L’Inter continua la sua marcia di avvicinamento al doppio confronto contro Milan e Napoli con un’altra vittoria, di certo non brillante e convincente ma pur sempre foriera di tre punti. La squadra vive su un equilibrio fragile tra l’incredulità di occupare, per ora, un posto desiderato in estate ma finito nei più reconditi sogni dopo un mercato ampiamente indegno e la consapevolezza di un gioco che ancora latita ma che, per quanto brutto e sporco e fortunato, per ora sta pagando i dividendi garantendo a Spalletti ancora più credito e fiducia di quanto già non ne meritasse per aver scelto di prendersi in carico questa nostra pazza squadra.

Anche ieri la squadra ha dimostrato tutta la sua pochezza nel riuscire a perforare squadre che, come ha fatto il Genoa, puntano a chiudersi al massimo ed a concedere il meno possibile. Ci è voluto una giocata di un singolo per decidere una partita che in un’epoca non tanto lontana (n.d.a. facciamo l’anno scorso?) sarebbe finita a reti bianche, per non dire con un gollonzo da parte degli ospiti e bordate di fischi da parte della tifoseria nerazzurra. Molti uomini che già lo scorso anno avevano dimostrato la loro inadeguatezza alla Serie A continuano a sembrare non all’altezza di vestire la maglia dell’Inter non solo in campionato ma anche nella classica amichevole del giovedì contro la primavera: Nagatomo, Ranocchia, Candreva, Brozovic, Eder non se ne sono andati come pure Gagliardini sembra essersi perso nella selva oscura e Joao Mario si sta confermando bello ma fumoso e poco concreto ed incisivo. Ed anche quasi tutti gli acquisti estivi, soprattutto a centrocampo, continuano a non convincere: mentre Borja Valero cammina e non corre, e per giunta neanche per tutta la partita, Vecino palesa sempre più la sua mediocrità. Pure l’annoso problema delle corsie laterali sembra ben lontano dall’essere risolto in maniera decente. Come si può vedere sono ancora tante le lacune che si palesano ma, ava anche detto, incredibilmente si bilanciano tra loro e da cornice ci siamo noi tifosi che in tutto questo marasma fatichiamo a capirci qualcosa.

Le cose positive però ci sono e sono evidenti almeno quanto quelle negative. La nostra squadra in casa per ora si sta dimostrando imperforabile anche grazie all’accoppiata Miranda-Skriniar ed all’impegno collettivo nel difendere di gruppo che piano piano tutti i giocatori stanno profondendo ed anche fuori casa ha subito solo 2 reti. Di pari passo non molliamo mai visto che 9 dei 12 goal fatti arrivano nei 15 minuti finali di gioco. L’Inter segna 2 reti a partita e subisce una rete ogni 3 partite. Icardi sta continuando il suo processo di maturazione sia come persona sia come giocatore mentre un Perisic pienamente in sella è puro rock quando ha la possibilità di puntare l’uomo in velocità. La prossima domenica il nostro avversario sarà un Benevento in palese difficoltà di adattamaneto alla massima serie e privo del loro capitano squalificato per doping.

In questo nostro mondo nerazzurro fatto di incertezze e sofferenze l’unica certezza rimane questa: finché la barca va, lasciala andare.

Redazione
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