Com'era Internet prima dei social?

denniBrozo

Fuoriclasse
  Bannato
a me la nostalgia fa davvero innervosire soprattutto sulla questione internet.
gli unici che potrebbero lamentarsi sono i genitori di bambini-ragazzini che hanno davanti una sfida educativa molto difficile, ma da affrontare.

per il resto internet, come la tv, ha solo ampliato la scelta.
lamentarsi dei social non ha senso, basta non seguirli, loro non ci seguono.
conosco molte persone che sono senza social..non stanno male...non gli succede niente. magari si dimenticano qualche compleanno o non sanno quanti gelati ha mangiato salvini, oppure non sanno che la propria amica delle superiori stasera mangia un hamburger vegano con saliva di lumaca e sperma di lombrico cambogiano...

sta di fatto che con 20-30 euro al mese, con smartphone o tablet o computer si ha a portata di mano il mondo.

internet è cambiato ma mi da fastidio, come scritto nel primo post, che NOI siamo cambiati..

io internet lo utilizzo qui, youtube per documentari e canzoni, dei social ho solo instagram, ma la cosa più bella per me, prima di dormire è andare su wiki perchè mi viene in mente qualcosa e stare mezz'ora a inseguire i link...

internet fa cultura, se usato bene, se usato male fa il contrario. ma non è colpa di internet.
come quando si diceva che le discoteche fanno drogare.

preferire il vecchio internet perchè di nicchia e difficile fa abbastanza irritare. se si vuole qualcosa di nicchia ci si vada ad ascoltare gruppi metal camerunensi....
 
a me la nostalgia fa davvero innervosire soprattutto sulla questione internet.
gli unici che potrebbero lamentarsi sono i genitori di bambini-ragazzini che hanno davanti una sfida educativa molto difficile, ma da affrontare.

per il resto internet, come la tv, ha solo ampliato la scelta.
lamentarsi dei social non ha senso, basta non seguirli, loro non ci seguono.
conosco molte persone che sono senza social..non stanno male...non gli succede niente. magari si dimenticano qualche compleanno o non sanno quanti gelati ha mangiato salvini, oppure non sanno che la propria amica delle superiori stasera mangia un hamburger vegano con saliva di lumaca e sperma di lombrico cambogiano...

sta di fatto che con 20-30 euro al mese, con smartphone o tablet o computer si ha a portata di mano il mondo.

internet è cambiato ma mi da fastidio, come scritto nel primo post, che NOI siamo cambiati..

io internet lo utilizzo qui, youtube per documentari e canzoni, dei social ho solo instagram, ma la cosa più bella per me, prima di dormire è andare su wiki perchè mi viene in mente qualcosa e stare mezz'ora a inseguire i link...

internet fa cultura, se usato bene, se usato male fa il contrario. ma non è colpa di internet.
come quando si diceva che le discoteche fanno drogare.

preferire il vecchio internet perchè di nicchia e difficile fa abbastanza irritare. se si vuole qualcosa di nicchia ci si vada ad ascoltare gruppi metal camerunensi....

Nessuno nega la veridicità di quanto affermi. Anzi, se scorri di 1 pagina, troverai anche post celebrativi su Wikipedia, unica sopravvissuta di una certa concezione di Internet ormai in disuso

Molto banalmente, quello che intristisce è constatare i danni enormi che i social hanno fatto su una massa non pronta a navigare in Rete. Tu, io e tanti altri le competenze per navigare le abbiamo.

Ma ce ne sono stati tanti ad essersi fiondati in Rete senza averne le competenze. Con i danni di complottismo, populismo, sovranismo, negazionismo sotto gli occhi di tutti.

La nostalgia non è per Internet del passato in quanto tale, stile “Serie A operazione nostalgia”, pagina che detesto con tutto il mio cuore. Se leggi tutti i post del thread, te ne renderai conto. Sono stato il primo, mesi fa, a sottolineare su queste pagine quanto fosse difficile ed oneroso e frustrante navigare vent’anni fa.

Nostalgia è per la deriva che Internet ha avuto presso la massa a causa dei social.

