Antonio Conte coach of Inter gestures Napoli 06-01-2020 Stadio San Paolo Football Serie A 2019/2020 SSC Napoli - FC Internazionale Photo Cesare Purini / Insidefoto

L’Inter sbatte ripetutamente contro il muro pugliese, che Liverani mette su alla perfezione, limitando in tutto e per tutto le sortite offensive nerazzurre.

Appare lampante, però, come i demeriti dell’Inter siano in proporzione superiori rispetto ai meriti dei pur bravi leccesi. Agli uomini di Conte manca lo spunto decisivo, il colpo di genio di un singolo, la capacità di essere imprevedibili che solo un Sensi nella miglior condizione – quella che oggi non ha ancora raggiunto – avrebbe potuto trovare.

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E invece quella di ieri è stata una delle peggiori versioni stagionali – forse la peggiore – dell’Inter. Molti degli interpreti sembrano scarichi fisicamente più che mentalmente, come Candreva e Skriniar (colpevoli sul gol), mentre altri sono lontani dalla miglior condizione, come la coppia Barella-Sensi che per la prima volta dal 6 ottobre è stata schierata nuovamente dal primo minuto nel centrocampo titolare. Se non fosse che, per l’ennesimo scherzo stagionale da parte del fato, il terzo elemento del reparto, cioè Brozovic, viene colpito nel finale da un infortunio del quale bisognerà stabilire l’entità.

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LUKAKU E LAUTARO OMBRA DI SE STESSI

L’Inter riesce anche a sbloccarla, con un colpo da maestro di Antonio Conte, che inserisce Alessandro Bastoni al posto di Godin per avere più qualità in costruzione: il difensore classe 1999 risponde addirittura segnando. Primo gol dalla panchina nella stagione nerazzurra, importantissimo specialmente in un pomeriggio nel quale Lukaku e Lautaro sembrano le controfigure di loro stessi. Nella loro peggiore versione, però, c’è da riconoscere che nessun altro compagno è riuscito (se non Bastoni) a tirar fuori un guizzo. Poi, ancora una volta, esce fuori uno dei limiti di questa Inter, ovvero quello di non saper gestire il vantaggio. O meglio, parafrasando Conte, quello di saperlo fare “solo andando a 200 km/h, altrimenti siamo una squadra normale”. Perché “a velocità di crociera” questa Inter crolla, non regge, non vince. Perché questa rosa, questo gruppo, è riuscito a reggere per un girone un testa a testa sulla carta improponibile e irrealistico (come ora i 4 punti di differenza cominciano a dimostrare) solo grazie ad una ferocia e ad un’intensità fuori dal comune. Il miracolo, però, per continuare ad avere un briciolo di concretezza, ha (aveva?) bisogno di nuovi innesti già agli inizi di gennaio.

MERCATO LENTO

L’Inter è arrivata alla sosta natalizia senza energie, stremata, logorata da mesi in cui ha giocato sempre con gli stessi uomini. La sensazione generale, dopo il 4-0 al Genoa, era di sollievo, perché si pensava che al rientro della sosta si sarebbero visti volti nuovi e, nello stesso tempo, il recupero degli infortunati. L’Inter che ha ripreso il proprio cammino a Napoli, però, era ancora una volta contata e la situazione di emergenza è proseguita. Anche ieri, infatti, l’unico centrocampista a disposizione in panchina era Borja Valero, con Sanchez appena rientrato ed il 17enne Esposito come alternative in attacco. Il nuovo infortunio di Brozovic, che si somma a quello di Gagliardini e al fatto che Vecino sembra in procinto di lasciare l’Inter, ristabilisce una situazione critica a centrocampo. Per questo, ci si aspettava uno sforzo in più da parte della proprietà: ci si aspettava che “il grosso” del mercato fosse stato compiuto nei primi 15 giorni di gennaio. Ed è vero che la finestra di 30 giorni di mercato non aiuta, ma ad oggi, e siamo al 20 gennaio, l’Inter ha messo a segno un solo colpo: Ashley Young, che è appena arrivato.

QUI-PRO-QUO SPINAZZOLA-POLITANO

Il “qui pro quo” Spinazzola-Politano ha ulteriormente complicato la situazione: Giroud, una partita come quella di ieri a Lecce, poteva risolverla nel finale. E diciamolo, lo Spinazzola visto con la Roma con il Genoa, non è sembrato affatto male. I nerazzurri, in questo lasso di tempo, hanno perso 4 punti preziosissimi fra Atalanta e Lecce che con tutta probabilità si riveleranno decisivi. Sarebbe stato il caso di affondare subito per i famosi 4 colpi. Perché uno come Eriksen anche ieri sarebbe servito tantissimo. Suning è un gruppo che va ringraziato perché ha risollevato l’Inter dalle ceneri, perché se ci avessero detto qualche anno fa Conte in panchina, Lukaku in attacco ed Eriksen in arrivo, avremmo pensato ad uno scherzo. Rimangono, tuttavia, dei difetti nelle tempistiche ed una eccessiva rigidità su costi irrisori (nel mondo del calcio) che a volte possono determinare molto e cambiare le stagioni. E che tu ti possa ritrovare, dopo un girone d’andata fantastico, a -4 dalla Juventus. La speranza è che, negli ultimi 10 giorni di mercato, i rinforzi richiesti e con merito da Conte possano sbarcare finalmente ad Appiano. Una svolta dal mercato, in questo momento, è quanto mai necessaria per continuare a inseguire la Juve…con un occhio alla Lazio.

 

24 anni, laureato in "Scienze della Comunicazione" presso l'Università della Calabria. L'Interismo è qualcosa che scorre dentro senza freni, in maniera totalmente irrazionale. Condividere questo sentimento è magnifico, scrivere di Inter ancora di più.