la battaglia sarebbe quella di portare la buona educazione sui campi di calcio, cosi' come esiste in altri (non tutti) sport. Che i cori non siano con fine razzista, per me non e' difficile da essere d'accordo, per quanto sia molto grigio come concetto.Ma prima dicevi che non è razzismo, quindi non c’è nessuna battaglia e lo status patrimoniale dell’atleta sarebbe quindi irrilevante, anche se capisco perché ti piace tirarlo in ballo