Un altro calcio è possibile?

Io credo che in generale il calcio ricalchi le dinamiche del mondo... Adesso siamo in una fase in cui le risorse sono concentrate nelle mani di sempre meno persone, e anche il calcio va in quella direzione

Un altro mondo, un altro sistema in cui vivere è possibile, e quindi anche un altro calcio è sicuramente possibile. Anzi, forse un cambiamento diventerà necessario (diventa sempre più evidente come l'attuale sistema economico mondiale sia sempre più umanamente e ambientalmente insostenibile), non è chiaro però se effettivamente lo si realizzerà, e nel caso come: se in modo graduale e pacifico oppure se attraverso grandi rotture traumatiche dello status quo
Scusa non volevo copiarti, è che avevo iniziato a scrivere il mio intervento diversi minuti fa ma poi ho avuto da fare e l'ho terminato quando tu avevi già pubblicato il tuo, sorry.
 

orgone5

Stella
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ma ho capito perfettamente il punto.
E vorrei quanto te che cambiasse.

Non credo peró che il calcio collasserá.
Perché il calcio é la religione piú potente ed influente che ci sia.

Real e Barcellona hanno una miliardata di debiti ma vanno avanti come nulla fosse.
E non sono le sole.

Finché c'é questo giro di interessi il modo di stare in piedi, purtroppo, - sottolineo il purtroppo - lo si troverá sempre.

Con qualche aggiustamento, che non dubito verrá fatto, ma che non accorcerá il gap tra chi ha potere e soldi e chi no.
Daranno il solito biscottino per cambiare al fine di...non dover cambiare.

Anche perché con questa "vision 2030" penso che gli arabi enteranno sempre di piú nel calcio, e agli arabi non interessa che tutti siano contenti.
Vedrai se ad esempio comprano lo United, e magari dopo il Liverpool.

E' anche poi un discorso piú complesso che riguarda il carrozzone offerto dai singoli paesi...
La serie A ha cmq in dote 12 Champions League e brand di grande fascino e storia, avrebbe tutto per attirare investitori potenti che riattivino tutto il meccanismo riducendo quindi almeno un po' il gap mostruoso che si é creato.

...ma chi é il fesso che viene a pagare solo tasse in un paese dove non si riesce mai a fare niente?


Per darti una prova poi della "natura umana"...noi e il Milan avevamo aderito ad una Superlega che avrebbe garantito montagne di soldi l'anno a 5-6 club e...una minima parte alle due milanesi.
Eppure eravamo felici di andare a fare le lavapiatti delle big in Superlega per 100 mln in piú all'anno.

Laddove avremmo dovuto essere i primi a combattere ed opporci ad un qualcosa che avrebbe solo mostruosamente aumentato il gap in favore dell'oligarchia giá presente.

Invece abbiamo accettato di mangiare il biscottino...
L'ultima parte è verissima e agghiacciante.
 
S

subaru lautaro

Guest
Scusa non volevo copiarti, è che avevo iniziato a scrivere il mio intervento diversi minuti fa ma poi ho avuto da fare e l'ho terminato quando tu avevi già pubblicato il tuo, sorry.
Ma va, non avrei mai pensato ad un plagio, a me sembra che la situazione sia quella e non mi stupisco che altre persone possano vederla in modo simile

(tra l'altro io fra le righe sono un po' più ottimista di te, secondo me c'è ancora spazio per un cambiamento in positivo senza "implosioni")
 

