All’alba e al tramonto. Due fiammate da Inter che permettono ai nerazzurri di aver la meglio di un Lecce che, a via del Mare, ha, a lungo, sognato l’impresa di strappare un punto agli uomini di un Simone Inzaghi pensieroso durante la gara, anche quando l’Inter era in vantaggio.
All’alba e al tramonto: da Lukaku a Dumfries
La serata di via del Mare sembrava mettersi subito bene per gli uomini di Simone Inzaghi. Romelu Lukaku ha impiegato solo 81″ per riannodare il filo con il passato spedendo in gol l’assist di Darmian. Gol all’esordio in Italia contro il Lecce, gol all’esordio dopo il ritorno da figliol prodigo sempre contro il Lecce. Filo riannodato e tutti contenti, forse…
Già, forse. Perchè l’Inter, dopo aver spaventato un altro paio di volte Falcone e compagni, smette di giocare facendo arrabbiare il mister, immortalato mentre guarda un orizzonte immaginario rimurginando sul da farsi. Il Lecce non punge, in realtà, ma l’Inter cade nel peccato originale che proprio non riesce a levarsi da dosso. Le partite van chiuse sennò prima o poi…..lo becchi. E così è stato, anche stasera. I fantasmi sono apparsi al terzo minuto del secondo tempo quando Cesaay si è inserito in mezzo alla retroguardia e ha fulminato un poco reattivo Handanovic sul secondo palo. Da qui in poi è una questione di nervi. Inzaghi butta tutti nella mischia. Dzeko, Lautaro, Correa e Lukaku tutti insieme. Falcone s’erige a salvatore di una patria che spera fino a quando, all’ultimo assalto, Dumfries, in qualche modo, regala all’Inter 3 punti importanti, dopo un paio d’interventi importanti di Samir. All’alba e al tramonto, da Lukaku a Dumfries, ma tant’è.
Esterni a metà e Samir di ghiaccio
Tra gli aspetti negativi che risalgono nella notte di Lecce, due in particolare catturano l’attenzione dei tifosi e degli addetti ai lavori.
In primis un Samir di ghiaccio sul gol del Lecce. Un tiro che, seppur ravvicinato, non sembrava propriamente imparabile per un portiere della caratura di Handanovic, tant’è che, pochi minuti più tardi mostra riflessi importanti su una punzione dal limite, centrale ma forte e ben indirizzata. L’età si fa sentire e forse Onana….
L’altro aspetto negativo è il fatto che gli esterni nerazzurri hanno funzionato a metà. Up Di Marco e il sempre utile Matteo Darmian, down Gosens, in ritardo di condizione, e Dumfries che fa tutto tranne quello che un esterno veramente deve fare, ovvero saltare l’uomo e creare superiorità numerica. La pancia, nel vero senso della parola, l ha salvato perchè è valsa i 3 punti. C’è tanto da lavorare, fortunatamente è solo la prima di campionato e di tempo c’è né.
Il coraggio d’Inzaghi
Ultimo aspetto che voglio sottolineare è il coraggio d’Inzaghi. E’ vero che bisogna sempre cercare d’ottenere il massimo ed è altrettanto vero che di fronte aveva una neopromossa, ma il tutto per tutto del finale sa di coraggio. Il volerla vincere consapevole di rischiare di perderla.
Minuto 57. Una decina di minuti dopo il gol subito. Mkhitaryan pronto ad entrare. La tabella luminosa segna 77. Esce Brozovic. C’è stupore tra i tifosi nerazzurri. Qualcuno getta la spugna in segno di una resa figlia del pensiero che Inzaghi fosse in confusione. L’Inter attacca assiduamente. Falcone respinge e fa l’eroe.
E qui, il secondo colpo di genio. Dentro Dzeko, fuori Chalanoglu. Un trio d’attacco pesante si presenta al cospetto di difensori leccesi. Ma il fortino leccese regge. E allora dentro anche il Tucu per il poker. Un entrata, però, valida solo per le statistiche.
Il Lecce culla l’impresa fino al tramonto. All’ultima palla, alla pancia di Dumfries che vale 3 punti. Per ora ci si accontenta così