Nucleare : è una soluzione?

Come vedresti il ritorno al nucleare in Italia?


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Ho preso uno spunto recente a caso, in modo che ci si possa fare un'idea sul panorama attuale e valutare serenamente.

Abbiamo votato più volte NO ai referendum , in quanto nella storia l'energia nucleare non sempre è stata usata per scopi nobili e perché è stata al centro di incidenti , che hanno lasciato in noi dei brutti ricordi.

Senza contare il problema delle scorie di produzione , che andrebbero stipate per migliaia di anni 500 metri sotto terra, con rischi che non conosciamo.

Però va detto che la tecnologia avanza e , come un computer degli anni 70 aveva prestazioni e consumi molto diversi dai PC attuali, un discorso simile può essere fatto ( pare ) per le centrali nucleari.

Che nel frattempo, sembra, siano diventate più sicure, automatiche, economiche da costruire e mantenere, oltre che efficienti ( si parla di 3 metri cubi annui di scorie per produrre l'energia necessaria ad alimentare 2 milioni di case/anno ).

Per quanto mi riguarda avrei ancora timore, ma sarei disponibile ad un SI forzato se venissi convinto della bontà e della sicurezza delle prossime centrali di 4a generazione.

Considerando che l'elettricità può essere usata pure per il riscaldamento, e che gas e petrolio ( e il controllo sui relativi condotti ) stanno sempre più diventando motivo di tensioni pericolose, ad oggi vorrei che la questione venga di nuovo affrontata, anche perché:

- abbiamo tante centrali nella vicina Francia, molto utili a loro ( costituiscono i 3/4 del loro fabbisogno ), ma che ci esporrebbero comunque alle conseguenze di eventuali incidenti.

- le utenze sono arrivate a costare cifre che aziende e famiglie non possono più sostenere: la piscina comunale di Pesaro, ad esempio, si è vista recapitare una bolletta del gas di 108000 euro per novembre e dicembre, contro i 37000 di 2 anni fa... L'elettricità ha subito aumenti simili.
 

Smoma

Vice capitano

Ho preso uno spunto recente a caso, in modo che ci si possa fare un'idea sul panorama attuale e valutare serenamente.

Abbiamo votato più volte NO ai referendum , in quanto nella storia l'energia nucleare non sempre è stata usata per scopi nobili e perché è stata al centro di incidenti , che hanno lasciato in noi dei brutti ricordi.

Senza contare il problema delle scorie di produzione , che andrebbero stipate per migliaia di anni 500 metri sotto terra, con rischi che non conosciamo.

Però va detto che la tecnologia avanza e , come un computer degli anni 70 aveva prestazioni e consumi molto diversi dai PC attuali, un discorso simile può essere fatto ( pare ) per le centrali nucleari.

Che nel frattempo, sembra, siano diventate più sicure, automatiche, economiche da costruire e mantenere, oltre che efficienti ( si parla di 3 metri cubi annui di scorie per produrre l'energia necessaria ad alimentare 2 milioni di case/anno ).

Per quanto mi riguarda avrei ancora timore, ma sarei disponibile ad un SI forzato se venissi convinto della bontà e della sicurezza delle prossime centrali di 4a generazione.

Considerando che l'elettricità può essere usata pure per il riscaldamento, e che gas e petrolio ( e il controllo sui relativi condotti ) stanno sempre più diventando motivo di tensioni pericolose, ad oggi vorrei che la questione venga di nuovo affrontata, anche perché:

- abbiamo tante centrali nella vicina Francia, molto utili a loro ( costituiscono i 3/4 del loro fabbisogno ), ma che ci esporrebbero comunque alle conseguenze di eventuali incidenti.

- le utenze sono arrivate a costare cifre che aziende e famiglie non possono più sostenere: la piscina comunale di Pesaro, ad esempio, si è vista recapitare una bolletta del gas di 108000 euro per novembre e dicembre, contro i 37000 di 2 anni fa... L'elettricità ha subito aumenti simili.
È stato uno degli errori strategici più clamorosi di questo paese.
 
sono abbastanza d'accordo con @Smoma, avevamo una tecnologia all'avanguardia ed abbiamo buttato tutto; ormai il treno è perso ed è inutile rivangare.
in ogni caso non è mai stato fatto un discorso serio sui veri costi del nucleare, sullo smantellamento delle centrali obsolete, sullo stoccaggio delle scorie e dei materiali radioattivi, sulla sicurezza, anche militare, degli impianti ed amenità simili.
oggi ci sono altri metodi per ricavare energia elettrica, vediamo di usarli.
 

ferpes

Titolare
Per quanto riguarda l'aspetto economico e strategico sono per il si, compriamo energia dall'estero prodotta con il nucleare.
La perplessità è sulla sicurezza delle centrali, o meglio sul rispetto dei protocolli di sicurezza da parte dei gestori.
 
Per quanto riguarda l'aspetto economico e strategico sono per il si, compriamo energia dall'estero prodotta con il nucleare.
La perplessità è sulla sicurezza delle centrali, o meglio sul rispetto dei protocolli di sicurezza da parte dei gestori.

Infatti io ,per aprirmi al nucleare in Italia, vorrei capire bene quali possibilità ci siano che qualcosa possa andare storto, e quali possano essere le conseguenze e le contromisure.

Di base però va detta una cosa: stiamo elettrificando tutto , dalle auto, ai sistemi di cottura, a quelli di riscaldamento e di raffreddamento... Di contro, la svolta green si basa su principi di produzione energetica spesso discontinui, a volte perché legati al clima o al vento, altre perché necessitano di materie prime sempre più costose e ambite.

Io credo che bisognerà ascoltare ogni voce, specie se autorevole ed obiettiva.

Solo, pretendo che, semmai un progetto simile dovesse mai prendere il via, dovrebbe essere lo Stato, bipartisan, ad incaricarsi della questione ed a farsi da garante, in quanto il privato per sua natura sacrifica sempre qualcosa ( in tempi, in sicurezza, in ecologia ) per il profitto.
 
Bisogna puntare la ricerca scientifica sul potenziamento delle rinnovabili. Non c'è alternativa, sul lungo periodo.
Sul breve e medio periodo non c'è alternativa ad una drastica riduzione dei consumi, mettiamocelo in testa.

Qualunque tecnologia di produzione energetica a basso impatto di emissioni di gas serra va considerata per aiutare a passar la nottata e cercare di scongiurare il peggio.

Fermo restando che, al di là dell'emergenza energetica, il livello di inquinamento, consumo di materie prime, produzione di rifiuti, sfruttamento del suolo e delle risorse idriche, imporrebbe comunque un profondissimo ripensamento dell'economia globale, della società e degli stili di vita.
 
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