L'anima nerazzurra del periodo '95-2006 è un'anima perdente, molle, inconsistente, maldestra, paperinesca.
Un'anima nella quale io, cresciuto nell'orgoglio della cazimma dell'era trapattoniana dei Zenga, Berti, Ferri etc non mi sono mai riconosiuto.
E non è questione di trofei sollevati, ma di filosofie e di modi di essere e fare.
Sono tornato a riconoscermi in un'anima nerazzurra quando sono passati i Samuel, i Cambiasso, stankovic, Zanetti, e quel gruppo di ferro ben orchestrato da Mancini atto I, prima, e meravigliosamente diretto da Mourinho poi.
Già nei primi due anni perdenti di Mancini c'era un'anima, uomini veri, un qualcosa di vero, serio, concreto.
Ma devo dire che nonostante il 5 maggio mi sono sentito parte di qualcosa di vero anche nella parentesi Cuper.
Quel che voglio dire è che "l'anima" la costruiscono gli uomini che passano, e l'alchimia che sanno creare, costruire e cementare.
In questi 10 anni non c'è stato Conte, non c'è stato Marotta, non c'è stata traccia di Juve.
Eppure, hai visto un'anima nerazzurra?
Hai visto interismo?
Io no.
Perché sono passati uomini deboli, banderuole al vento, che il vento ha spazzato via.
Non c'è interismo nè anima nerazzurra all'Inter, da molto tempo. Non c'è.
Riconosco sia paradossale chiedere di farla rinascere a...Conte.
Ma così è. Vediamo se ci riesce.
Condannare in partenza per la possibilità che porti malefatte...è una condanna a priori in cui purtroppo non vedo senso.
Io non mi sento ossessionato dalla Juve, dal dover essere piuttosto ridicolamente maldestro purché "diverso", non penso ci sia nulla di atroce nel riconoscere che tra tanta ***** c'è anche del know how da cui si può attingere, se sul mercato.
Che non vuol dire emulare. Ma far nostra a modo nostro, come accade nella vita in qualsiasi campo.
Se Conte darà un'anima all'Inter dove un'anima ed un interismo non esistono più da un decennio, io gli sarò grato per questo.
Se verrà qui a fare il gobbo di *****, arrogante, supponente ed incapace di adattarsi, come fu per Lippi, gli farò la guerra come la feci a Lippi, con damnatio memoriae annessa