Marko Arnautovic

C’è tutto il contrario di tutto nella partita dell’Inter. Ci sono cose belle e altre meno. Ci sono giocatori sottotono e altri che cambiano la gara. Ci sono malumori, imprecazioni e poi c’è l’urlo liberatorio dei tifosi e di un ragazzo con la maglia numero 8 che potrebbe aver indirizzato la contesa con i colchoneros, anche se nulla è ancora fatto.

Marko Arnautovic, l’eroe inatteso

Lautaro, Thuram, Calhanoglu, Mkhitaryan….Questi sono solo alcuni dei nomi che avrebbero detto i tifosi se gli fosse stato chiesto, prima della gara, chi l’avrebbe decisa secondo loro. Alla fine però l’eroe è colui che non ti aspetti, o meglio, che tutti si aspettano, ma nessuno s’immagina in una serata del genere: Marko Arnautovic.

Al momento dell’infortunio di Thuram, dopo un tiro a fine primo tempo, San Siro ha imprecato per la sfortuna e tutti, nessuno escluso, ha immaginato che fosse toccato all’austriaco con la maglia numero 8. La partita non aveva le caratteristiche di Alexis Sanchez.

Dal primo minuto della ripresa ecco, infatti, in campo Marko che inizia una lotta contro se stesso e contro l’imprecisione. L’ingresso in campo è con il piglio giusto, ma l’imprecisione sotto porta lo porta a essere bersaglio di alcuni mugugni. Due occasioni clamorose sbagliate che avrebbero potuto indirizzare, già nei primi minuti del secondo tempo, la sfida. Due conclusioni alte, di cui la seconda grida una vendetta marcroscopica. Sembra una lotta tra Arnautovic e qualcuno, nel metaverso, che non gli vuole far trovare la gioia in una serata di questo peso specifico. Sembra appunto. La maledizione si rompe al minuto 79.

Lautaro riparte dopo un errore avversario a centrocampo e arrivato davanti ad Oblak si fa ipnotizzare dal portiere che manda la palla verso l’esterno, laddove è di casa un giocatore che cerca di ritrovare il gol e se stesso. Il suo tiro viene, nel tentativo di salvataggio estremo, mandato in porta dallo sfortunato Lino. San Siro esplode. Marko Arnautovic bacia il campo. Questo gol, il 13 marzo, sarà importante nella tana degli avversari feriti. Il primo round è nerazzurro.

 

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Inter delusa dai tenori!?

Nella serata di San Siro hanno deluso i tre tenori nerazzurri. Non che gli altri siano meno importanti, ma c’è stato un triangolo che ha condizionato la serata nerazzurra. Calhanoglu, Mkhitaryan e Lautaro hanno condizionato la sfida che poteva tingersi di nerazzurro ben più del ‘orto muso allegriano.

Nella fattispecie i due centrocampisti, che a Madrid dovranno avere altra verve, hanno fornito una prestazione ricca di errori, soprattutto in fase d’impostazione e poi, successivamente, negli ultimi metri. Tutto ciò è risultato lampante nei primi 45 minuti della sfida meneghina. Occorrerà altra linfa per governare la contesa nel catino bollente di Madrid, ma Calha e Miky ci saranno sicuramente!

Anche Lautaro è mancato. Ha lottato, come gli altri due compagni. E’ andato vicino al gol in due occasioni, (di testa), ma è mancato in alcune piccolezze che avrebbero potuto risultare maggiormente decisive. La prima è accaduta nel primo tempo quando ha sprecato una ripartenza di Thuram, mentre la seconda si è verificata in occasione del gol quando ha peccato di egoismo potendo servire Dumfries a destra invece di cercare la soluzione personale che, però, poi si è tramutata in gol.

Non si tratta di mettere in croce nessuno dei tre, ma a Madrid occorrerà brillantezza.

Appuntamento a Madrid

Tra tre settimane, il 13 marzo, le due squadre si ritroveranno l’una di fronte all’altra sul ring madrileno. Prima di allora, i nerazzurri avranno quattro sfide di campionato, (Lecce, Atalanta, Genoa e Bologna), per provare ad ampliare il margine sulle inseguitrici, o comunque, a non perdere terreno rispetto a chi insegue. Poi sarà Madrid. Cosa servirà al Metropolitano?

Sembra banale dirlo ma servirà attenzione. E’ lecito attendersi un Atletico Madrid meno difensivista di stasera. Un Madrid che attaccherà per mettere subito le cose in equilibrio e poi vedere cosa accade. I nerazzurri dovranno essere bravi a infilarsi negli errori dei contendenti e a indirizzare la sfida anche in territorio nemico. Un gol non chiuderebbe la pratica, ma sarebbe vitale.

Attenzione e contropiede. Fondamentalmente, in Spagna, l’Inter dovrà essere quanto più italiana possibile sperando, senza nulla togliere ai compagni che possa contare su Marcus Thuram che potrebbe far male in suddette occasioni alla difesa avversaria. Un gol in avvio potrebbe risultare una mazzata psicologica per chi stasera ha dovuto inchinarsi ad uomo che, forse, ha ritrovato se stesso: Marko Arnautovic

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