Storie, Anti-storie, Fanta-storie.

Non farmi cercare su wikipedia, racconta... :)

Eh, è lunga...

Grant, nominato Luogotenente Generale, il grado di G. Washington, aveva autorità su tutte le armate USA. Ovviamente Lincoln restava il Comandante Supremo.

Non restò nella capitale a dirigere da un ufficio, ma pose il suo Quartier Generale al seguito dell'Armata del Potomac, che continuò a comandare G. Meade, il vincitore di Gettysburg. Situazione piuttosto ingrata per Meade, che si teneva le responsabilità, mentre i giornali attribuivano tutti i meriti a Grant.

La strategia della campagna era di Grant, la tattica delle singole battaglie, in teoria, restava a Meade. Ma Meade doveva battersi dove e quando gli ordinava il superiore Grant, lì accanto a lui.

Grant iniziò portando l'Armata nella foresta chiamata Wilderness, come aveva fatto Hooker, una delle vittime di Lee. In quell'ambiente la superiorità numerica e nell'artiglieria dei Nordisti era in parte vanificata. E Lee prontamente attaccò e avvolse un fianco nemico, come aveva già fatto con Hooker nella località di Chancellorsville; per poco non gli riuscì di avvolgere anche l'altro, cioè una specie di Canne nel 1864. A onor del vero, prima aveva rischiato di venire sconfitto lui da un contrattacco, fermato per un pelo. Ma alla fine, ripeto, Grant & Meade le presero come Hooker, se non peggio.

La differenza è che Hooker si era ritirato per leccarsi le ferite; Grant invece avanzò ancora in territorio nemico. Era un duro.

Le armate si scontrano ancora a Spotsylvania, dove Lee difende una posizione fortificata e respinge violentissimi attacchi in un autentico mattatoio. A onor del vero, anche qui rischiò di venir travolto per un proprio raro errore di valutazione e subì anche lui gravi perdite. Ma alla fine, di nuovo, Grant & Meade dovettero desistere e andarsene da lì.

Ma andarono ancora avanti, non indietro, perché Grant era un duro.

Si scontrano di nuovo a Cold Harbour, dove Lee difende ancora delle trincee. Pare che Grant & Meade si siano limitati a dire ai loro generali di Corpo d'Armata di attaccare all'alba come meglio ritenevano. L'attacco fu respinto con facilità irrisoria, con una sproporzione tra le perdite che nemmeno Grant poteva permettersi, pur con tutti gli USA da spremere. A quel punto, il morale dell'armata scende sotto i tacchi e s'alza forte il grido "macellaio!" su al Nord.

Ma Grant era sempre un duro e manovrò ancora verso Richmond, la capitale nemica, nelle cui fortificazioni dovette asserragliarsi Lee: un assedio e in un assedio è solo questione di tempo; Lee stesso lo sapeva bene.

L'Armata della Virginia Settentrionale di Lee, il vero obiettivo di Grant & Meade, sarà costretta alla resa solo dall'esaurimento di tutte le risorse materiali e morali del Sud, dove nel frattempo scorazzavano bruciando tutto Zio Billy Sherman, Sheridan etc.

Conclusione: Grant era un tattico grezzone, bastonato come gli altri da Lee, ma uno stratega di prim'ordine. E un duro...
 
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? Grande!
Io sono tuttora legatissimo alla Marina Militare cui mi sento di dovere tanto.
E poi, per inciso, quando la si cita nella Seconda Guerra Mondiale saltano fuori sempre Taranto e Capo Matapan e ci si dimentica delle battaglie di mezzo giugno e mezzo agosto e dell'impresa di Alessandria.
Ha avuto più considerazione dagli inglesi che dagli italiani.
l'impresa di alessandria è qualcosa di assolutamente incredibile, soprattutto pensando alle tecnologie del tempo
 
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Io sono tuttora legatissimo alla Marina Militare cui mi sento di dovere tanto.
E poi, per inciso, quando la si cita nella Seconda Guerra Mondiale saltano fuori sempre Taranto e Capo Matapan e ci si dimentica delle battaglie di mezzo giugno e mezzo agosto e dell'impresa di Alessandria.
Ha avuto più considerazione dagli inglesi che dagli italiani.

Mio nonno divenne, dopo la pensione, appassionato di modellismo navale.

Oltre a diversi galeoni per i quali ha vinto anche dei premi (purtroppo non ho foto da postare, ma giuro che alla prossima volta che vado a casa dai miei rimedio) ha costruito anche i modellini di diverse navi da guerra, ovviamente una su tutte il "suo" Grecale di cui oltre al modellino soprammobile ne ha fatta anche uno lungo un metro circa (lo scafo lo ha costruito usando latte di pomodori pelati lavorate con martello e saldatrice, per rendere l'idea) ma anche il Bolzano, il Giulio Cesare, la Roma...tutte fatte "a memoria", come se le ricordava lui che le aveva viste di persona, senza schemi o disegni o immagini se non qualche foto d'epoca scattata da egli stesso (e che custodisco io gelosamente).

Quanto ci ho giocato da bambino a fare le battaglie navali muovendo i modellini sul tavolo del suo salotto... :sizi

Sulle imprese dimenticate pesa il fatto che quella guerra l'abbiamo persa. I pochi momenti "alti" sono stati sepolti dal mare di bastonate prese su tutti i fronti, con contorno di morti e ritirate disastrose
 
come aiuti americani io intendo i prestiti di materiale e mezzi fatti dall'america, non l'esercito in se

che attaccò dalla tunisia per finire l'opera, se no chissà quanto ci avrebbe messo monty

Uno dei motivi per cui, a prescindere da Pearl Harbor, credo proprio si sarebbero messi in mezzo lo stesso.

Dubito che in caso di vittoria il Fuhrer avrebbe pagato i debiti contratti con gli Usa dai suoi nemici sconfitti...stesso discorso per il Kaiser 20 anni prima :dente
 
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Io sono tuttora legatissimo alla Marina Militare cui mi sento di dovere tanto.
E poi, per inciso, quando la si cita nella Seconda Guerra Mondiale saltano fuori sempre Taranto e Capo Matapan e ci si dimentica delle battaglie di mezzo giugno e mezzo agosto e dell'impresa di Alessandria.
Ha avuto più considerazione dagli inglesi che dagli italiani.

La marina aveva una chiara comprensione delle prioritá strategiche: proteggere il proprio traffico e (in seconda battuta) interdire quello nemico. Probabilmente perché Mussolini e gli altri gerarchi non capendoci molto non ci mettevano il becco.
 
Questo l'avete letto senz'altro

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Datato ma classicone, ripreso in mano di recente dopo anni

Grande affresco
 
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