L’avventura del figliol prodigo Marko Arnautovic non è iniziata benissimo. Dopo qualche spezzone di partita condito con alcune belle giocate fra cui un assist per Lautaro, il gigante Serbo-Austriaco è incappato in un infortunio muscolare contro l’Empoli.

Che non si trattasse di una roba da niente lo si era già capito dai decibel delle sue grida e dalle smorfie di dolore. E purtroppo gli esami strumentali hanno confermato una distrazione muscolare alla coscia sinistra di “media entità”, secondo il parere dei medici.

Tradotto: almeno un mese di stop totale, a cui si aggiungono altri 30 giorni in cui inevitabilmente dovrà ritrovare la forma in allenamento senza poter scendere in campo in partita ufficiale.

Gli svincolati non scaldano

La lista di attaccanti svincolati è ricca di nomi più o meno noti, che per un motivo o l’altro non entusiasmo la piazza e la dirigenza.

Ci sono volti noti al calcio italiano, tra cui Stefano Okaka, libero dopo un’esperienza da 19 gol in due stagioni in Turchia, e il ‘Papu’ Gomez, svincolato dopo un’ultima annata tutt’altro che esaltante (un solo gol) al Siviglia.

Insieme sommano poco più di 70 gol in Serie A ma il primo non è mai andato in doppia cifra in Italia, nemmeno in Serie B, mentre sul secondo c’è qualche dubbio di natura fisica e tattica.

Ci sarebbero anche Simone Zaza e Felipe Caicedo, ma il primo è senza una squadra da oltre un anno mentre per il secondo si tratterebbe di un ritorno dopo un periodo tutt’altro che indimenticabile in nerazzurro con solamente tre presenze, tutte da subentrato, e nessun gol.

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Per Zaza la questione è soprattutto fisica, considerando che il calciatore è svincolato da oltre una stagione ormai.

Tra i diversi nomi esotici ma improbabili spicca quello di Eden Hazard. Il talento è fuori discussione, ma Hazard si è perso dopo il passaggio dal Chelsea al Real Madrid.

Quasi impossibile immaginarne l’ingaggio tra problemi fisici, calo di motivazione che era già evidente al Real e, non per ultimo, l’ingaggio proibitivo.

La Thu-La chiamata agli straordinari 

Dopo un inizio di stagione superiore all’attese (che erano già parecchio alte), a Thuram e Lautaro sarà chiesto l’impossibile.

Dovranno reggere il peso dell’attacco, ogni partita e per tutta la partita, senza infortuni e possibilmente con gol e assist.

Negli anni Lautaro si è dimostrato affidabile dal punto di vista fisico, ma ha sempre avuto dei periodi all’interno della stagione, a volte anche mediamente lunghi, in cui faceva un po’ più fatica a buttarla dentro.

La pressione aumenta nella consapevolezza di non avere grandi alternative, con Arnautovic out e Sanchez ancora non al 100 percento.

Sanchez deve ritrovare condizione

Alexis Sanchez ha avuto finora solo pochi minuti per dimostrare (di nuovo) cosa può fare in termini di contributo alla causa. Minuti, tra l’altro, in cui è stato impiegato quasi da trequartista più che da seconda punta.

Il cileno, non lo scopriamo certo oggi, è molto tecnico, abile con la palla tra i piedi e rapido, nonostante l’età che avanza.

Il che ci porta al primo dei dubbi, di natura fisica, sulla condizione che sembra essere buona ma ancora ottimale.

Il secondo dubbio riguarda gli equilibri di spogliatoio e i social.

In passato, Sanchez si è dimostrato il tipo di calciatore che esprime malumore sui social quando non gioca, e si toglie i sassolini dalle scarpe nelle interviste dopo ogni partita in cui scende in campo.

Tutti ricordano la famosa uscita post gol decisivo contro la Juve, “hey, amigo. I campioni sono così.”

Le soluzioni interne

Le soluzioni interne sono sostanzialmente tre. La prima prevede l’avanzamento di due centrocampisti con caratteristiche offensive: Mkhitaryan o Klaassen.

L’armeno impressiona per affidabilità e costanza di rendimento, dove lo metti sta, e sembra in grado di ricoprire qualunque ruolo.

Klaassen è appena arrivato e non ha ancora debuttato in nerazzurro, ma ha diversi gol nelle gambe e all’Ajax ha già fatto il trequartista.

La soluzione del trequartista o sottopunta prevederebbe un cambio di modulo trasformando il 3-5-2 inzaghiano in un 3-5-1-1 oppure un 3-4-2-1. A partita in corso, magari a risultato consolidato questa, potrebbe essere un’opzione che vedremo spesso.

La seconda soluzione interna porta il nome di Amadou Sarr.

Il senegalese è stato ‘promosso’ dalla Primavera – è centravanti puro, forte fisicamente (1.90 m) e rapido nei movimenti. Verrà aggregato alla prima squadra dalla per sopperire, almeno numericamente, all’assenza di Arnautovic.

Conoscendo il mister, lasceremmo quest’ipotesi per ultima come la meno probabile.

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– Articolo a cura di Renesis

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