Pagellone campionato Inter

Il campionato si è concluso con un incoraggiante secondo posto e statistiche decisamente interessanti che lasciano ben sperare per il futuro prossimo: 82 punti come nell’anno del triplete, miglior difesa e secondo miglior attacco della Serie A.
Il più grande rammarico della stagione è racchiuso nei punti gettati via da situazioni di vantaggio in partite quasi chiuse, Sassuolo e Bologna le più recenti.
L’aver chiuso la stagione ad un punto dalla Juve (pur consapevoli che il reale vantaggio è di 7 distanze, dato che le ultime due sconfitte sono frutto di un turn-over esasperato con tanti esordi della primavera) riporta l’Inter ad essere appetibile per i giocatori che la prossima stagione vogliono competere seriamente per vincere dei trofei.
Tutto sommato la stagione è stata disputata bene da tutti i giocatori con pochi alti e bassi, il mercato tuttavia porterà nuovi titolari per fare il salto di qualità che manca relegando a riserve giocatori con i quali è difficile pensare di vincere qualcosa.

Handanovic 6,5: Sono 32 le reti subite in 35 partite e ben 13 i clean sheets. Alla prima stagione intera da capitano, chiude la Serie A con il minor numero di reti subite, grande merito anche del lavoro della difesa e degli esterni. Qualche brutto errore si sarebbe potuto evitare ma sono stati tanti anche gli interventi salva risultato. Nella prossima stagione arriverà con ogni probabilità un portiere giovane e di prospettiva come Radu o Musso pronto ad alternarsi con Handanovic che compirà 37 anni nel 2021.

Padelli 5: Il forfait di Handanovic gli consente di difendere la porta nerazzurra in 3 occasioni subendo 4 gol e portando a casa un clean sheet. Difficilmente dimenticheremo la prestazione da incubo contro il Milan dove con due “papere” spalancò la strada ai rossoneri. Nella prossima stagione sarà relegato a terzo portiere.

Berni s.v.: Zero minuti giocati e due espulsioni dalla panchina per l’uomo spogliatoio Tommaso Berni, che a malincuore in scadenza a fine mese non rinnoverà il proprio contratto.

De Vrij 7,5: Nella difesa a 3 di Conte si riscopre leader assoluto, guidando quasi sempre alla perfezione i compagni di reparto e uscendo spesso vincitore dai duelli con gli attaccanti avversari. Statistiche interessanti per un difensore, 4 gol e 3 assist in 34 partite e soltanto 5 ammonizioni. Un gioco pulito e ordinato, tempi di anticipo e posizionamento perfetti, e l’arma in più del colpo di testa da calcio d’angolo che ha risolto diverse partite. Con il contratto in scadenza nel 2023, il classe 1992 è sicuramente uno dei punti fermi per la prossima stagione.

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Skriniar 6: Dopo la strabiliante annata “spallettiana” 2018/2019, fatica un po’ a trovare le giuste misure nel nuovo assetto tattico difensivo che lo vede posizionato sul centro-sinistra o sul centro-destra a seconda di quale sia il terzo difensore. Nessuna rete, 2 assist, 8 ammonizioni ed un’espulsione, una stagione non proprio brillante la sua, dove dimostra di essere molto più adatto ad una difesa a quattro, e questo se Conte sarà ancora sulla nostra panchina la prossima stagione lo porta ad essere uno dei cedibili di lusso per finanziare il prossimo mercato. Classe 1995 e con un contratto in scadenza nel 2023 non potrà essere ceduto per una cifra inferiore ai 50 milioni di euro.

Godin 5,5: Probabilmente la più grande delusione del pacchetto arretrato, arrivato con grande entusiasmo ci si aspettava di vedere immediatamente il leader dell’Atletico Madrid mentre le prestazioni sopratutto ad inizio campionato non sono propriamente all’altezza. A metà campionato perde il posto da titolare ai danni di Bastoni, e torna utile nelle turnazioni post-lockdown dove trova anche la prima rete in serie A. Sono soltanto 23 le partite giocate. Nella prossima stagione non dovrebbe partire titolare nella formazione ideale, ma la sua mentalità vincente e il suo spirito di squadra lo rendono e lo renderanno comunque una pedina fondamentale all’interno dello spogliatoio, oltre ad una riserva di sicuro rendimento.

Bastoni 7: Il futuro della difesa nerazzurra, classe 1999 scala le gerarchie alla sua prima stagione nerazzurra ai danni di un certo Godin, garantendo da subito prestazioni senza sbavature e mostrando una sicurezza palla piede non indifferente. Un ottimo mancino il suo, gioca 25 partite trovando anche 2 gol. Un po’ troppo falloso a detta della classe arbitrale che lo ammonisce 7 volte e lo espelle in un’occasione. Anche lui con De Vrij sarà un punto fermo della difesa nella prossima stagione.

Ranocchia 6: Stagione da ultima scelta nelle gerarchie difensive, scende in campo solo in 7 occasioni e viene ammonito in 3 di esse. Classe 1988 per l’ex capitano il ruolo da uomo-spogliatoio va più che bene, e quando viene chiamato in causa risponde sempre presente. Qualche sbavatura per via del poco rodaggio ma anche dei buoni interventi degni di menzione. Con il contratto in scadenza nel 2021 per lui si prospetta un’altra stagione sulla falsariga di questa appena trascorsa.

D’Ambrosio 6,5: Passano i terzini, passano gli anni, ma D’Ambrosio gioca sempre. Ad inizio stagione vede pochissimo il campo, ma il suo professionismo esemplare e la sua duttilità lo portano ad essere schierato sia nel terzetto arretrato che nei quinti di centrocampo al posto di Candreva. Gioca 22 partite quasi tutte nel post-lockdown trovando 4 gol e venendo ammonito in 6 occasioni. Le prestazioni sono pressoché tutte sufficienti e anceh più, anche lui classe 1988 fa dell’esperienza la sua arma migliore. La sua capacità di adattarsi perfettamente in più ruoli lo porteranno a trovare diversi minuti anche nella prossima stagione.