Sono d’accordissimo con te nel dire che sia fondamentale istituire corsi di istruzione a stare in Rete, a rispettare le Netiquette etc. E che sia una capacità non differente dall’imparare la matematica o la letteratura italiana, che per questo motivo necessita di un insegnamento.
 

denniBrozo

Fuoriclasse
  Bannato
Nessuno nega la veridicità di quanto affermi. Anzi, se scorri di 1 pagina, troverai anche post celebrativi su Wikipedia, unica sopravvissuta di una certa concezione di Internet ormai in disuso

Molto banalmente, quello che intristisce è constatare i danni enormi che i social hanno fatto su una massa non pronta a navigare in Rete. Tu, io e tanti altri le competenze per navigare le abbiamo.

Ma ce ne sono stati tanti ad essersi fiondati in Rete senza averne le competenze. Con i danni di complottismo, populismo, sovranismo, negazionismo sotto gli occhi di tutti.

La nostalgia non è per Internet del passato in quanto tale, stile “Serie A operazione nostalgia”, pagina che detesto con tutto il mio cuore. Se leggi tutti i post del thread, te ne renderai conto. Sono stato il primo, mesi fa, a sottolineare su queste pagine quanto fosse difficile ed oneroso e frustrante navigare vent’anni fa.

Nostalgia è per la deriva che Internet ha avuto presso la massa a causa dei social.

Sono d’accordissimo con te nel dire che sia fondamentale istituire corsi di istruzione a stare in Rete, a rispettare le Netiquette etc. E che sia una capacità non differente dall’imparare la matematica o la letteratura italiana, che per questo motivo necessita di un insegnamento.
Ma internet non può essere considerato come una cosa parallela o uno strumento.
È pura realtà. Come un quartiere. Come un locale.
Quindi tutti ne devono stare attenti o meno, e anche i giovani sono in pericolo in rete come lo sono a camminare nei quartieri della città.
Il cambio è stato l'accessibilità a tutti e a tutto. I rischi sono elevatissimi a fronte di guadagni (sociali) incredibili..

Ci si laurea su internet, si fanno riunioni, quanto avrei pagato per avere um gruppo whatsapp quando andavo a scuola io..

Finchè i governi non avranno un approccio ad internet come ad un luogo reale invece che dei meri siti, la faccia pericolosa sarà sempre a portata di tutti..

Ma poi parliamo della inadeguatezza della polizia postale.....non per colpa sua..ma considerata come una cosa ausiliaria...
La polizia postale nella realtà ha la stessa importanza della polizia stradale...eh....

Le persone ormai "sono" piu nel web che nelle strade
 
Ma internet non può essere considerato come una cosa parallela o uno strumento.
È pura realtà. Come un quartiere. Come un locale.
Quindi tutti ne devono stare attenti o meno, e anche i giovani sono in pericolo in rete come lo sono a camminare nei quartieri della città.
Il cambio è stato l'accessibilità a tutti e a tutto. I rischi sono elevatissimi a fronte di guadagni (sociali) incredibili..

Ci si laurea su internet, si fanno riunioni, quanto avrei pagato per avere um gruppo whatsapp quando andavo a scuola io..

Finchè i governi non avranno un approccio ad internet come ad un luogo reale invece che dei meri siti, la faccia pericolosa sarà sempre a portata di tutti..

Ma poi parliamo della inadeguatezza della polizia postale.....non per colpa sua..ma considerata come una cosa ausiliaria...
La polizia postale nella realtà ha la stessa importanza della polizia stradale...eh....

Le persone ormai "sono" piu nel web che nelle strade

Francamente trovo difficile ritenere Internet una realtà come quella 'vera'. Parliamo comunque di un luogo virtuale, in cui ti interfacci con altre persone dietro una tastiera, uno schermo. E poco cambia se tu abbia un profilo con credenziali reali, foto reali ed indirizzi reali (come sui social) o un profilo anonimo con nickname ed avatar come su forum, blog, etc. Il fatto stesso di interfacciarsi con un'altra persona 'fuori dal contesto reale faccia a faccia' rende Internet un luogo tout court differente.