orgone5

Stella
  Supporter
Scusate ma penso siano discorsi puramente accademici, frutto della (errata) convinzione che il calcio sia un'isola più o meno felice, ma comunque distaccata dalla vita di tutti i giorni. Non è così, non lo è mai stato e non potrà mai esserlo. Oggi, dopo un periodo di "democratizzazione" sia politica che sociale che economica, culminata nel crollo della Cortina di Ferro, stiamo vivendo nuovamente una fase di ritorno alla plutocrazia, dove la forbice tra "chi può" e "chi non può" si sta allargando in modo spaventoso, così che ogni giorno di più rientrano tra "chi non può" coloro che fino a ieri qualcosina bene o male potevano. Inutile illudersi che il calcio - e lo sport in generale - possa seguire una linea diversa, sta invece andando nella stessa direzione e prima o poi imploderà, perché è vicino il giorno in cui la stra-grande maggioranza della gente non potrà più permettersi non solo di andare allo stadio, ma anche di acquistare le magliette e gli abbonamenti alle pay per view e poiché le classi più abbienti generalmente hanno ben poca attenzione nei confronti di questo tipo di spettacoli, lo sport professionistico sarà una recita in teatri vuoti e chiaramente non potrà reggere a lungo. Ma fino ad allora, impossibile anche pensare di poter invertire la tendenza.
Per cui la risposta alla domanda di fondo se è possibile un calcio diverso, la risposta è sì certo, al mondo tutto è possibile, ma dire che è fortemente improbabile è usare un pallido eufemismo.
in generale questo è certamente vero.

però vorrei fare anche notare che viviamo in tempi in cui le cose cambiano in maniera improvvisa e inaspettata e spesso catastrofica. e viviamo in tempi di "guerra civile globale" in cui forze del progresso e forze della reazione si scontrano in maniera quasi epica.

in altre parole viviamo tempi di grandi cambiamenti e in tempi di grandi cambiamenti le novità sono sempre possibili.

so bene che il modello domniante per i prossimi decenni sarà quello che dici tu, ma come dici giustamente il sistema è malato e sta cominciando a mostrare le crepe: ed è in queste crepe che si infiltrano le alternative del futuro che saranno la normalità quando questo carrozzone malato sarà finalmente collassato. certo a meno che nel frattempo non sia collassata anche la civiltà, o l'umanità stessa...
 
No, le distanze sono destinate ad aumentare e il capitale ad accentrarsi sempre di più. L'andamento degli ultimi 10-15 anni è inequivocabile.
Nel 2006 fatturavamo il 10% in meno del Real Madrid o giù di lì. Adesso il Real ha un fatturato che è due volte e mezzo quello dell'Inter.
Non vale solo per noi, ci sono pochi club che si arricchiscono molto più di altri e quei pochi club sono destinati a diventare ancora meno
 

orgone5

Stella
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No, le distanze sono destinate ad aumentare e il capitale ad accentrarsi sempre di più. L'andamento degli ultimi 10-15 anni è inequivocabile.
Nel 2006 fatturavamo il 10% in meno del Real Madrid o giù di lì. Adesso il Real ha un fatturato che è due volte e mezzo quello dell'Inter.
Non vale solo per noi, ci sono pochi club che si arricchiscono molto più di altri e quei pochi club sono destinati a diventare ancora meno
certo, questo è inequivocabilmente il presente, e molto probabilmente anche i prossimi 5 anni. ma io sto facendo una domanda sul futuro: continuerà così all'infinito? perché niente dura all'infinito, e secondo me i segnali che questo sistema sta tramontando si vedono già. non tra 5 anni, forse non tra 10, ma nemmeno tra 150. quindi la domanda è, come sarà il calcio del futuro?
 
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orgone5

Stella
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forse per non farne un discorso di massimi sistemi (anche se i massimi sistemi sono sempre affascinanti) potrebbe essere interessante capire quali riforme e correzioni concrete si potrebbero fare perché il calcio diventi un po' meno la schifezza che è oggi e vada in direzione di qualcosa di più positivo: ad esempio tetti salariali, riduzione delle squadre in serie A, settori giovanili, oppure anche un modello più etico di Superlega rispetto alla porcata pensata da Agnelli e dalla sua Banda Bassotti.

i metodi utilizzati da squadre come Napoli (salari bassi, giocatori giovani) ma soprattutto Brighton (potere totale alla matematica e alla stasitica) e Union Berlino (azionariato popolare) possono essere dei punti di partenza interessanti, ma ce ne sono anche altri, come il modello NBA o NFL (che io non conosco assolutamente ma che veniva menzionato sopra da un paio di utenti).
 
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