Nel primo derby di Milano a tinte ed orari totalmente orientali, l’Inter decide di restituire al Milan quanto fatto nel derby d’andata e con una tattica maledettamente suicida concede ai cugini rossoneri di pareggiare in maniera insperata un match che sembrava, per la parte giusta di Milano, ampiamente in controllo.

Nella prima frazione di gioco i ragazzi hanno svolto molto bene il compito di lettura della partita, lasciando sfogare l’impeto dei rossoneri nei minuti iniziali senza subire danni e prendendo piano piano in mano la partita con Joao Mario, Gagliardini e Kondogbia particolarmente concentrati ed in partita. Una tale impostazione, corretta e ben fedele allo spartito che si doveva seguire, ha mandato fuori fase per ben due volte il Milan che ha dovuto raccogliere la palla in rete per ben due volte prima dell’intervallo.

Purtroppo o per fortuna le partite durano 90 minuti e nel secondo tempo i ragazzi perdono via via concentrazione, sbagliando inizialmente in fase offensiva e poi pian piano nell’atteggiamento troppo arrendevole che ha portato la squadra a sedersi in maniera pericolosa negli ultimi 20 minuti. Davvero incredibile è stato vedere come non riuscivamo a tenere palla ed a gestire il possesso, addormentando la partita e facendo correre a vuoto i nostri avversari come avremmo dovuto fare e non abbiamo fatto. Deprimente vedere come una squadra tecnicamente notevolmente superiore non riuscire a tenere palla e limitarsi a lanci lunghi senza costrutto che di fatto andavano a rinfocolare la voglia e lo spirito dei nostri avversari.

Ciò è stato causato anche e soprattutto dalle sostituzioni effettuate da Pioli: catastrofiche. La madre di tutti gli errori è stata la sostituzione di Joao Mario per Murillo che ha di fatto regalato totalmente l’inerzia ai cugini, instillando a loro coraggio ed ardire ed a noi paura e disordine. La riesumazione dopo mesi di naftalina di Biabiany nei minuti finali di un derby è sembrata grottesca per non dire blasfema. Se l’allenatore aveva qualche flebilissima speranza di conferma nonostante i pessimi risultati delle ultime settimane, con il derby questo lumicino si è totalmente spento, non per il risultato in sè quanto per come questo è giunto a maturazione, per l’essere crollato a picco proprio quando serviva alzare il volume della musica, per l’aver trasmesso paura ed insicurezza ad una squadra bisognosa di certezze come l’aria che si respira.

A questo punto il cammino dell’Inter è ad un bivio con una sola certezza: evitare il sesto posto e quindi i preliminari di Europa League che spezzerebbero la preparazione estiva ed impedirebbero la tournée asiatica, tanto cara a Suning ed alle casse nerazzurre. Dunque, per non rovinare anche la prossima stagione, o ci si rialza in maniera decisa e determinata o altrimenti ci si rassegna all’ennesimo campionato di metà classifica.

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