Se, a questo, aggiungiamo che, anche nella vita reale, tutti indossiamo maschere (Pirandello docet) ed interpretiamo ruoli in maniera inconscia secondo la famosa frase di Gabriel Garcia Marquez Tutti gli esseri umani hanno tre vite: una pubblica, una privata, una segreta, beh... figuriamoci se, anche su Internet, non sia possibile 'fare i personaggi' in maniera conscia od inconscia.

Persino nella vita reale intratteniamo rapporti (amicizia/colleganza/conoscenza/parentela) con persone che crediamo di conoscere e che crediamo ci conoscano...... e che in realtà della nostra vita, dei nostri sentimenti, delle nostre convinzioni capiscono/conoscono/riconoscono poco o nulla. Figuriamoci su Internet.

Poi attenzione: NON sto dicendo che TUTTI i rapporti della vita reale siano falsi o TUTTI i rapporti virtuali su social o forum siano falsi. Esiste sicuramente una certa quota di amici o parenti che ci capiscono davvero; esiste sicuramente una certa quota di utenti con cui dialoghiamo che DAVVERO capiscano un nostro scritto o il senso di una discussione e che decidano di parteciparvi in maniera intelligente ed empatica. Non intendo assolutamente ragionare in maniera polarizzata.

Semplicemente, tendo a ritenere che se, anche nella vita reale, il rischio di non essere capiti sia alto... magari da persone che conosciamo da anni......., figuriamoci in Rete, dietro una tastiera ed uno schermo, in cui, tra l'altro, è possibile mentire su pressoché qualsiasi cosa senza che nessuno ci scopra. Posso dire di vivere in Alabama e magari non sono mai uscito fuori dai confini nazionali. Posso persino fingere di tifare Inter.......

Ripeto, non è detto che non sia possibile, anzi, esiste sicuramente una certa probabilità più o meno alta di instaurare rapporti sinceri. Ma personalmente tendo a ritenere che sia più bassa rispetto alla vita reale.

Detto ciò, sono pienamente d'accordo con te sul fatto che tutti debbano stare attenti durante la navigazione virtuale. Concordo anche che i giovani non debbano sentirsi esclusi da una certa 'educazione a stare in Rete' per la sola età anagrafica e per la sola predisposizione naturale a smanettare. Il paragone con l'imparare a camminare per strada lo trovo particolarmente azzeccato :giusto

Il punto che io, col mio primo post, volevo sottolineare è: Internet è fatto di persone, per quanto celate dietro l'apparenza virtuale. Se, un tempo, la maggior parte degli utenti che navigava lo faceva esclusivamente per sé (discutere di passioni comuni che, altrimenti, sarebbero rimaste magari solitarie; imparare tante cose - vedi Wikipedia - che mai avrebbe imparato in maniera tradizionale; ampliare la mente discutendo con persone di tutto il mondo sui più disparati argomenti) e aveva conoscenze tecnico-informatiche per farlo (oltreché una quantità di denari non indifferente), oggi NON è più così.

Non è più così NON perché la gente oggi sia cattiva, crudele e spregevole. Non è più così perché i social hanno portato in Rete la cultura dell'apparire. Oggi la maggior parte degli utenti naviga per esibire se stessa, la propria vita privata: il compleanno al ristorante chic per far vedere di avere amici e di indossare un bel vestito, il libretto universitario ricco di 30 o la laurea magna cum laude per ostentare il proprio percorso accademico di alto livello, il turno in ufficio nel giorno festivo per far vedere di essere integerrimi lavoratori, i manuali universitari alle 2 di notte per far vedere di essere integerrimi studenti. Tutte queste robe che la massa ostenta rappresentano un uso di Internet che, prima della rivoluzione Facebook, non avevano ragione di esistere. Ostentare l'apparenza non aveva senso perché si navigava esclusivamente per sé, per arricchirsi culturalmente, NON per dimostrare qualcosa agli altri.

