Partita bloccata fino al 55’, poi subentra il Capitano e cambia la musica: uno straripante Lautaro Martinez stende la Salernitana mettendo a segno addirittura 4 goal in meno di 30 minuti. Il bomber argentino diventa così il primo giocatore nella storia della Serie A  capace di mettere a segno un poker da subentrato.

Inzaghi parte affidandosi alle rotazioni del turnover

 Lo sapevamo con largo anticipo, è così è stato: Simone Inzaghi ha deciso di affidarsi ad un sostanzioso turnover per permettere alle prime linee di rifiatare in vista della insidiosa partita di Champions in programma martedì, dove l’Inter affronterà il Benfica a San Siro. Spazio dunque a Pavard e De Vrij in difesa, due tra i meno utilizzati in questo avvio di stagione, con il graduale inserimento del francese in rosa che pare ormai quasi ultimato. Carlos Augusto e Klaassen sono le principali modifiche a centrocampo, in attacco invece spazio al duo Thuram-Sanchez, con il cileno che ha sicuramente colto l’occasione per mettere minuti nelle gambe e aumentare il livello della condizione fisica.

La Salernitana ci prova, l’Inter risponde. Primo tempo bloccato all’Arechi

Paulo Sousa decide di partire con un pressing nella propria metà che nel primo tempo riesce a bloccare spesso l’avanzata nerazzurra, concedendo comunque qualche spazio. Riusciamo a trovare il fondo principalmente in due occasioni, entrambe sulla testa di Thuram: sulla prima salva tutto un miracoloso Ochoa, l’altra invece finisce fuori dallo specchio. La Salernitana risponde con delle ripartenze e azioni molto rapide che mettono in difficoltà i neroazzurri in un paio di circostanze, fortunatamente non concretizzate a dovere da Cabral. Si chiude così un primo tempo combattuto ma privo di palle goal eclatanti, sicuramente vivacizzato dalla forte intensità della partita.

Dribbling, stop e qualità: Klaassen si presenta al mondo neroazzurro

Sapevamo che le sue caratteristiche fossero queste, ma fa sicuramente piacere vederle confermate con questa sicurezza anche in un campionato completamente nuovo per il centrocampista ex-Ajax. Davy Klaassen, alla sua prima da titolare in maglia neroazzurra, stupisce e inventa sfruttando le sue indubbie qualità con la palla al piede. Tra stop al volo e passaggi precisi, scanditi come un metronomo, è sicuramente lui la nota più positiva di un primo tempo bloccato che ha visto in difficoltà persino il suo compagno di reparto Chalanoglu. Il numero 14 sale dunque in cattedra per fornire un’alternativa di primo livello a Mister Inzaghi in qualsiasi momento ce ne sarà bisogno, durante una stagione ricca di impegni fondamentali e ravvicinati.

Ci pensa Lautaro: il Capitano subentra e cambia la partita

Probabilmente nessuno di noi, tra le varie ipotesi, aveva pensato ad un epilogo simile a quello di ieri sera dopo l’ingresso in campo di Lautaro. Durante una ripresa di secondo tempo poco convincente da parte dei neroazzurri, Mister Inzaghi decide di metterlo subito dentro per alzare la qualità della manovra offensiva e sbloccare subito il match a nostro favore: niente di più semplice. Bastano infatti soltanto 7 minuti al Toro per mettere la sua firma anche su questa vittoria neroazzurra, e da quel momento non si ferma più. Dopo un altro goal di rapina su assist di Barella, Thuram si procura un prezioso rigore che può chiudere ufficialmente la partita: Il Capitano prende il pallone fra le sue mani e lo realizza con la massima freddezza possibile. Messa a segno una tripletta, un grande lavoro in recupero di Dumfries permette a Carlos Augusto di confezionare un assist al bacio per il quarto (storico) goal del Toro, che conclude così una partita da vero e proprio fuoriclasse. La prestazione perfetta di ieri sera ha permesso al numero 10 interista di entrare nella storia del nostro campionato, essendo il primo capace di mettere a segno ben 4 reti partendo dalla panchina.

Benfica e Bologna in casa: due impegni fondamentali da non sottovalutare

La prima frazione di gara di ieri sera ci ha dimostrato che, al momento, la folta mole di impegni ravvicinati che stanno fronteggiando i giocatori neroazzurri mette sicuramente alla prova la resistenza dei singoli e, conseguentemente, la qualità di una manovra che è l’impronta principale del gioco di Simone Inzaghi a cui siamo abituati. Questo è assolutamente fisiologico per una squadra che corre per più obiettivi, e che adesso trova davanti a sé due impegni casalinghi molto importanti per la propria stagione. Le prestazioni dello scorso anno con il Benfica sono state superiori sotto ogni punto di vista, ma questo non deve portarci a sottovalutare una partita come quella di Martedì. Pensando al Bologna, sicuramente ciò che è accaduto contro il Sassuolo durante il turno infrasettimanale fungerà da importante monito per mantenere alta la concentrazione dei giocatori neroazzurri.

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