L’inter non rallenta la sua marcia, domina il Torino e con una doppietta di uno strepitoso Calhanoglu porta a casa i tre punti, salendo a quota 89 in 34 partite e aumentando a 81 i gol messi a segno, con l’ennesimo clean sheet per Sommer.

Insaziabili

Nonostante la seconda stella ormai già cucita al petto e un popolo intero pronto a festeggiare nuovamente per Milano, la squadra di Inzaghi non ha pietà e con un secco 2-0 batte il Torino, autore comunque di una prova dignitosa, almeno fino all’episodio clou della partita; infatti all’inizio della ripresa dopo una magistrale verticalizzazione nerazzurra, Tameze è costretto, da ultimo uomo, ad abbattere Mkhitaryan lanciato verso la porta difesa da Milinkovic-Savic. 

La direttrice di gara Ferrieri Caputi, trovatasi oggi a capeggiare la prima terna arbitrale totalmente al femminile nella storia della Serie A, estrae inizialmente il giallo, ma dopo una on-field review modifica la sua decisione, optando per l’espulsione. Da qui in avanti l’Inter inizia a spadroneggiare sul rettangolo di gioco, aumentando il ritmo del possesso e l’efficacia del giro palla, rapido e veloce, tipico del nostro gioco. Il Torino, complice l’uomo in meno, non riesce più a tenere salde le marcature preventive e le linee di difesa iniziano a spezzarsi di fronte ai magistrali inserimenti delle mezze ali e di Calhanoglu, sarà proprio lui infatti al termine di una grande azione a concludere di controbalzo incrociato per il vantaggio nerazzurro al 56’.

Un paio di minuti dopo l’Inter decide di “azzannare alla giugulare” un Toro frastornato dal gol appena subito e sull’onda della spinta di un Meazza a dir poco infiammato si crea i presupposti per raddoppiare; immediatamente dopo un rapido scambio al limite dell’area fra Lauti e Tikus, il numero 9 viene abbattuto da uno scellerato intervento in scivolata di Lovato, nettamente fuori tempo. L’arbitro questa volta è ben posizionata e indica il dischetto. Dagli 11 metri va Calhanoglu, che dopo aver ricevuto la “benedizione” del Capitano mette la palla sotto al sette e firma la doppietta personale, salendo a 13 reti in campionato.

Inzaghi lascia spazio a qualche cambio; dentro Sanchez, Asslani, Frattesi, Buchanan e Arnautovic. 

Al triplice fischio si scatena la festa nerazzurra tra le mura amiche di San Siro, cornice splendida a coronare un percorso magistrale dei ragazzi di Inzaghi.

La festa può cominciare

I festeggiamenti, iniziati dentro lo stadio, proseguono subito fuori, in una Milano dipinta solamente di nerazzurro. Decine di migliaia di persone circondano i due pullman scoperti che trasportano la squadra, inneggiando alla vittoria e intonando cori. Tutti sono parte di un percorso perfetto, iniziato tre anni fa quando la società e il Presidente Zhang scelsero Inzaghi come nuovo comandante, creando una tela magnifica che oggi ci porta grandissime soddisfazioni.

 

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In una Piazza Duomo strapiena di tifosi dell’Inter in ogni metro quadrato, è un delirio di gioia e di emozioni, con i cuori nerazzurri pronti a impazzire gioia per tutta la notte. 

Questa non è la fine di un ciclo, bensì solo una pietra miliare, di un cammino che ci auguriamo sia ancora più glorioso negli anni a venire.

Articolo a cura di Leonardo Orlando

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