E la massa, spesso, è la stessa che, prima dei social, neanche comprendeva l'utilità dei computer nella vita di tutti i giorni.
E la massa è la stessa a cui è stata data la possibilità di guidare una Ferrari senza nemmeno accertarsi che avesse la patente. E' cambiata l'accessibilità - come hai giustamente detto - da un momento all'altro.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Verso la metà del decennio appena passato, i movimenti no-vax raggiunsero il punto di massima diffusione in Italia, grazie a gruppi Facebook 'indinniati1!1": la copertura vaccinale contro il morbillo raggiunse, in Italia, nel 2015, un livello che (dati OMS) non solo identificavano il nostro Paese come fanalino di coda tra i Paesi sviluppati, ma lo situavano sotto il Ghana, il Sudan e il Burkina Faso e alla pari con la Namibia. In conseguenza di questa copertura insufficiente, nel nostro Paese ci fu una grave epidemia di morbillo che, con quasi 5000 casi (e diversi morti), nel 2017 ci situò nel quinto posto nel mondo per casi di questa malattia. Al di là delle colpe anche dei media tradizionali che invitavano nelle trasmissioni televisive dj e mamme informate a parlare di cose di cui non capivano nulla..... è innegabile che un uso errato di Facebook & co. abbia fatto più danni della grandine.

E anche con la pandemia e con le elezioni statunitensi tutto ciò si è ripetuto.

Negazionismo, complottismo, revisionismo, etc. NON sono nati con Facebook & co.: sono sempre esistiti ma i social (come disse Umberto Eco) hanno permesso a tanti idioti di avere una cassa di risonanza mediatica ENORME senza che nessuno (come avviene sui forum, ad esempio, grazie ai moderatori) li biasimasse.

Servirebbe tanta istruzione: imparare a navigare non è diverso da imparare limiti, integrali o letteratura inglese. E non è meno faticoso di un circuito di ginnastica funzionale. La strada è lunga, ma si può fare. Come hai giustamente detto, Internet, se usato bene, fa cultura. Ed è innegabile che sia così: le pagine culturali, divulgative (Alessandro Barbero; Chi ha paura del buio?; History Channel; Rai Storia; National Geographic) o gli youtuber che fanno divulgazione intelligente (Frusciante, Il Collezionista di Ombre, Dario Bressanini etc.) o i sani luoghi di discussione esistono e sono ancora tanti. Ma quanti fanno un uso corretto della Rete? Sicuramente non la maggioranza.

Ecco, la nostalgia - che, nel mio caso, è incomprensibile perché NON ho vissuto quell'epoca - è per un'epoca in cui Internet era ancora visto come luogo in cui la massa potesse imparare tante cose (ti invito a leggere i miei post della pagina 2 su Wikipedia), discutere educatamente con persone di età, estrazioni sociali, culture diverse. Un luogo di formazione emotiva, di apprendimento culturale e di maturazione personale.

Oggi, Internet è visto, dalla massa, come luogo in cui esibire se stessi grazie ai social. A volte gratis, a volte a pagamento per monetizzare ogni cosa possibile. E' questa la nostalgia. Wikipedia, questo forum, pochi altri spazi virtuali sono i degni eredi di una certa concezione di Internet che non esiste più e che spero possa tornare, grazie all'istruzione!

Scusa il post lunghissimo
 

denniBrozo

Fuoriclasse
  Bannato
Francamente trovo difficile ritenere Internet una realtà come quella 'vera'. Parliamo comunque di un luogo virtuale, in cui ti interfacci con altre persone dietro una tastiera, uno schermo. E poco cambia se tu abbia un profilo con credenziali reali, foto reali ed indirizzi reali (come sui social) o un profilo anonimo con nickname ed avatar come su forum, blog, etc. Il fatto stesso di interfacciarsi con un'altra persona 'fuori dal contesto reale faccia a faccia' rende Internet un luogo tout court differente.

Se, a questo, aggiungiamo che, anche nella vita reale, tutti indossiamo maschere (Pirandello docet) ed interpretiamo ruoli in maniera inconscia secondo la famosa frase di Gabriel Garcia Marquez Tutti gli esseri umani hanno tre vite: una pubblica, una privata, una segreta, beh... figuriamoci se, anche su Internet, non sia possibile 'fare i personaggi' in maniera conscia od inconscia.

Persino nella vita reale intratteniamo rapporti (amicizia/colleganza/conoscenza/parentela) con persone che crediamo di conoscere e che crediamo ci conoscano...... e che in realtà della nostra vita, dei nostri sentimenti, delle nostre convinzioni capiscono/conoscono/riconoscono poco o nulla. Figuriamoci su Internet.

