Nel sofferto pareggio di sabato scorso contro lo spauracchio Sassuolo, l’unico ad essere stato all’altezza della situazione per tutti i 90 minuti è stato Samir Handanovic. Le sue parate sul colpo di testa di Boateng e sul tiro di Boga hanno permesso all’Inter di portare a casa almeno un punto.

Ad onor del vero non è la prima partita della stagione in cui il portiere sloveno si rende protagonista di parate decisive per il risultato. Riavvolgendo il nastro delle partite dell’Inter, nell’ultima del girone di andata a Empoli, Handanovic ha salvato il risultato con un’uscita perfetta per tempismo ed efficacia sui piedi di Zajic, involatosi da solo verso la porta nerazzurra. Oppure, due domeniche prima col Chievo, ha salvato sulla girata improvvisa di Pellissier con un tuffo prodigioso alla sua sinistra. Come non ricordare la parata sulla punizione di Kolarov nella sfida con la Roma. O ancora le parate decisive su Petagna, Valoti e Felipe nella partita che l’Inter riuscì alla fine a vincere per 2 a 1 con la Spal.

Le parate decisive del numero 1 nerazzurro in questa stagione sono state molte altre, e vedremo con i numeri quanto siano risultate preziose nel computo della classifica della squadra di Spalletti. Per contro ricordiamo l’uscita non impeccabile (per usare un eufemismo) su Belotti che costò il primo dei due gol con cui il Torino rimontò le reti di Perisic e De Vrij che avevano portato l’Inter sul 2 a 0: forse questo è stato il solo vero grande errore di Handanovic in questa stagione.

Molti gli imputano anche responsabilità su gol come quello di Di Marco contro il Parma o di Under contro la Roma, ovvero tiri da fuori area da considerarsi vere e proprie prodezze balistiche. Personalmente non sposo questa linea di pensiero perché dopo aver rivisto i tiri da ogni angolazione, ritengo che fossero imparabili per qualunque portiere, a meno di veri e propri miracoli conditi da una buona dose di fortuna. Quello che a volte lascia il dubbio nella testa dei tifosi è il fatto che su tiri come quelli Handanovic quasi sempre resta fermo, senza provare nemmeno la parata.

Detto questo, al netto di questi episodi, il rendimento del trentaquattrenne sloveno è stato sempre più che positivo.

Uno dei dati di cui più si è parlato in questo periodo sono i cosiddetti “clean sheets”, ovvero le partite in cui l’Inter non ha subito alcuna rete. In questo campionato siamo già a quota 11 su 20 gare disputate, ovvero il 55%. Dopo Handanovic ci sono Szczesny, Audero e Consigli fermi a quota 7. Una differenza non da poco anche se non può essere ascritta solo ai meriti del portiere, ma alla fase difensiva nel suo complesso.

Andiamo quindi a vedere delle statistiche più mirate ai portieri (aggiornate al 20/01/2019).

Il primo termine di confronto è il rapporto tra i tiri subiti e le parate effettuate: in questa statistica Handanovic è ancora una volta il migliore con 14 gol subiti a fronte di 74 tiri nello specchio della porta (ovvero 1 gol ogni 5,3 tiri subiti) che corrisponde all’81% di parate. Szczesny invece prende un gol ogni 4,7 tiri, ovvero realizza il 79% di parate. Strakosha, Olsen e Donnarumma, per rimanere alle squadre di vertice, non arrivano al 72% di parate…

Di seguito un grafico riassuntivo dei gol subiti a fronte dei tiri in porta, con la % delle parate risultante, comparativo delle squadre di vertice.

(Clicca sull’immagine per ingrandirla)

 

Qualcuno potrebbe obiettare che magari i tiri subiti dai vari portieri non siano tutti della stessa “qualità”, cioè che magari i 74 tiri in porta subiti da Handanovic fossero più “facili” da parare rispetto ai 68 subiti da Donnarumma, ad esempio. Ecco che ci viene incontro la statistica relativa agli “expected goals” (abbreviati XG), che sarebbero i gol che effettivamente una squadra avrebbe dovuto subire a fronte di tiri o situazioni realmente pericolose. Anche nel rapporto tra XG e gol subiti Handanovic risulta nettamente il migliore, con -7,7 gol subiti in meno rispetto ai gol “attesi”. Szczesny, per dire, si ferma a un -4,6.

(Clicca sull’immagine per ingrandirla)

 

Davanti a questi numeri oggettivi, non possiamo non giudicare come positiva la stagione del portiere sloveno, nonostante in molti reclamino la sua “testa” con forza. Il ruolo del portiere è molto delicato e spesso, purtroppo, una “papera” resta più impressa di una serie di parate risolutive.

Il mio parere è che l’Inter faccia bene a guardare al futuro, perché Handanovic ha 34 anni e, probabilmente, la sua parabola ha già raggiunto l’apice. E’ notizia di questi giorni l’acquisto del giovane portiere carioca Gabriel Brazao dal Cruzeiro, classe 2000, che verrà mandato a farsi le ossa nel Chievo. Esattamente lo stesso percorso fatto anni fa da un certo Julio Cesar

Tutti ci auguriamo che la storia possa ripetersi, nel frattempo i guanti di Samir Handanovic probabilmente continueranno a fare buona guardia alla porta dell’Inter.

PARLIAMONE SUL FORUM

Impiegato tecnico di professione, cantante e chitarrista rock per passione. Amo stare con i miei figli, leggere, scrivere, fotografare e fare qualsiasi cosa possa dare sfogo alla creatività. Nel cuore porto da sempre i colori nerazzurri: per me c'è solo l'Inter!