Nella sinfonia che si è avvicinata alla perfezione in quel di Roma, solo la prestazione di un interprete ha lasciato un po’ a desiderare. Un vero peccato, perché tutti conoscono le sue potenzialità e quello che può dare ad un gruppo che migliora di settimana in settimana e che vuole fare un salto di qualità ulteriore, che probabilmente solo lui potrebbe favorire. Stiamo parlando di Ivan Perisic, che da ormai un mese non si sta esibendo sui livelli a lui più consoni. Se la linea difensiva sta raggiungendo livelli altissimi guidata da Skriniar, se a centrocampo il suo connazionale Brozovic vive il miglior momento della sua carriera e sembra aver trovato in Vecino il partner ideale, e se davanti Icardi continua a trascinare la squadra da fenomeno, Ivan da Spalato appare finora l’unico fra i big un po’ in ombra. I tifosi nerazzurri ormai lo conoscono dal 2015, sanno quanto il suo contributo alla manovra offensiva dell’Inter possa rivelarsi letale e fondamentale, ed è per questo che da lui tutti si aspettano di più.

Cause del calo e prestazioni stagionali

Per cominciare, una precisazione: Perisic viene da un’annata in cui ha giocato praticamente tutte le partite, anche perché per Spalletti è irrinunciabile e continua a dimostrarlo anche in questa stagione, nonostante delle prestazioni sottotono. Inoltre, Ivan ha giocato un Mondiale in Russia da assoluto protagonista con la sua Croazia, disputando tutte e 7 le partite previste dalla manifestazione iridata e segnando sia nella semifinale contro l’Inghilterra che nella finale della Coppa del Mondo poi persa contro la Francia. Insomma, queste poche righe bastano per far capire che tipo di giocatore sia Perisic e di quanta personalità sia dotato, ed è proprio per questo che il giocatore che stiamo vedendo è destinato soltanto a migliorare. Il croato sta probabilmente pagando, infatti, l’accumulo di impegni e di fatiche maturate durante l’anno solare. La partenza positiva della sua stagione (condita da un gol a Bologna), che però si è fermata alla sosta di settembre, era probabilmente l’onda lunga di una forma e di un entusiasmo derivanti dal Mondiale.

Fisiologico che Ivan stia vivendo adesso un momento di appannamento. Nell’ultimo mese, infatti, non è riuscito ad incidere nella manovra offensiva nerazzurra, anche se non ha mai fatto mancare un importantissimo apporto difensivo, utilissimo alla causa specialmente nei momenti in cui bisognava soffrire e difendere il risultato. Di questo mese e mezzo rimane scolpito soltanto un fantastico assist per Icardi a Ferrara che è valso il gol della vittoria, giocata estemporanea che ha riportato in auge il #PerisicToIcardi. Ecco, proprio un’intesa che in questo momento farebbe tanto comodo all’Inter e che consentirebbe al capitano argentino di ritrovare il suo partner ideale e ormai “storico” al top della forma, per incrementare ancora di più il bottino (già importante) di gol all’attivo. Attenzione, però, non si sta affermando che le prestazioni di Ivan siano state totalmente negative: semplicemente non si è allineato alle aspettative che il popolo nerazzurro nutre nei suoi confronti, conscio del fatto che stiamo parlando di un ottimo giocatore.

Critiche e rimpianti

Perisic deve trarre motivazione essenzialmente da una critica che una parte del mondo nerazzurro gli muove, che però non è del tutto campata per aria: la discontinuità. Il numero 44 nerazzurro, infatti, in ogni stagione vive delle settimane buie, che finora erano sempre coincise con il periodo invernale. Per questo, si dice, non può essere considerato un top. Adesso ha l’occasione per dimostrare, man mano che i muscoli e la forma fisica ritorneranno ad essere suoi alleati, di poter ripartire da qui: dopo un mese in chiaroscuro, può ritornare quel giocatore letale e devastante in campo aperto che abbiamo imparato a conoscere, rimanendo su alti livelli per tutta la stagione. Solo così potrà mettere a tacere anche un rimpianto che aleggia in buona parte della tifoseria: quello di non averlo ceduto in estate, dopo un Mondiale fenomenale, a prezzo alto. Entrando in quest’ordine di idee, si considera l’età di Perisic, si pensa che ormai abbia dato il meglio nella sua carriera e che nelle prossime sessioni di mercato sarà possibile venderlo soltanto a prezzo ribassato rispetto a quello potenziale dell’estate appena trascorsa. Da qui Ivan può ripartire, per dimostrare invece che la Coppa del Mondo ha rappresentato semplicemente una sua consacrazione a top player e che presto ritornerà sui suoi standard per rimanerci.

L’Inter con il vero Perisic

Se l’Inter di Roma, a detta di tutti, è stata la migliore della stagione, entrando in campo con il piglio della grande squadra e comportandosi da tale per tutta la durata del match, cosa può fare con un Perisic al 100%? Come detto, Skriniar-De Vrij è una coppia fra le migliori in Europa, ed in più si può sempre contare su Miranda; Vrsaljko si sta ormai ambientando e sembra sempre più vicino al posto da titolare; con Asamoah sembra si sia risolto l’annoso problema-terzino sinistro (a parte qualche sbavatura nel match di Barcellona); della coppia centrale di centrocampo si è già detto, e addirittura in quel reparto Spalletti ha lanciato nella mischia Joao Mario che ha risposto tutto sommato positivamente; per quanto rigurda il reparto avanzato, 16 gol nerazzurri in 10 partite di campionato (20 in 13 totali) sono un ottimo score. E allora, il desiderio di completare l’opera con il miglior Perisic appare spontaneo. Ivan può portare, con le sue stratosferiche doti atletiche, più freschezza all’Inter soprattutto nei momenti in cui serve quello “strappo” (a proposito, si attende anche il recupero di Nainggolan, un altro che ancora non ha mostrato tutto il suo repertorio) che Spalletti ama, ma soprattutto entrare frequentemente nei tabellini con gol e assist, cosa che ha sempre fatto nei suoi anni a Milano. In questo modo, la squadra nerazzurra riuscirebbe a sfruttare al meglio anche il gioco in contropiede, proprio con il numero 44 ad arare la fascia.

E, a proposito di contropiede, sta per arrivare una partita nella quale ce ne sarà bisogno: Inter-Barcellona. Magari, il ritorno del vero Perisic passerà proprio dalla notte del 6 novembre…

24 anni, laureato in "Scienze della Comunicazione" presso l'Università della Calabria. L'Interismo è qualcosa che scorre dentro senza freni, in maniera totalmente irrazionale. Condividere questo sentimento è magnifico, scrivere di Inter ancora di più.