Poi attenzione: NON sto dicendo che TUTTI i rapporti della vita reale siano falsi o TUTTI i rapporti virtuali su social o forum siano falsi. Esiste sicuramente una certa quota di amici o parenti che ci capiscono davvero; esiste sicuramente una certa quota di utenti con cui dialoghiamo che DAVVERO capiscano un nostro scritto o il senso di una discussione e che decidano di parteciparvi in maniera intelligente ed empatica. Non intendo assolutamente ragionare in maniera polarizzata.

Semplicemente, tendo a ritenere che se, anche nella vita reale, il rischio di non essere capiti sia alto... magari da persone che conosciamo da anni......., figuriamoci in Rete, dietro una tastiera ed uno schermo, in cui, tra l'altro, è possibile mentire su pressoché qualsiasi cosa senza che nessuno ci scopra. Posso dire di vivere in Alabama e magari non sono mai uscito fuori dai confini nazionali. Posso persino fingere di tifare Inter.......

Ripeto, non è detto che non sia possibile, anzi, esiste sicuramente una certa probabilità più o meno alta di instaurare rapporti sinceri. Ma personalmente tendo a ritenere che sia più bassa rispetto alla vita reale.

Detto ciò, sono pienamente d'accordo con te sul fatto che tutti debbano stare attenti durante la navigazione virtuale. Concordo anche che i giovani non debbano sentirsi esclusi da una certa 'educazione a stare in Rete' per la sola età anagrafica e per la sola predisposizione naturale a smanettare. Il paragone con l'imparare a camminare per strada lo trovo particolarmente azzeccato :giusto

Il punto che io, col mio primo post, volevo sottolineare è: Internet è fatto di persone, per quanto celate dietro l'apparenza virtuale. Se, un tempo, la maggior parte degli utenti che navigava lo faceva esclusivamente per sé (discutere di passioni comuni che, altrimenti, sarebbero rimaste magari solitarie; imparare tante cose - vedi Wikipedia - che mai avrebbe imparato in maniera tradizionale; ampliare la mente discutendo con persone di tutto il mondo sui più disparati argomenti) e aveva conoscenze tecnico-informatiche per farlo (oltreché una quantità di denari non indifferente), oggi NON è più così.

Non è più così NON perché la gente oggi sia cattiva, crudele e spregevole. Non è più così perché i social hanno portato in Rete la cultura dell'apparire. Oggi la maggior parte degli utenti naviga per esibire se stessa, la propria vita privata: il compleanno al ristorante chic per far vedere di avere amici e di indossare un bel vestito, il libretto universitario ricco di 30 o la laurea magna cum laude per ostentare il proprio percorso accademico di alto livello, il turno in ufficio nel giorno festivo per far vedere di essere integerrimi lavoratori, i manuali universitari alle 2 di notte per far vedere di essere integerrimi studenti. Tutte queste robe che la massa ostenta rappresentano un uso di Internet che, prima della rivoluzione Facebook, non avevano ragione di esistere. Ostentare l'apparenza non aveva senso perché si navigava esclusivamente per sé, per arricchirsi culturalmente, NON per dimostrare qualcosa agli altri.

E la massa, spesso, è la stessa che, prima dei social, neanche comprendeva l'utilità dei computer nella vita di tutti i giorni.
E la massa è la stessa a cui è stata data la possibilità di guidare una Ferrari senza nemmeno accertarsi che avesse la patente. E' cambiata l'accessibilità - come hai giustamente detto - da un momento all'altro.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Verso la metà del decennio appena passato, i movimenti no-vax raggiunsero il punto di massima diffusione in Italia, grazie a gruppi Facebook 'indinniati1!1": la copertura vaccinale contro il morbillo raggiunse, in Italia, nel 2015, un livello che (dati OMS) non solo identificavano il nostro Paese come fanalino di coda tra i Paesi sviluppati, ma lo situavano sotto il Ghana, il Sudan e il Burkina Faso e alla pari con la Namibia. In conseguenza di questa copertura insufficiente, nel nostro Paese ci fu una grave epidemia di morbillo che, con quasi 5000 casi (e diversi morti), nel 2017 ci situò nel quinto posto nel mondo per casi di questa malattia. Al di là delle colpe anche dei media tradizionali che invitavano nelle trasmissioni televisive dj e mamme informate a parlare di cose di cui non capivano nulla..... è innegabile che un uso errato di Facebook & co. abbia fatto più danni della grandine.

