Nerazzurri in confusione fin dai primi minuti, l’errore di Bastoni porta in vantaggio gli spagnoli che conducono una partita intensa, fatta di pressing asfissiante, fino al goal del capitano Lautaro Martinez

 Chi pensava che fosse una partita ‘semplice’ si sbagliava di grosso. Magari non per gli organici a confronto, che ci vedono in netto vantaggio nei valori individuali, ma la Real Sociedad ha dimostrato ampiamente di essere una papabile candidata al primo posto in questo girone. Dopo lo scivolone del Benfica in casa contro il Salisburgo, la classifica si è momentaneamente ribaltata e possiamo dire di aver conquistato un punto prezioso in vista delle prossime sfide.

Pressing asfissiante, difesa in confusione

Quella di ieri sera è stata sicuramente una partita ad altissima intensità condotta dagli spagnoli. Raramente possiamo dire di aver visto match simili in Serie A, o almeno con un pressing mantenuto dal primo all’80’ minuto come sono stati in grado di fare gli uomini di Alguacil. Non era un match ‘facile’, e lo abbiamo visto con i nostri occhi: La Real Sociedad è infatti la squadra che pressa di più in tutta Europa. Questa tattica ha neutralizzato il gioco di Inzaghi, impedendo all’Inter di costruire l’azione, complice anche una mentalità sbagliata dopo l’ingresso in campo dal primo minuto. Al quarto minuto Bastoni prova un’uscita, viene raddoppiato e si incespica sul pallone: Mendez, che si trova solo davanti a Sommer, non perdona e segna il goal dell’1-0.

Centrocampo bloccato: Nervi a fior di pelle e mancanza di idee

L’intensità della partita non ha giocato a nostro favore sul piano della mentalità: per come si è messa fin dai primi minuti, infatti, i nerazzurri sono lentamente scesi sempre di più nel nervosismo, condannati a sviluppare poco o niente sul piano del gioco proprio a causa delle marcature strettissime degli avversari. Poche idee, confuse, che hanno richiesto più tempo del previsto per essere sviluppate. L’Inter chiude così il primo tempo con 60 km percorsi (esattamente gli stessi degli spagnoli) e un solo tiro, neanche nello specchio della porta.

L’ingresso di Thuram cambia la partita

A fine primo tempo abbiamo visto tutti Mister Inzaghi mentre dava molte indicazioni ad Arnautovic, confermato in campo dopo il non eccellente rendimento nei primi 45 minuti. Soltanto al 52’, però, viene subito sostituito da un carichissimo Marcus Thuram che metterà letteralmente il turbo nei rimanenti minuti di partita. L’ingresso del francese ci ha fatto capire che è sicuramente in lui che dobbiamo trovare il principale partner d’attacco di Lautaro. Tra strappi e progressioni, Thuram si rende pericoloso fin da subito aprendo la strada ad una nuova soluzione come le verticalizzazioni rapide, contribuendo così a far stancare ancora di più gli spagnoli che non riescono a stargli dietro. Peccato per la clamorosa occasione dove ha deciso di rientrare sul mancino, scivolando in area.

Frattesi in tiro-cross, Lautaro di rapina: pareggio Inter

Come detto, la foga della partita ci ha impedito di costruire azioni di gioco lineari e precise, difatti il pareggio arriva proprio così: Serie di carambole in area, il pallone schizza fuori diretto a Frattesi che decide di effettuare un tiro-cross rasoterra in diagonale. Sembrava destinata sul fondo, ma Capitan Lautaro non perdona e insacca un gol non semplice col mancino. L’Inter pareggia così contro una Real Sociedad che aveva tirato i remi in barca da ormai circa dieci minuti, stremata dall’asfissiante pressing condotto fino a quel momento. Nei minuti rimanenti, i nerazzurri sfiorano anche il vantaggio un paio di volte, rischiando addirittura di fare bottino pieno.

Il Girone, il Gioco e la Squadra: cosa succede adesso

Nei due anni di Inzaghi raramente avevamo visto un’Inter così annullata tatticamente, forse solamente l’anno scorso nelle due partite contro la corazzata del Bayern Monaco. Questa partita ha sicuramente offerto preziosi spunti a Mister Inzaghi per impostare al meglio la gara di ritorno. In un girone dove la nostra diretta rivale (Benfica) scivola e perde in casa con il Salisburgo, la priorità era fare punti, e così è accaduto. Adesso testa all’Empoli, che ha appena cambiato allenatore e non ammetterà disattenzioni. La strada è lunga, ma questa Inter ha tutte le caratteristiche necessarie per affrontarla al meglio.

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Toscano, 26 anni, Interista da sempre. Amo scrivere e parlare di calcio, onorando i colori e la storia del nostro club.