Era arrivato come un oggetto misterioso nell’ambito dell’affare Kondogbia, con diritto di riscatto a favore dell’Inter per 35 milioni di euro (da esercitare entro il 31 maggio). Circolava diffidenza tra i tifosi poiché Marcelino lo schierava come esterno destro alto, preferendogli Montoya come terzino destro (e la sua esperienza a Milano è stata tutt’altro che edificante) e proprio per questo Joao Cancelo chiese la cessione. I primi tre mesi in nerazzurro furono effettivamente da oggetto misterioso: poche presenze ed un impiego prevalentemente come vice Candreva. Spalletti lo considerava troppo offensivo, inadatto come terzino e per questo gli preferiva D’Ambrosio, giocatore meno avvezzo a supportare con costanza i compagni in attacco ma più affidabile. Quando quest’ultimo si infortunò, il tecnico nerazzurro non ebbe scelta se non quella di schierarlo terzino, il suo ruolo naturale. Da dicembre fino a maggio, sono state poche le prestazioni negative di Cancelo e l’ex Valencia ha sicuramente contribuito a portare l’Inter in Champions, al di là dell’unico goal segnato contro il Cagliari. Tuttavia il diritto di riscatto per 35 milioni non è stato esercitato e, seppur ancora ufficialmente nerazzurro, il portoghese tornerà a Valencia dal 1° di luglio, a meno che il club spagnolo non lo ceda in queste settimane.

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La morsa del FPF

Recentemente, i media italiani e spagnoli sostengono che sul giocatore si sia inserita la Juventus e che abbia offerto il prestito con obbligo di riscatto fissato a 40 milioni per quello che si può considerare come uno dei migliori (se non il migliore) terzini della scorsa serie A. Sarebbe superfluo parlare della rabbia dei tifosi nerazzurri. Dopo aver “formato” il giocatore, si rischia di vederlo andare via per accasarsi a Torino, sponda bianconera, dagli acerrimi rivali, senza aver guadagnato un singolo centesimo. In questa vicenda, alla società nerazzurra non si possono addossare particolari colpe: la priorità è chiudere il bilancio (30 giugno) con 40 milioni di plusvalenze e con il riscatto del portoghese, sarebbe stato necessario ricavare 75 milioni, una cifra possibile solo con la cessione di Icardi. Non sarebbe possibile nemmeno proporre, come la Juventus, un prestito con obbligo di riscatto: la Uefa tiene sotto stretta osservazione i conti dell’Inter e, dopo la vicenda Mbappe, considera questa formula come un acquisto mascherato. Un suo acquisto, ora che è ancora in prestito, verrebbe contato come se fosse avvenuto lo scorso anno (anche se andrebbe a bilancio da luglio). L’unica possibilità per rivedere il portoghese è che questi rifiuti le eventuali offerte (al momento è stato offerto dal suo agente al Wolverhampton) e che l’Inter si faccia avanti dal 1° luglio.

Le trattative più “semplici”

Qualora non si arrivasse a Cancelo, non mancano le alternative: Bereszynski, Vrsalijko, Piccini, Florenzi, Zappacosta e Partey. Per Bartosz Bereszynski, autore di una buona stagione con la maglia della Sampdoria, si potrebbe replicare quanto fatto lo scorso anno con Skriniar con l’inserimento di qualche pedina per abbassare le richieste dei doriani (anche per fare delle plusvalenze importanti), sperando che il giovane difensore polacco si riveli una piacevole sorpresa così come accaduto con Skriniar. Su Vrsalijko si deve registrare l’interesse non solo dell’Inter, ma anche del Napoli e della Roma; i partenopei, però, hanno già Hysaj come terzino destro titolare ed il croato non si trasferirebbe per fare panchina. Idem la Roma, coperta con Florenzi, Bruno Peres e (teoricamente) Karsdrop. Nerazzurri in vantaggio, dunque, ma la possibile cessione di Florenzi potrebbe far cambiare tutto. Cristiano Piccini, invece, è un nome che è spuntato nelle ultime ore e, secondo il quotidiano Record, la trattativa per il terzino dello Sporting Lisbona potrebbe chiudersi ben presto con la cessione per 15 milioni più bonus. Che sia il 25enne italiano, 34 presenze e 3 assist quest’anno, l’erede di Cancelo?

Obiettivi più complicati

Gli ultimi tre elencati sono quelli più complicati da prendere: il terzino/esterno della Roma ha un contratto che scade il 30 giugno 2019 e nonostante stia discutendo con il club il rinnovo, la sua permanenza è in dubbio: il giocatore chiede 4 milioni all’anno per rimanere, troppi secondo Monchi che ne offrirebbe al massimo 3. Possibile che si chiuda a metà strada ma la mancanza di una clausola rescissoria e le capacità economiche di Suning renderebbero possibile il suo acquisto. Resta da vedere quanto sia effettivamente forte il suo amore per Roma e la Roma, più volte sbandierato. Zappacosta è un’ipotesi di mercato piuttosto recente: il suo procuratore è lo stesso di Matias Vecino ed oggi si è incontrato con Piero Ausilio. Possibile che il direttore sportivo nerazzurro abbia chiesto informazioni ma l’affare risulta molto complicato: lo scorso anno il Chelsea ha speso 30 milioni per il cartellino del giocatore ed una sua cessione non rientra nei piani dei Blues. Anche su Thomas Partey ci sono state delle voci e già a gennaio c’è stata la possibilità di un suo approdo a Milano sponda nerazzurra. Al momento, però, rimane in posizione defilata.

Cosa significa l’addio di Cancelo

Non mancano dunque le alternative per il dopo Cancelo, anche se il rammarico per non averlo potuto trattenere rimane. Al di là del valore tecnico, per l’Inter dire addio a Cancelo significa dover ricominciare (quasi) da capo per quanto riguarda i movimenti sulle fasce, essenziali per il 4-2-3-1 di Spalletti, ed i movimenti in fase offensiva, per cui servirà qualche mese di adattamento al nuovo arrivato per perfezionare l’intesa con l’esterno destro (Candreva?). Proprio per questo motivo, l’acquisto del terzino destro dovrebbe essere la priorità di Ausilio dal 1° luglio.

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