“Da quando sono arrivato qui il problema è stato dover capire come funzionasse il Fair Play Finanziario; è stato il nostro problema principale per anni. Non si parlava di nuovi giocatori, non si parlava di marketing o di come cambiare il nostro ambiente. Prima di comprare l’Inter, poi, eravamo una retail company e io non avevo mai visto una partita di calcio; ho perso un anno solo a capire come funzionasse questo sistema (N.d.R: cioè il FFP, perché altrimenti sembra che abbia perso un anno a cercare di capire il calcio ) invece di iniziare a pensare come migliorare il club. Adesso posso dire che ci sono stati molti miglioramenti: negli ultimi due anni sono raddoppiati i dipendenti nelle aree marketing e commerciale, abbiamo raddoppiato anche gli ad. Per quel che riguarda il Fair Play Finanziario, posso dire che la direzione presa è quella giusta, ma ci sono tanti miglioramenti da fare. Chiediamo che il Fair Play 2.0 possa essere più flessibile, soprattutto quando si tratta di affrontare passaggi di proprietà. In passato le società erano gestite da famiglie che spendevano soldi, ora non è più possibile”.