check-up

Con l’amichevole, vittoriosa, contro il Psg si chiude la tournée in Giappone dell’Inter e, con essa, la prima parte di pre-season. A 18 giorni dall’inizio del campionato, proviamo a fare un check-up rispetto alle condizioni in cui versa la squadra di Simone Inzaghi.

Luci e ombre giapponesi, a che punto siamo?

Come sempre accade di questi periodi, ci sono notizie positive ed altre meno rispetto a quanto fatto dall’Inter fino ad ora. E’ difficile definire con esattezza quali hanno la meglio perchè figlie di un sistema in continuo mutamento da una partita ad un’altra e di una preparazione atletica ancora non al top. Ovviamente, gli aspetti positivi possono essere sempre soggetti a miglioramento e, di contro, quelli negativi possono sempre mutare la loro sostanza, ma come stanno l’Inter e i suoi giocatori?

Frattesi e Cuadrado tra i migliori

Le note positive della pre-season nerazzurra ci sono e fanno nascere  un sorriso grande così sul volto del mister, Simone Inzaghi che, in estate, ha visto partire alcuni dei suoi pezzi pregiati (Brozovic, Skriniar, Dzeko e Lukaku). La squadra, in alcuni interpreti, sembra già sul pezzo. Sugli scudi, tra i più in palla, due tra i volti nuovi del mercato nerazzurro: Davide Frattesi e Juan Cuadrado.

Il centrocampista italiano non è ancora, per forza di cose, a pieni giri, ma tanto gli basta per essere già tra i protagonisti. Lascia la terra nipponica con un gol e due assist. Se la rete è arrivata con la specialità della casa, l’inserimento, i due assist sono figli di strappi che hanno fatto male alla difesa parigina e hanno favorito le reti di Esposito e Sensi. Se già “questo” Frattesi fa comodo alla causa nerazzurra, quello a pieno regime potrebbe dare al centrocampo nerazzurro un upgrade ai limiti dell’impensabile garantendo quegli strappi e quegli inserimenti che, Barella a parte, han latitato nelle recenti stagioni nerazzurre.

La seconda nota lieta è Juan Cuadrado. Se sul Cuadrado “uomo” si potrebbe aprire un fascicolo lungo, il Juan giocatore sta già facendo capire che, alla lunga, la fascia destra diventerà di sua proprietà, con Dumfries che è probabilmente destinato alla panchina. Anche il colombiano ha portato alla causa nerazzurra qualità che, a queste latitudini, non si mostravano da tempo. Finalmente, dopo tanto tempo, un esterno nerazzurro torna a puntare il proprio diretto avversario e a mettere palloni interessanti nel mezzo. Situazioni che possono favorire sviluppi diversi rispetto alle scorse annate. L’uomo potrà far cambiare idea, il giocatore serve come il pane.

Filip Stankovic, la sorpresa

In parte, anche se inserito in un discorso ideologicamente più complesso, una lieta novella può essere rappresentata da Filip Stankovic. Premessa, un portiere titolare, che sia Sommer o chi per esso, serve assolutamente, ma il figlio d’arte merita, per quanto fatto vedere, molta considerazione e, secondo il pensiero di molti, potrebbe ricoprire con tranquillità i gradi di secondo guardiano della porta nerazzurra.

 

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Check-up: Tra ritardi ed ennesime delusioni

Qualcuno è in ritardo. E’ una cosa normale al 1° agosto, ma ciò lascia comunque più di qualche dubbio in casa nerazzurra, soprattutto in merito ai nuovi profili che dovrebbero fare rimpiangere quelli andati.

Marcus Thuram

La stanchezza accumulata in questi primi giorni di allenamenti, conseguenza anche di un arrivo in ritardo, di certo non aiuta quei giocatori che, magari, portano con sè una massa muscolare importante. E’ il caso, ad esempio, di Marcus Thuram che, in questi primi scampoli di Inter, sta facendo fatica ad accendersi e sta facendo crescere i dubbi intorno al suo percorso all’interno dell’Inter. Non è sicuramente una situazione incontrovertibile, ma un primo campanello d’allarme sta suonando, soprattutto considerando l’aspetto legato al profilo dell’attaccante che dovrà essere acquistato. Marcus sarà partner d’attacco all’altezza di Lautaro o l’Inter con l’attaccante in arrivo (Scamacca) sta cercando di un titolare d’attacco con il francese destinato a fare il terzo attaccante nelle gerarchie di Inzaghi?

Joaquin Correa

Non ci sono più parole per esprimere le sensazioni riguardanti il Tucu. Pur essendo entrato nell’azione del gol di Sensi, Correa ha sprecato l’ennesima occasione per provare a dare un segnale di se stesso. Lo dovrebbe a Simone Inzaghi che l’ha fortemente voluto con sè all’ombra del Duomo e lo dovrebbe a se stesso anche per provare a cercare un’altra destinazione. Ennesima sconfitta di un uomo, su tutta la linea

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