C'è l'Atletico

Archiviata la vittoria con la Lazio e in attesa di incrociare i tacchetti con il Bologna per la sfida di Coppa Italia, l’Inter ha conosciuto poche ore fa, l’avversario per gli ottavi di Champions. Un urna tutto sommato benevola, per quanto si possa usare questo concetto dagli ottavi in poi, ha assegnato ai nerazzurri un doppio incontro con l’Atletico Madrid dell’ex Diego Simeone.

C’è l’Atletico, primo nel girone E

Dunque l’urna si è divertita sia con l’Inter che, in un certo senso con il Cholo Simeone. Per il tecnico argentino, infatti, si tratterà del secondo incrocio di cuore dopo che, nella fase a gironi l’Atletico Madrid aveva incrociato il proprio destino con la Lazio. Uno scherzo del destino mica male per un duro come Diego Pablo

Come detto, i colchoneros hanno vinto il raggruppamento arrivando a totalizzare 14 punti sui 18 messi in palio dalle sei sfide. A frenare la corsa degli spagnoli è stata, per prima, proprio la Lazio nella sfida resa celebre dal gol di Provedel all’ultimo minuto di gioco, all’ultimo pallone messo in area di rigore. Gli altri due punti persi sono usciti dalla sfida di Glaskow con il Celtic, un’ altra volta in trasferta, segno che al Wanda Metropolitano il cammino biancorosso è stato praticamente perfetto. Il calore del pubblico è sicuramente un fattore, ma, in tal senso, San Siro non ha nulla da invidiare e questo un cuore caldo come Simeone lo sa.

Il passaggio dell’Inter come seconda aveva, sicuramente, messo in preventivo la possibilità di veri e propri scontri horror. L’Atletico, che è squadra che va comunque presa con le pinze e rispettata per la sua forza, rappresentava, probabilmente, la seconda scelta dopo i tedeschi del Borussia Dortmund. Su questo si può essere contenti per la possibilità di giocarsela.

 

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Numeri e stelle

In Liga, l’Atletico, occupa la quarta posizione dietro i cugini del Real, il sorprendente Girona ed il Barcellona sintomo di una squadra che, negli ultimi anni, i colchoneros si sono stabilizzati come squadra annoverata tra le principali forze della Liga. Dopo 16 giornate, i biancorossi hanno totalizzato 34 punti, (11 vittorie 1 pareggio e 4 sconfitte), segnando 32 gol e subendone 16, esattamente la metà, sintomo di una squadra che segna tanto, (media di due gol a partita), ma subisce anche tanto, (siamo sempre nell’ordine dei due gol a partita).

L’atteggiamento dell’Atletico è riconosciuto essere quello da squadra attendista che fa della difesa ad oltranza la propria forza per poi colpire gli avversari con attacchi veloci aiutata dalla capacità di andare in contropiede dei suoi due attaccanti titolari, Antoine Griezmann e Alvaro Morata, che, senza nulla togliere agli entrambi, rappresentano, probabilmente, gli uomini simbolo di questo Atletico.

Loro due, da soli, in campionato, hanno portato alla causa dei madrileni, 17 gol sui 32 fatti in campionato, 53,13%, (9 il francese e 8 lo spagnolo), e 10 gol dei 17 fatti in Champions, 58,82%, (5 a testa). Per intenderci, con lo stesso numero di partite, Lautaro e Thuram sono a 22 gol su 39 in campionato, 56,41%, (15 Lautaro e 7 Thuram) e 3 sugli 8 fatti in Champions, (2 l’argentino ed uno, decisivo, il francese), 37,5%. Sono medie che bene o male si equivalgono segno che, molto probabilmente, sarà la fase difensiva a governare i 180 minuti di questo doppio confronto.

Al momento, in Champions, sorride, con un gol in meno la difesa nerazzurra che nelle 6 partite del girone ha subito 5 gol, al contrario degli avversari che ne hanno subito uno in più, 6, stabilizzandosi nella media di un gol a partita.

Cosa deve fare l’Inter per passare?

Premessa doverosa. L’andata, a Milano, sarà tra poco meno di due mesi quindi, da qui al fischio d’inizio, può veramente succedere di tutto, ma come può passare l’Inter?

Come tutte le partite di Champions che si rispettino saranno gli episodi di fare la differenza. L’Inter dovrà essere sicuramente attenta a non lasciare la profondità a due attaccanti veloci e brevilinei come Griezmann e Morata e dovrà sapersi compattare dietro la linea della palla per non lasciare spazi agli avversari

In termini di attacco, invece, la parola d’ordine sarà cinicità. Probabilmente capiteranno due/tre occasioni, pulite, a partita per cui i giocatori nerazzurri dovranno essere spietati e far male quando si potrà far male alla difesa madrilena. L’ideale, ovviamente, sarebbe sfruttare il più possibile il fattore campo dell’andata, spinti dal pubblico, per poi aspettare gli attacchi dell’Atletico. Sono tutte ipotesi, a poco meno di due mesi dal primo fischio d’inizio, che aspettano la veridicità del campo, ma di sicuro, per i nerazzurri, poteva andare sicuramente peggio.