Giuseppe Bergomi

BERGOMI: "I MOMENTI DI DIFFICOLTÀ CI SONO SEMPRE STATI. SE TORNO ALL'INTER? MAGARI..."

L'ex capitano nerazzurro Beppe Bergomi, a Libero ha commentato la stagione e il momento dell'Inter:

Beppe Bergomi, 756 partite giocate in 20 anni di Inter: cosa sta succedendo? «Anche ai miei tempi capitavano simili momenti di difficoltà, c’è nervosismo perché i risultati non arrivano e ti senti accerchiato da giornali e tv, annusi complotti ovunque. Ma ora che osservo il tutto da fuori, vedo che non è così: ai media un’Inter che non vince non conviene per niente».

E come se ne esce? «Con la serenità, con la consapevolezza che i periodi negativi arrivano per tutti e devi accettarli».

Anche i tifosi? «La loro ansia è ovvia, ma sia loro sia la squadra devono capire che stanno vivendo un’epoca particolare dovuta al cambio di società. Io ho vissuto l’addio di Fraizzoli, l’arrivo di Pellegrini e poi Moratti, logico che ognuno metta dentro i suoi uomini».

Il suo giudizio su Thohir? «Sta facendo bene. In tanti gli chiedono di acquistare rinforzi, ma comprare per comprare come fatto lo scorso gennaio (Schelotto, Kuzmanovic, Laxalt, ndr) non serve a niente. Il suo grande colpo sarà tenere l’ambiente unito e tranquillo.E in questo c’è piena sintonia con Mazzarri».

E Moratti? «Mi sembra coinvolto quanto prima. D’altronde, con i vertici così lontani, è ancora lui il riferimento per tutti».

Lo Zio oggi allena la Berretti del Como, la rivedremo mai in nerazzurro?«Tornare anche ad allenare le giovanili sarebbe fantastico. Tempo fa ho incontrato Thohir, abbiamo fatto una bella chiacchierata».
 
BERGOMI: "I MOMENTI DI DIFFICOLTÀ CI SONO SEMPRE STATI. SE TORNO ALL'INTER? MAGARI..."

L'ex capitano nerazzurro Beppe Bergomi, a Libero ha commentato la stagione e il momento dell'Inter:
Beppe Bergomi, 756 partite giocate in 20 anni di Inter: cosa sta succedendo? «Anche ai miei tempi capitavano simili momenti di difficoltà, c’è nervosismo perché i risultati non arrivano e ti senti accerchiato da giornali e tv, annusi complotti ovunque. Ma ora che osservo il tutto da fuori, vedo che non è così: ai media un’Inter che non vince non conviene per niente».

finalmente qualcuno che spiega ai tifosi dell'inter una verità vera, e non i soliti sistemi o complotti contro di noi!

semplicemente, se tutti ci trattano da cani, è per le persone che compongono la nostra società!
 
Bergomi: "Inter, tornerei in un ruolo importante. Calciopoli? Io avevo già sensazioni strane. E a Thohir dico..."

14.02.2014 10:15 di Christian Liotta

Il presente, il passato e il possibile futuro di Beppe Bergomi. Intervistato da Alberto Santi per la rivista FourFourTwo Italia, lo Zio, ex capitano nerazzurro oggi commentatore di Sky Sport, non chiude le porte ad un suo eventuale ritorno in società ma ad una condizione: "Mi piacerebbe moltissimo tornare, solo il povero Giacinto Facchetti ci ha provato. Adesso non ci sono le condizioni, faccio un lavoro che mi piace e, se dovessi entrare, vorrei ricoprire un ruolo importante".

Ripercorrendo la sua carriera in nerazzurro, Bergomi parla anche di giocatori che all'Inter non hanno reso secondo le aspettative: "Faccio due nomi, Matthias Sammer e Dennis Bergkamp. Con il primo, mi sono mosso in prima persona. La società mi chiedeva di portarlo fuori a cena, di fargli imparare la lingua, ma Matthias arrivava dalla Germania est, era un periodo fin troppo particolare. Anche Dennis non si era ambientato bene. La moglie aveva imparato l'italiano, lui invece era timido e introverso. Nonostante tutto, ci ha fatto vincere una Coppa Uefa, ma poteva restare all'Inter almeno dieci anni. Gli aerei? Non aveva paura quando era a Milano, gli è venuta dopo". Nelle oltre 700 gare con la maglia dell'Inter, ci sono stati momenti alti e momenti bassi, tante sfide con Milan e Juventus. Bergomi, però, sceglie il derby: "Con i rossoneri, ho sempre vissuto le partite partendo alla pari, anche quando c'erano gli olandesi. Con la Juventus, invece, avevo sensazioni strane, poi è venuta fuori Calciopoli, ma allora non capivo”.

I consigli non mancano neanche per Erick Thohir, il nuovo presidente indonesiano dell'Inter: “Adesso serve chiarezza. La squadra ha iniziato ad andare in difficoltà quando c'è stato il cambio in dirigenza. La situazione societaria è anomala: ci sono due presidenti, perché Moratti è ancora presente, mentre Thohir c'è e non c'è. Questa squadra non è pronta per arrivare in alto, ma deve giocare come a inizio stagione".
 
