Repubblica racconta come Giampaolo, ieri, abbia passato la giornata a Bogliasco. “Al mattino ha guidato la riunione della squadra, summit collettivo, tutta la rosa presente, chi ha giocato con il Crotone e chi no, ma poi ha delegato al suo staff il compito di allenare chi contro i calabresi aveva riposato e di osservare il lavoro di scarico degli altri. Troppe cose da fare, per andare sul campo e magari perdere tempo, visto che il giorno dopo una partita non ci si può addestrare sulla tattica. Le tante cose da fare erano rivedere (velocemente) la trionfale passerella con il Crotone e poi buttarsi a capofitto sulle partite dell’Inter. Giampaolo è fatto così, inutile stupirsi. Nel preparare una gara è maniacale, i giocatori, che per questo molto lo elogiano, ammettendo di sapere spesso le mosse dell’avversario in anticipo, lo hanno capito da tempo. Figurarsi poi se l’avversario si chiama Inter, la squadra seconda in classifica, al cospetto della quale la Samp si presenta da sesta, in piena zona Europa.”

Un allenatore che sfida la sua squadra del cuore: “Tifo Inter. Era così da ragazzo. Poi è chiaro, prima giocatore, poi allenatore, pensi ai tuoi interessi, ai club per cui lavori. Ma è sempre stata la mia squadra del cuore. La passione c’è. Proprio per questo un giorno mi piacerebbe allenarla. Dopo la Samp, in cui sto d’incanto, perchè mi permette di lavorare alla grande, senza pressioni eccessive, senza ingerenze esterne, la panchina dell’Inter potrebbe essere uno splendido punto d’arrivo. Prima di portarmi via il quadro e lasciarvi la cornice. Una scuola calcio a Gilianova e il ritiro”. Come affronterà l’Inter? “Senza paura proveremo a fare la partita”. Perché “sarà una gara tosta, ci sarà da divertirsi”:

(Repubblica Genova)

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