2 punti nelle ultime 3 partite (Milan, Torino, Atalanta) senza mai segnare. Sono cifre preoccupanti per chi, come l’Inter sta inseguendo un posto in Champions League. La statistica è impietosa: se non segnano Perisic o Icardi, non segna nessuno.
Primo tempo, buttato. Spalletti sbaglia approccio
Spalletti ha provato a mettersi a “specchio” con l’Atalanta, difesa a 3, cercando di liberare la qualità di Rafinha e Cancelo. Il risultato però non è stato quello sperato e la squadra neroazzurra, soprattutto nei minuti iniziali, ha subito le infilate della squadra di Gasperini, rischiando anche di subire gol. Il primo tempo è davvero imbarazzante, l’Atalanta è superiore in tutto, il suo pressing toglie fiato al nostro centrocampo che non riesce mai a trovare uno spunto giusto. I nostri difensori non sanno mai a chi appoggiare il pallone, Cancelo (proposto come ala) non riesce mai a trovare metri giusti per liberare la corsa e crossare. C’è però da ricordare come a Perisic sia anche capitata un’occasione da gol, fallita però clamorosamente. La squadra sembra messa male e il primo tempo viene praticamente regalato agli avversari.
Secondo tempo meglio, ma il gol non arriva
Nel secondo tempo, la squadra scende in campo con un piglio diverso, l’Atalanta che ha corso molto, non ne ha più, ma l’Inter non ne approfitta. Santon, Gagliardini vanno al tiro dalla distanza senza fortuna. A Rafinha capita un’occasione d’oro dentro l’area, ma l’ex Barcellona spara fuori. Eder (che sostituisce proprio Rafinha) lavora bene un pallone sulla destra, cross perfetto, ma Perisic di testa, tira fuori. Lo stesso Eder tira una punizione da trenta metri, ma Bersha respinge in agolo. Discutibile la sostituzione di Rafinha, il migliore dell’Inter fino a quel momento e l’unico che sembrava essere davverp pericoloso. Martedì c’è il Cagliari, ma non capiamo il perchè sia dovuto uscire per dar spazio a Eder e forse nemmeno lui visto che passa 5 minuti in panchina con il cappuccio in testa (foto sotto).
"Dopo BUBU, Rafinha ha fatto SETTETE!" #AtalanataInter pic.twitter.com/xxkKeuBZGN
— Cris© (@col_cris) April 14, 2018
Brozovic, assenza pesante
C’è da dirlo: l’Inter ha sentito eccome l’assenza di Brozovic. Senza il croato, la squadra è rimasta a secco di idee. Troppo lento Borja Valero nell’impostare l’azione e sopraffatto in ogni contrasto dal ben più dinamico centrocampo bergamasco. Senza Brozo l’Inter si è affidata al lancio lungo, senza però mai trovare l’imbeccata giusta per Perisic e Icardi. Gagliardini, Borja Valero sono buoni giocatori, ma svolgono il compitino. Se poi vengono aggrediti vanno in panico ed ecco che l’Inter regala il centrocampo.
Icardi non aiuta la squadra
Discorso Icardi: non è solo un problema di gol. Un attaccante può stare a secco per tre partite. Il problema qui è che se Icardi non segna è praticamente fuori dal gioco. L’Argentino infatti è avulso dalla manovra: non tiene palla, non fa salire la squadra. In pratica non aiuta i compagni. Tatticamente questo è un grosso limite e in gare in trasferta, il problema si vede ancora di più. Da sottolineare come Spalletti, per la prima volta lo abbia fatto presente anche pubblicamente. Di solito il tecnico toscano difende sempre i propri giocatori, ma questa volta non ce l’ha fatta, segno che qualche problema tra i due ci sia (e non da oggi).
#Spalletti per la prima volta non difende un suo giocatore: "#Icardi deve venire a palleggiare, a fare gioco a metà campo, a pulire le palle sporche per poi essere di nuovo in area, il suo habitat naturale".
— Interfans (@interfansorg) April 14, 2018
Futuro in bilico
L’Inter di inizio stagione giocava male, ma vinceva. Quella delle ultime partite gioca un calcio leggermente migliore, ma il problema gol è evidente. Il modulo con il gioco improntato solo sulle fasce con cross per Icardi non è efficace se le ali non spingono. Spalletti ha provato a inventarsi qualcosa di diverso quando ha avuto a disposizione Rafinha, ma anche il brasiliano non è uno dal gol facile. La squadra non entra mai in campo con il piglio giusto, abbiamo giocatori mediocri che non rappresentano il calcio voluto da Spalletti e che vanno spesso in difficoltà se aggrediti. Questa era una partita da vincere. Cagliari e Chievo devono portare assolutamente 6 punti, sperando in un passo falso di Roma e Lazio, altrimenti cominciamo a pensare all’idea dell’Europa League.