Prima o poi doveva succedere, era impensabile pensare di poter continuare a vincere e, puntuale, si è presentata, infatti, la punizione. L’Inter non trova la sesta sinfonia, rimane appaiato ai cugini a quota 15 e conosce la prima sconfitta stagionale, meritata, ma che non va presa come un dramma eccessivo. Il Sassuolo fa festa, occorre qualche riflessione.
Il Sassuolo fa festa, ma nessun patema
Bajrami e Berardi. Le due B puniscono l’Inter che, per quanto mostrato nel secondo tempo, merita la sconfitta. Nel calcio non puoi affidarti al caso. Devi essere capace di dimostrare la tua forza attraverso tutte le sfaccettature possibili.
I nerazzurri, contro il Sassuolo, sono mancati in lucidità e in consapevolezza dei propri mezzi. Di fronte alla maggior freschezza degli uomini di Dionisi, non han saputo trovare delle adeguate contromisure e, il risultato finale, è stata una logica conseguenza del caso. In alcuni interpreti, rispetto all’anno scorso, siamo cambiati, di conseguenza occorre cambiare, anche, il modo d’interpretare la gara. L’aspetto fisico, mostrato anche stasera, rimane, però il vero campanello d’allarme. Dal post-derby, la formazione di Inzaghi sembra essere a corto d’ossigeno. I “titolari” spremuti fin qui, sembrano essere in riserva sparata. Probabilmente, occorre, una maggior gestione delle risorse a disposizione, a cominciare dalla trasferta di Salerno, sabato sera.
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Lautaro e Calhanoglu, imprescindibili
In questo momento, sopra gli altri, sembrano esserci due giocatori che rappresentano l’imprescindibilità in casa Inter. Uno è l’attaccante principe, l’altro è il faro della mediana. Intorno a loro si sviluppa la trama del gioco nerazzurro e quando si prendono una partita di pausa, tutto il sistema ne risente.
Lautaro Martinez e Hakan Calhanoglu, Hakan Calhanoglu e Lautaro Martinez. Sono loro le guide dell’Inter e, la sconfitta contro i neroverdi, ha messo in luce, come, queste due figure devono sempre girare a mille per poter fare qualcosa di buono nell’arco della gara. Complice la “coperta corta“, entrambi non possono permettersi di riposare. In avanti, ad esempio, dietro a Thuram e Lautaro c’è il solo Sanchez, (dopo l’infortunio di Arnautovic), che stasera è stato impalpabile. In mediana, alle spalle del turco c’è il promettente Asllani, (e non più Marcelo Brozovic, che errore svenderlo), ma con il giovane albanese cambia completamente, o quasi, il modo d’interpretare la partita. Quest’ultimo aspetto non esclude del tutto il fatto che, in partite come quella di sabato prossimo, la formazione nerazzurra potrà affidarsi al giovane metronomo di centrocampo per permettere al turco di riposare in ottica Champions League. Avrebbe bisogno di riposo anche Lautaro e non è da escludere che venga fatto accomodare in panchina a discapito di Sanchez oppure di un’invezione inzaghiana.
Calhanoglu e Lautaro. Tutto, o la maggior parte del tutto nerazzurro, passa da loro.
E’ un Sommer a metà, croce e delizia?
Il Sassuolo fa festa a San Siro. Parte della responsabilità, insieme ai suoi compagni, è, anche del portiere Sommer. Il portiere svizzero è stato, al tempo stesso, croce e delizia della serata nerazzurra.
Nel finale di gara ha evitato un parziale più ampio, in più occasioni, tenendo in partita l’Inter fino all’ultimo assalto, ma, al tempo stesso, ha condannato l’Inter nel momento in cui avrebbe dovuto salvarla. In occasione dell’1-1, il portiere svizzero ha più di qualche responsabilità per il prendere gol sul proprio palo a fronte di una conclusione che non sembrava irresistibile. Derby e Sassuolo sembrano due copioni di uno stesso film che per il portiere svizzero non ha un bel finale.
Un altro aspetto che lo riguarda, ma per il quale non è totalmente colpa sua, è la sua scarsa capacità di iniziare il gioco dal basso. In tal senso, però, deve essere bravo anche l’allenatore a cambiare spartito e trovare una soluzione che possa risolvere il problema di fondo che si sta venendo a creare in questo particolare periodo. Se hai il portitere che non possiede capacità balistiche con gli arti inferiori, devi studiare un metodo alternativo per poter iniziare l’azione in maniera tale da poter far male alla squadra avversaria.
In casa Inter è suonato, dunque, il primo campanello d’allarme. Non è una tragedia, ma occorre analizzare alcune situazioni per poter trovare il giusto rimedio e riprendere la corsa
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