ma fummo anche miglior attcco e miglior difesa e vincemmo il titolo di capocannoniere.
Vincemmo con 11 punti di vantaggio sulla seconda, il Napoli di Maradona e Careca.
E avevamo una squadra fantastica che sta sicuramente sul podio della nostra storia di vittorie.
 
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Allora, io c'ero e quell'anno ho visto anche diverse partite allo stadio, ultima in ordine di tempo ma non certo come bellezza il 2:0 alla Fiorentina l'ultima giornata (ed a proposito del quale avrei un episodio divertente da raccontare, ma lasciamo perdere).
E' tutto vero che quell'Inter è passata alla storia per i record che frantumò e perché dai tempi del compianto Bersellini non avevamo più battuto chiodo, ma anche per altri motivi: il primo perché il Trap compì un capolavoro assemblando una squadra vincente pur con 5 titolari nuovi ed avendo delle intuizioni da grande mister qual'è, come quella di inventarsi Berti mezz'ala (lo avevamo acquistato come esterno) ed aver puntato su giocatori considerati di secondo piano ma poi rivelatisi importantissimi, come Mandorlini, Matteoli, Bianchi e perfino Diaz, fatto scendere dall'aereo che avrebbe dovuto riportarlo per sempre in Argentina. Senza contare Brehme, considerato un "acquisto obbligato" per poter avere Matthaeus ma che si rivelò il nostro miglior terzino sinistro di sempre insieme a Facchetti e Roberto Carlos. Ad inizio campionato nessuno era disposto a scommettere una lira su di noi ed in effetti all'inizio le cose non furono facili, poi pian piano il rendimento della squadra lievitò fino a diventare una compagine straripante, dominante e che giocava pure un bellissimo calcio alla faccia di chi considerava il Trap un difensivista a oltranza. Non fu possibile aprire un ciclo perché la fortuna che ci aveva accompagnato il primo anno ci voltò completamente le spalle: Avevamo già acquistato Klinsmann e per questo fummo costretti a mollare Diaz, che come giocatore in sé probabilmente era inferiore ma che si adattava perfettamente al gioco di Serena, al contrario del Tedesco. Bianchi si infortunò così gravemente da restare fuori quasi per un'intera stagione e non recuperò mai completamente, diventando l'ombra di sé stesso (ed il calcio Italiano perse un giocatore di un'intelligenza tattica magistrale, oltre che di buona tecnica). Matthaeus ebbe a sua volta diversi acciacchi e soprattutto appena gli era possibile saltava in macchina (e spesso anche gli allenamenti) e scappava dalla sua nuova fiamma in Svizzera, il che alla lunga portò a malumori e contrasti all'interno della squadra, Trap incluso. Alcuni dei giocatori di livello buono ma non ottimo che l'anno precedente avevano offerto prestazioni di assoluta eccellenza non riuscirono a ripetersi, insomma in poche parole la squadra si sfaldò pian piano. Peccato. Ma era una bellissima Inter, paragonarla a quella attuale non ha alcun senso perché giocava in maniera diversa, ma così a spanne posso dire che a parte De Vrij nei confronti di Mandorlini (che comunque era molto forte) nella contrapposizione 1vs1 quelli del'89 ne escono vincenti - in particolare Brehme/Young, Matthaesu/Vidal e probabilmente anche Berti/Barella sono confronti impari a favore dei primi.
 
Allora, io c'ero e quell'anno ho visto anche diverse partite allo stadio, ultima in ordine di tempo ma non certo come bellezza il 2:0 alla Fiorentina l'ultima giornata (ed a proposito del quale avrei un episodio divertente da raccontare, ma lasciamo perdere).
E' tutto vero che quell'Inter è passata alla storia per i record che frantumò e perché dai tempi del compianto Bersellini non avevamo più battuto chiodo, ma anche per altri motivi: il primo perché il Trap compì un capolavoro assemblando una squadra vincente pur con 5 titolari nuovi ed avendo delle intuizioni da grande mister qual'è, come quella di inventarsi Berti mezz'ala (lo avevamo acquistato come esterno) ed aver puntato su giocatori considerati di secondo piano ma poi rivelatisi importantissimi, come Mandorlini, Matteoli, Bianchi e perfino Diaz, fatto scendere dall'aereo che avrebbe dovuto riportarlo per sempre in Argentina. Senza contare Brehme, considerato un "acquisto obbligato" per poter avere Matthaeus ma che si rivelò il nostro miglior terzino sinistro di sempre insieme a Facchetti e Roberto Carlos. Ad inizio campionato nessuno era disposto a scommettere una lira su di noi ed in effetti all'inizio le cose non furono facili, poi pian piano il rendimento della squadra lievitò fino a diventare una compagine straripante, dominante e che giocava pure un bellissimo calcio alla faccia di chi considerava il Trap un difensivista a oltranza. Non fu possibile aprire un ciclo perché la fortuna che ci aveva accompagnato il primo anno ci voltò completamente le spalle: Avevamo già acquistato Klinsmann e per questo fummo costretti a mollare Diaz, che come giocatore in sé probabilmente era inferiore ma che si adattava perfettamente al gioco di Serena, al contrario del Tedesco. Bianchi si infortunò così gravemente da restare fuori quasi per un'intera stagione e non recuperò mai completamente, diventando l'ombra di sé stesso (ed il calcio Italiano perse un giocatore di un'intelligenza tattica magistrale, oltre che di buona tecnica). Matthaeus ebbe a sua volta diversi acciacchi e soprattutto appena gli era possibile saltava in macchina (e spesso anche gli allenamenti) e scappava dalla sua nuova fiamma in Svizzera, il che alla lunga portò a malumori e contrasti all'interno della squadra, Trap incluso. Alcuni dei giocatori di livello buono ma non ottimo che l'anno precedente avevano offerto prestazioni di assoluta eccellenza non riuscirono a ripetersi, insomma in poche parole la squadra si sfaldò pian piano. Peccato. Ma era una bellissima Inter, paragonarla a quella attuale non ha alcun senso perché giocava in maniera diversa, ma così a spanne posso dire che a parte De Vrij nei confronti di Mandorlini (che comunque era molto forte) nella contrapposizione 1vs1 quelli del'89 ne escono vincenti - in particolare Brehme/Young, Matthaesu/Vidal e probabilmente anche Berti/Barella sono confronti impari a favore dei primi.
Perché si decise di lasciare alla juve il trap? Fu una pazzia
 
Perché si decise di lasciare alla juve il trap? Fu una pazzia

Ma sai, in particolare per gli allenatori vale il detto sic transit gloria mundi. Soprattutto quando un allenatore è stato vincente mal si sopporta che non ottenga più risultati brillanti, oltretutto il Trap è uno che gioca un calcio più votato alla praticità che all'estetica e quando non hai giocatori buoni non riesci né ad ottenere risultati brillanti né ad offrire un bello spettacolo. Poi molto contribuirono i contrasti con Matthaeus che ho descritto prima, si scelse di mandar via il tecnico per tenere il giocatore ed ironia della sorte l'anno dopo si cedette anche il Tedesco, che poi ritrovò il mister per vincere altri titoli in Germania ...
 
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