C’è il pubblico delle grandi occasioni per il ritorno del Barcellona a San Siro, record di incassi per una squadra italiana e cornice di San Siro meravigliosa ad abbracciare i ragazzi.
La partita inizia sulla falsariga di quella dell’andata, benché tutti ci aspettassimo qualcosa di diverso in casa, con un dominio territoriale del Barcellona e un pressing forsennato e millimetrico degli avversari.
Per uscire da un pressing così alto e così ben fatto serve una tecnica diversa, una tecnica da Barcellona, di cui i nostri centrocampisti non dispongono, e questo porta l’Inter a perdere ancora una volta una enorme quantità di palloni in fase di uscita e di riuscire a presentarsi in area avversaria ben poche volte.
Nel primo tempo l’occasione più nitido su cross di Perisic ce l’ha Asamoah, che però col suo inserimento toglie il pallone a Vecino ad un metro dalla porta. Da evidenziare uno Skriniar mostruoso nel primo tempo. La ripresa si sviluppa nello stesso modo con i ritmi che calano un po’ e l’Inter che riesce ad arrivare bene in area avversaria in alcune occasioni, come quella in cui Politano di testa anticipa Langlet ma spara a lato. A dieci dal termine entra Malcom, seguito per tutta l’estate e poi soffiatoci rispettivamente dalla Roma prima e dal Barcellona poi, tempo due minuti e dopo una finta su Asamoah infila Handanovic con un sinistro piazzato.
San Siro è ammutolito, l’impressione è che il gol arrivato dal nulla abbia tagliato definitivamente le gambe ai giocatori e ai tifosi, rimasti aggrappati al momentaneo 1-1 di Tottenham-PSV.
Entra Lautaro per un Brozovic mai così in difficoltà in stagione, e da una buona azione sulla destra è proprio il Toro a difendere benissimo il pallone e metterlo in mezzo per Vecino; tiro rimpallato che arriva sui piedi del Capitano, ottima protezione della palla e 1-1.
Icardi porta subito il pallone a centrocampo, segno evidente della mentalità dei ragazzi, proviamo a vincerla. Poco dopo arriva la notizia del vantaggio del Tottenham e la partita finisce senza altri sussulti. Qualsiasi interista sulla faccia della terra avrebbe firmato per trovarsi con questa classifica a due giornate dalla fine del girone.

Handanovic 7: Non compie miracoli ma viene chiamato in causa tantissime volte rispondendo sempre presente. Non può molto sul tiro improvviso di Malcom.

Vrsaljko 6: Ha dalle sue parti due clienti terribilmente scomodi come Coutinho e Jordi Alba, tuttavia riesce a limitarli moltissimo giocando un’ottima gara in fase difensiva. Quelle poche volte che l’Inter riesce a superare il pressing alto del Barcellona è anche merito suo, accompagnando sempre la ripartenza. In fase offensiva però non riesce a mettere nemmeno un cross decente, e ne prova diversi.

De Vrij 6: L’assurdità sul nascere dell’azione del gol gli costa almeno mezzo punto. Si fa saltare male da Coutinho e invece di ripiegare velocemente si mette le mani nei capelli perdendo almeno un secondo di gioco. Sbaglia anche alcuni brutti passaggi in fase di costruzione ma si fa sempre trovare pronto sulle palle alte.

Skriniar 7,5: Il primo tempo del difensore slovacco resterà negli occhi di tutti veramente a lungo. Gli rimbalzano addosso costantemente Dembelé, Coutinho e Suarez a più riprese. E’ letteralmente insuperabile, mostra un tempismo e una pulizia di intervento mai visti prima. Probabilmente persino Messi avrebbe fatto fatica a superarlo. Nel secondo tempo cala leggermente e fa più fatica ad imporsi.

Asamoah 6,5: Prestazione di grossa personalità, sempre ben posizionato e in anticipo su Dembelè. Pochissimi errori tecnici, non riesce bene a chiudere sul tiro di Malcom.

Brozovic 5,5: Erano mesi che non si vedeva una prestazione insufficiente di Brozovic, ma oggi sbaglia davvero una quantità industriale di palloni in uscita, con errori tecnici e di misura dovuti al pressing forsennato blaugrana e ad un briciolo di timore reverenziale in lui ed in tutta la squadra.

Vecino 5,5: Anche lui come Brozovic non è abituato a questi ritmi e a questi livelli di pressing, oltretutto contro una squadra che occupa perfettamente ogni singolo centimetro del campo e che non sbaglia un passaggio. Soffre ritmo ed intensità degli avversari, arrivando a sbagliare troppo. Ha il merito di farsi trovare in area al momento del gol di Icardi.

Nainggolan 5: La peggior prestazione del belga in maglia nerazzurra. Visibilmente ancora sulle gambe per via delle due settimane di stop, ha una marcia in meno rispetto a tutti gli altri giocatori in campo, arriva tardi sulle seconde palle ed è infelice negli stop e negli appoggi. Ha lottato per esserci e il pubblico ha apprezzato, ma per partite come questa servono giocatori al 100%.

Perisic 6,5: Con le praterie lasciategli dai difensori del Barcellona si è rivisto il Perisic ammirato al mondiale ed a sprazzi nella passata stagione. Le sue progressioni mettono in difficoltà la retroguardia avversaria e riesce ad arrivare sul fondo in diverse occasioni. Tutte le occasioni da gol passano per i suoi piedi. In occasione del gol di Malcom avrebbe potuto mettere il piede a copertura dello specchio.

Politano 7-: Il ragazzo acquista personalità di partita in partita, ed esce da San Siro accolto dall’ovazione dello stadio. E’ il più pericoloso ed imprevedibile dell’Inter, riuscendo a mettere in difficoltà nell’1-1 ogni avversario. Arriva più volte al tiro, ma quella palla spedita a lato di testa grida ancora vendetta. Molto bene anche in fase di copertura.

Icardi 6,5: In partite così difficili, dove per uscire dal perfetto pressing avversario sono necessari 4-5 passaggi millimetrici e posizionamenti perfetti, ci sarebbe stato bisogno anche del suo aiuto che però non arriva o non è efficiente. Però, quando l’arbitro fischia e si guardano i tabellini, leggiamo ancora il nome del Capitano tra i marcatori, ed il suo gol vale il punto più prezioso della stagione ad oggi.

Borja Valero 6,5: Mette ordine e geometrie dove più stavamo soffrendo, aiutando Vecino e Brozovic a ridurre i loro errori. L’apertura in mezza rovesciata per Politano è da standing ovation.

Candreva s.v. (un cross sbagliato e poco altro)

Lautaro s.v. (un buon 70% del gol è merito suo, che va a conquistarsi un pallone perso, lo difende salta l’uomo e lo ributta in area per il pareggio finale).

Spalletti 6,5: Forse troppo presuntuosamente nelle dichiarazioni ha cercato di stimolare tutto l’ambiente convincendoci di poter fare una partita diversa contro il Barcellona, ma anche in casa la differenza di qualità tecnica e di personalità è stata abissale e schiacciante in loro favore. I ragazzi stanno però crescendo e sono sfide come queste a plasmare i giocatori, riuscire a riacciuffare il risultato contro il Barcellona ad una manciata di minuti dal termine del match deve dare una grossa dose di carica a tutto l’ambiente. Nessuno ci ha regalato nulla, siamo qui perché meritiamo di starci e possiamo solo migliorare.