Bergomi: "Inter, tornerei in un ruolo importante. Calciopoli? Io avevo già sensazioni strane. E a Thohir dico..."

14.02.2014 10:15 di Christian Liotta

Il presente, il passato e il possibile futuro di Beppe Bergomi. Intervistato da Alberto Santi per la rivista FourFourTwo Italia, lo Zio, ex capitano nerazzurro oggi commentatore di Sky Sport, non chiude le porte ad un suo eventuale ritorno in società ma ad una condizione: "Mi piacerebbe moltissimo tornare, solo il povero Giacinto Facchetti ci ha provato. Adesso non ci sono le condizioni, faccio un lavoro che mi piace e, se dovessi entrare, vorrei ricoprire un ruolo importante".

Ripercorrendo la sua carriera in nerazzurro, Bergomi parla anche di giocatori che all'Inter non hanno reso secondo le aspettative: "Faccio due nomi, Matthias Sammer e Dennis Bergkamp. Con il primo, mi sono mosso in prima persona. La società mi chiedeva di portarlo fuori a cena, di fargli imparare la lingua, ma Matthias arrivava dalla Germania est, era un periodo fin troppo particolare. Anche Dennis non si era ambientato bene. La moglie aveva imparato l'italiano, lui invece era timido e introverso. Nonostante tutto, ci ha fatto vincere una Coppa Uefa, ma poteva restare all'Inter almeno dieci anni. Gli aerei? Non aveva paura quando era a Milano, gli è venuta dopo". Nelle oltre 700 gare con la maglia dell'Inter, ci sono stati momenti alti e momenti bassi, tante sfide con Milan e Juventus. Bergomi, però, sceglie il derby: "Con i rossoneri, ho sempre vissuto le partite partendo alla pari, anche quando c'erano gli olandesi. Con la Juventus, invece, avevo sensazioni strane, poi è venuta fuori Calciopoli, ma allora non capivo”.

I consigli non mancano neanche per Erick Thohir, il nuovo presidente indonesiano dell'Inter: “Adesso serve chiarezza. La squadra ha iniziato ad andare in difficoltà quando c'è stato il cambio in dirigenza. La situazione societaria è anomala: ci sono due presidenti, perché Moratti è ancora presente, mentre Thohir c'è e non c'è. Questa squadra non è pronta per arrivare in alto, ma deve giocare come a inizio stagione".
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Ho sentito più volte un sacco di milanisti dire che non sopportavano di doversi sorbire le telecronache di Bergomi quando c'era il milan, perchè troppo antimilanista...
Sicuramente chiedi ai gobbi e sentirai le stesse cose.

Io non ho mai colto nessun rosicamento sinceramente, riesce ad essere obiettivo e a non far trasparire emotività, oltretutto i suoi commenti sono sempre molto tecnici, non divaga più di tanto.

A me piace molto, è una persona seria, è stato trattato a mèrda e non lo meritava (cacciato da Lippi perchè vecchio per poi prendere Blanc 3 giorni dopo...)
Se in società da anni mangia gente come Branca, un peccato non aver provato a inserire uno che di inter sa tutto.

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Il presente, il passato e il possibile futuro di Beppe Bergomi. Intervistato da Alberto Santi per la rivista FourFourTwo Italia, lo Zio, ex capitano nerazzurro oggi commentatore di Sky Sport, non chiude le porte ad un suo eventuale ritorno in società ma ad una condizione: "Mi piacerebbe moltissimo tornare, solo il povero Giacinto Facchetti ci ha provato. Adesso non ci sono le condizioni, faccio un lavoro che mi piace e, se dovessi entrare, vorrei ricoprire un ruolo importante".

Ripercorrendo la sua carriera in nerazzurro, Bergomi parla anche di giocatori che all'Inter non hanno reso secondo le aspettative: "Faccio due nomi, Matthias Sammer e Dennis Bergkamp. Con il primo, mi sono mosso in prima persona. La società mi chiedeva di portarlo fuori a cena, di fargli imparare la lingua, ma Matthias arrivava dalla Germania est, era un periodo fin troppo particolare. Anche Dennis non si era ambientato bene. La moglie aveva imparato l'italiano, lui invece era timido e introverso. Nonostante tutto, ci ha fatto vincere una Coppa Uefa, ma poteva restare all'Inter almeno dieci anni. Gli aerei? Non aveva paura quando era a Milano, gli è venuta dopo". Nelle oltre 700 gare con la maglia dell'Inter, ci sono stati momenti alti e momenti bassi, tante sfide con Milan e Juventus. Bergomi, però, sceglie il derby: "Con i rossoneri, ho sempre vissuto le partite partendo alla pari, anche quando c'erano gli olandesi. Con la Juventus, invece, avevo sensazioni strane, poi è venuta fuori Calciopoli, ma allora non capivo”.


:tiprego:

Dedicato a tutti i lagnosi che non hanno semplicemente capito chi è e come è fatto lo zio.

Semplicemente non tutti sono dei paraculo opportunisti come Materazzi, tutto chiacchiere e abbaiare per nulla.
Lo zio è uno che le cose le sente, le pensa, e se capita le fa. Non abbaia per niente.
 
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