E anche con la pandemia e con le elezioni statunitensi tutto ciò si è ripetuto.

Negazionismo, complottismo, revisionismo, etc. NON sono nati con Facebook & co.: sono sempre esistiti ma i social (come disse Umberto Eco) hanno permesso a tanti idioti di avere una cassa di risonanza mediatica ENORME senza che nessuno (come avviene sui forum, ad esempio, grazie ai moderatori) li biasimasse.

Servirebbe tanta istruzione: imparare a navigare non è diverso da imparare limiti, integrali o letteratura inglese. E non è meno faticoso di un circuito di ginnastica funzionale. La strada è lunga, ma si può fare. Come hai giustamente detto, Internet, se usato bene, fa cultura. Ed è innegabile che sia così: le pagine culturali, divulgative (Alessandro Barbero; Chi ha paura del buio?; History Channel; Rai Storia; National Geographic) o gli youtuber che fanno divulgazione intelligente (Frusciante, Il Collezionista di Ombre, Dario Bressanini etc.) o i sani luoghi di discussione esistono e sono ancora tanti. Ma quanti fanno un uso corretto della Rete? Sicuramente non la maggioranza.

Ecco, la nostalgia - che, nel mio caso, è incomprensibile perché NON ho vissuto quell'epoca - è per un'epoca in cui Internet era ancora visto come luogo in cui la massa potesse imparare tante cose (ti invito a leggere i miei post della pagina 2 su Wikipedia), discutere educatamente con persone di età, estrazioni sociali, culture diverse. Un luogo di formazione emotiva, di apprendimento culturale e di maturazione personale.

Oggi, Internet è visto, dalla massa, come luogo in cui esibire se stessi grazie ai social. A volte gratis, a volte a pagamento per monetizzare ogni cosa possibile. E' questa la nostalgia. Wikipedia, questo forum, pochi altri spazi virtuali sono i degni eredi di una certa concezione di Internet che non esiste più e che spero possa tornare, grazie all'istruzione!

Scusa il post lunghissimo
poi stasera lo leggo con più calma...ma nei tuoi primi 3 paragrafi fai dei paralleli tra vita reale e virtuale che alla fine seguono il mio discorso...
non c'entra se un luogo è reale o virtuale, conta la libertà d'accesso di quel luogo.
se un ipotetico tuo figlio di 12 anni è in una stanza con una persona sconosciuta è in pericolo, se è da solo collegato via internet con una persona sconosciuta è in pericolo lo stesso.

cambia la forma del pericolo, ma questo fa capire quanto oramai sia equiparabile ad un luogo reale, quindi deve essere regolamentato come tale.

pensa a quel genitore che entra nella cameretta di suo figlio (mi manca la terra sotto i piedi a pensarci) e trova il figlio che si è autostrozzato con una cintura perchè ha accettato una sfida da qualcuno su internet...
come fosse entrato un ladro omicida in casa....
 
a me la nostalgia fa davvero innervosire soprattutto sulla questione internet.
gli unici che potrebbero lamentarsi sono i genitori di bambini-ragazzini che hanno davanti una sfida educativa molto difficile, ma da affrontare.

per il resto internet, come la tv, ha solo ampliato la scelta.
lamentarsi dei social non ha senso, basta non seguirli, loro non ci seguono.
conosco molte persone che sono senza social..non stanno male...non gli succede niente. magari si dimenticano qualche compleanno o non sanno quanti gelati ha mangiato salvini, oppure non sanno che la propria amica delle superiori stasera mangia un hamburger vegano con saliva di lumaca e sperma di lombrico cambogiano...

sta di fatto che con 20-30 euro al mese, con smartphone o tablet o computer si ha a portata di mano il mondo.

internet è cambiato ma mi da fastidio, come scritto nel primo post, che NOI siamo cambiati..

