sul martellamento mediatico ad arte sono sostanzialmente d'accordo e del resto, soprattutto qui in italia, basta non essere troppo disattenti per essersi reso conto che all'indomani dell'entrata di wc rubentus nel calcio femminile, i quotidiani hanno preso a dedicargli pagine e dargli rilevanza costante, quando solo pochi mesi prima gli veniva riservato lo stesso spazio riservato ai tornei di quartiere di bocce.
è un pò la stessa cosa che è successa qualche anno fà col rugby: spingere e insistere su una determinata cosa finchè la gente non sente di averla fatta propria, ben sapendo che il successo dell'operazione, considerata la media faciloneria dell'audience, è alla portata.
ricordo anni fà quando era esplosa la moda di "luna rossa" e "azzurra", gente che il massimo della navigazione fatta in vita sua era consistito in un materassino da mare o in un pedalò in affitto per 1 ora, che dall'oggi al domani bofonchiavano tutto il tempo di strambate e skipper e facevano le 4 di notte per seguire le gare. passata la moda, sono tornati ai salvagenti a forma di paperella.
detto cio, è vero, preso atto del discutibile e sfottevole sfondo sociologico di questo (pseudo) boom del calcio femminile, la questione di fondo però rimane sempre la stessa: ma c'è qualcuno che ti obbliga a guardare il calcio femminile ? c'è qualcuno che ti obbliga a farti martellare dal tam-tam mediatico che lo riguarda ?
io ho visto alcuni frangenti delle prime gare, sinceramente mi sono sembrata pochissima roba e chiusa lì, non ci perdo più tempo, magari mi vedrò la finale, se non avrò altro da fare. e nemmeno mi sento oppresso dal tam-tam mediatico che circonda il mondiale femminile, è solo una componente come un'altra del bombardamente televisivo generale.