Allora, io c'ero e quell'anno ho visto anche diverse partite allo stadio, ultima in ordine di tempo ma non certo come bellezza il 2:0 alla Fiorentina l'ultima giornata (ed a proposito del quale avrei un episodio divertente da raccontare, ma lasciamo perdere).
E' tutto vero che quell'Inter è passata alla storia per i record che frantumò e perché dai tempi del compianto Bersellini non avevamo più battuto chiodo, ma anche per altri motivi: il primo perché il Trap compì un capolavoro assemblando una squadra vincente pur con 5 titolari nuovi ed avendo delle intuizioni da grande mister qual'è, come quella di inventarsi Berti mezz'ala (lo avevamo acquistato come esterno) ed aver puntato su giocatori considerati di secondo piano ma poi rivelatisi importantissimi, come Mandorlini, Matteoli, Bianchi e perfino Diaz, fatto scendere dall'aereo che avrebbe dovuto riportarlo per sempre in Argentina. Senza contare Brehme, considerato un "acquisto obbligato" per poter avere Matthaeus ma che si rivelò il nostro miglior terzino sinistro di sempre insieme a Facchetti e Roberto Carlos. Ad inizio campionato nessuno era disposto a scommettere una lira su di noi ed in effetti all'inizio le cose non furono facili, poi pian piano il rendimento della squadra lievitò fino a diventare una compagine straripante, dominante e che giocava pure un bellissimo calcio alla faccia di chi considerava il Trap un difensivista a oltranza. Non fu possibile aprire un ciclo perché la fortuna che ci aveva accompagnato il primo anno ci voltò completamente le spalle: Avevamo già acquistato Klinsmann e per questo fummo costretti a mollare Diaz, che come giocatore in sé probabilmente era inferiore ma che si adattava perfettamente al gioco di Serena, al contrario del Tedesco. Bianchi si infortunò così gravemente da restare fuori quasi per un'intera stagione e non recuperò mai completamente, diventando l'ombra di sé stesso (ed il calcio Italiano perse un giocatore di un'intelligenza tattica magistrale, oltre che di buona tecnica). Matthaeus ebbe a sua volta diversi acciacchi e soprattutto appena gli era possibile saltava in macchina (e spesso anche gli allenamenti) e scappava dalla sua nuova fiamma in Svizzera, il che alla lunga portò a malumori e contrasti all'interno della squadra, Trap incluso. Alcuni dei giocatori di livello buono ma non ottimo che l'anno precedente avevano offerto prestazioni di assoluta eccellenza non riuscirono a ripetersi, insomma in poche parole la squadra si sfaldò pian piano. Peccato. Ma era una bellissima Inter, paragonarla a quella attuale non ha alcun senso perché giocava in maniera diversa, ma così a spanne posso dire che a parte De Vrij nei confronti di Mandorlini (che comunque era molto forte) nella contrapposizione 1vs1 quelli del'89 ne escono vincenti - in particolare Brehme/Young, Matthaesu/Vidal e probabilmente anche Berti/Barella sono confronti impari a favore dei primi.