io internet lo utilizzo qui, youtube per documentari e canzoni, dei social ho solo instagram, ma la cosa più bella per me, prima di dormire è andare su wiki perchè mi viene in mente qualcosa e stare mezz'ora a inseguire i link...

internet fa cultura, se usato bene, se usato male fa il contrario. ma non è colpa di internet.
come quando si diceva che le discoteche fanno drogare.

preferire il vecchio internet perchè di nicchia e difficile fa abbastanza irritare. se si vuole qualcosa di nicchia ci si vada ad ascoltare gruppi metal camerunensi....
Non condivido
Tu hai chiaramente il diritto di fare ciò che vuoi.
Ma non potendo gestire ciò che fa il prossimo, ti ritrovi a vivere in un mondo dimmerda.

E il mondo si aspetta che tu segua diversi "protocolli sociali", e quindi proprio libero non sei.

Io non uso whatsapp per esempio, per varie ragioni che non voglio qui discutere, e mi trovo spesso a discutere con gente/lavoro che vorrebbe lo.usassi.

La tua vita sociale oggi non puó essere quella degli anni 90, perchè tu non controlli il prossimo.

A me piaceva trovarci alla stessa ora nello stesso posto e decidere che fare, e se uno non c'era, ok, al gg dopo.
Invece di discutere online sulle "proprie agende".

Internet in senso lato ha distrutto una intera società globale.

Ma se hai meno di 35 anni non puoi proprio capirlo.
 

denniBrozo

Fuoriclasse
  Bannato
Non condivido
Tu hai chiaramente il diritto di fare ciò che vuoi.
Ma non potendo gestire ciò che fa il prossimo, ti ritrovi a vivere in un mondo dimmerda.

E il mondo si aspetta che tu segua diversi "protocolli sociali", e quindi proprio libero non sei.

Io non uso whatsapp per esempio, per varie ragioni che non voglio qui discutere, e mi trovo spesso a discutere con gente/lavoro che vorrebbe lo.usassi.

La tua vita sociale oggi non puó essere quella degli anni 90, perchè tu non controlli il prossimo.

A me piaceva trovarci alla stessa ora nello stesso posto e decidere che fare, e se uno non c'era, ok, al gg dopo.
Invece di discutere online sulle "proprie agende".

Internet in senso lato ha distrutto una intera società globale.

Ma se hai meno di 35 anni non puoi proprio capirlo.
oddio io ho 34 anni, quindi ho la fortuna (credo sia cosi) di aver vissuto il cambiamento in anni da ragazzino ragazzo...
primo telefono scrauso a 14 anni, primo computer internet serio a 16 (un po' in ritardo rispetto alla media) internet serio e vario a 19 e primo smartphone a 24 anni penso...perchè per 2 o 3 anni non me ne era fregato molto e continuavo col mio cellulare richiudibile pieno di botte e con l'adesivo dei clash (che figo che ero! :ghigno ).

il peggioramento lo vedo nella pornografia...non in quella da video o da internet classica ma in quella "delle amiche", penso al 16enne di oggi che vede le sue compagne di classe che si mettono in posa a capra su insta, invece noi dovevamo allungare tutte le vertebre per vedere un cm di perizoma di quella seduta davanti...

poi, vero anche a me piaceva al sabato trovarsi in piazza alle 20.30 e decidere cosa fare fino alle 22.00...
però..siamo abbastanza lontani su certe cose..per me whatsapp è stata la più grande invenzione che ci potesse essere.
avendo un carattere un po' particolare, senza stare a spiegare nel dettaglio, aver la possibilità di restare in contatto, scriversi etc anche senza vedersi per forza per me è oro.

però per ogni generazione i costumi suoi erano migliori...
a mio nonno piaceva mandare una rosa alla sua amata..
a mio papà invitare a ballare mia mamma..
a mio zio scrivere la letterina..
a me fare "squillo" e vedere se anche l'altra squillava...
a mio nipote piacerà mandare la sua foto a tutta la rubrica femminile con scritto "ciao bella me la dai, le esci?"
a mia figlia non piacerà niente perchè il telefono e internet non li avrà mai e amerà sempre il suo papà.
 
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