Sono abbastanza d'accordo con chi sostiene che la squadra sta bene fisicamente ma manca della brillantezza di inizio stagione e la manovra ne risente di conseguenza. Aggiungo però che in mezzo manca la qualità che Sensi ci assicurava e che Eriksen non è ancora pronto a fornirci. Il Danese è a posto fisicamente ma non è al 100%, lo si vede come rifugge i contrasti - ogni pallone mezzo e mezzo è sempre dell'avversario. Non che non si dia da fare, gli avversari li rincorre, cerca di recuperare il pallone in maniera pulita e di chiudere le linee di passaggio, ma non è abbastanza: vincere un contrasto a centrocampo può voler fare la differenza tra il costruire un'azione da goal e subirla. Diamogli tempo, quindi.
Ma il problema principale, come ha sottolineato Conte dopo la sconfitta in CI, è che il nostro status è mutato: adesso gli avversari non solo ci rispettano ma ci temono, tendono a schierarsi a specchio con il nostro modulo e non si fanno scrupolo a parcheggiare il bus in fase di non possesso. In questi frangenti occorre velocizzare il giro palla e per farlo, oltre alla qualità, ci vuole il movimento continuo davanti - due cose che al momenti ci stanno mancando. Ma non è questo che deve preoccuparci, secondo me: anche giocando maluccio e subendo l'iniziativa avversaria, in realtà non subiamo granché e se non ci complichiamo la vita con errori marchiani possiamo fare la nostra partita, anche perché bene o male le nostre occasioni riusciamo a crearle. La cosa preoccupante è che la crescita della squadra dal punto di vista mentale non la stiamo vedendo, continuiamo a non saper gestire il risultato, ad essere troppo imprecisi e troppo frenetici, a commettere errori tecnici inspiegabili anche da parte dei giocatori più tecnici, a non essere cinici e chiudere le partite quando ne abbiamo l'occasione, tutte cose che niente hanno a che fare con la tattica, i moduli ecc. e molto poco anche con la condizione fisica. E' questo il punto dove Conte dovrà lavorare e non sarà né facile né breve.
Ma il problema principale, come ha sottolineato Conte dopo la sconfitta in CI, è che il nostro status è mutato: adesso gli avversari non solo ci rispettano ma ci temono, tendono a schierarsi a specchio con il nostro modulo e non si fanno scrupolo a parcheggiare il bus in fase di non possesso. In questi frangenti occorre velocizzare il giro palla e per farlo, oltre alla qualità, ci vuole il movimento continuo davanti - due cose che al momenti ci stanno mancando. Ma non è questo che deve preoccuparci, secondo me: anche giocando maluccio e subendo l'iniziativa avversaria, in realtà non subiamo granché e se non ci complichiamo la vita con errori marchiani possiamo fare la nostra partita, anche perché bene o male le nostre occasioni riusciamo a crearle. La cosa preoccupante è che la crescita della squadra dal punto di vista mentale non la stiamo vedendo, continuiamo a non saper gestire il risultato, ad essere troppo imprecisi e troppo frenetici, a commettere errori tecnici inspiegabili anche da parte dei giocatori più tecnici, a non essere cinici e chiudere le partite quando ne abbiamo l'occasione, tutte cose che niente hanno a che fare con la tattica, i moduli ecc. e molto poco anche con la condizione fisica. E' questo il punto dove Conte dovrà lavorare e non sarà né facile né breve.