Brozovic 6,5: Perno imprescindibile del centrocampo nella prima metà della stagione, moto perpetuo in una mediana a due nella seconda metà della stagione. Per Conte come per i suoi predecessori Brozovic con i suoi 12km di media a partita è imprescindibile. Fino all’arrivo di Eriksen giocava a protezione della difesa col compito di impostare l’azione velocemente, poi con l’inserimento del trequartista Conte ha disegnato per lui un ruolo in una mediana 2 coadiuvato da Barella o Gagliardini. Gioca 32 partite, segna 3 gol, serve 5 assist e viene ammonito in 9 occasioni. Ipoteticamente anche lui si candida a papabile ceduto di lusso insieme a Skriniar per finanziare il mercato, complice anche l’appena citato cambio modulo per il quale Conte sembra prediligere due mediani più fisici. Classe 1992 e con il contratto in scadenza nel 2022, per lui la valutazione di mercato deve aggirarsi intorno ai 50 milioni.

Barella 7: Una piacevolissima sorpresa la stagione del classe 1997 proveniente dal Cagliari e da sempre tifoso nerazzurro che ricorda Nainggolan per carisma e grinta in mezzo al campo. Qualche problemino fisico lo tiene ai box in diverse occasioni, alla fine gioca 27 partite segnando un solo ma bellissimo e decisivo gol. Fornisce 5 assist e viene ammonito in ben 11 occasioni. Sicuramente le statistiche sono da migliorare ma il cuore che mette in campo ed i km che macina lo rendono imprescindibile.  Un giovane con la testa a posto, interista e con un grande cuore lo rendono il futuro dell’Italia e dell’Inter.

Sensi 5: Un inizio di stagione da stropicciarsi gli occhi che gli valgono anche paragoni importanti con mostri sacri come Xavi e Iniesta, poi l’infortunio, la ricaduta, altri infortuni, altri ricadute e la stagione di Sensi praticamente termina ad ottobre. Colleziona solo 12 presenze, tutte di altissima qualità, segnando 3 gol e fornendo 4 assist. Il potenziale che ci mostra in quei due mesi è altissimo, l’Inter ha fatto sapere che lo riscatterà ma i problemi fisici dovranno essere risolti definitivamente, perché questa stagione praticamente non l’ha disputata.

Vecino 5,5: Inizia la stagione da titolare poi diversi infortuni lo tengono ai box e l’operazione al ginocchio lo costringe a terminare la sua stagione anticipatamente. Nel centrocampo ideale di questa stagione è una prima riserva, data l’esplosione di Sensi e Barella e l’imprescindibilità di Brozovic, ma per via del turn-over e degli infortuni dei compagni scende in campo in venti occasioni segnando 2 gol e fornendo un assist. Per la prossima stagione si prospetta un ruolo simile a quello dell’annata appena trascorsa, sempre che dal mercato non arrivi un’interessante proposta. Classe 1991 e col contratto in scadenza nel 2022 è assolutamente tra i cedibili, con una valutazione che si aggira sui 20-25 milioni.

Gagliardini 5: Ad inizio stagione è praticamente l’ultima opzione per il centrocampo contiano, poi con il cambio modulo diventa imprescindibile nei 2 di centrocampo per il Mister che lo schiera praticamente in ogni partita del post-lockdown. Tuttavia sembra sempre troppo lento rispetto ai compagni e non offre quel filtro che ci si aspetta da un mediano alto 1,88. I suoi inserimenti costanti in area avversaria gli valgono la bellezza di 4 gol e 3 assist in 24 presenze, anche se il gol più facile e più importante della stagione non riesce a segnarlo colpendo la traversa col Sassuolo. Un errore imperdonabile che spezza i sogni scudetto.

Borja Valero 5,5: Anche per lui alla ripresa del campionato inizia una nuova stagione, in cui si alterna con Eriksen collezionando anche più presenze del danese. Conte lo schiera in 19 occasioni, spesso alle spalle delle punte, dove però non sembra trovarsi perfettamente a proprio agio. Segna 2 gol e viene ammonito in 4 occasioni, palla al piede rimane delizioso ma i ritmi sono sempre più bassi. In scadenza e a 35 anni compiuti, per lui si prospetta ancora un’ultima stagione all’Inter, con un ruolo da riserva e da uomo spogliatoio.

Agoumè s.v.: Solo 3 apparizioni per lui, classe 2002 sarà mandato a crescere in prestito o resterà sperando di trovare più minutaggio nella prossima stagione. Con il suo fisico imponente ed una maturazione muscolare che prima o poi avverrà, potrà trovare spazio nella mediana a 2 che ha in mente Conte per il futuro.

Candreva 6: Il soldato perfetto nello scacchiere di Conte, moto perpetuo che gli permette di fare tutta la fascia per 90 minuti senza problemi e replicando i movimenti richiesti dal mister. Difensivamente si rivela molto utile, mentre in fase offensiva emergono ancora i soliti problemi noti, ovvero la difficoltà nel crossare in maniera pulita e i tempi della giocata quasi sempre sbagliati. Termina la stagione con 32 presenze, 5 gol e 8 assist. Col contratto in scadenza nel 2021 e a 33 anni compiuti è difficile aspettarsi richieste dal mercato per lui, tuttavia con l’arrivo di Hakimi nella prossima stagione non sarà più lui il titolare della fascia destra, ma una buona riserva per il turn-over.

Asamoah s.v.: Scende in campo in 8 occasioni tutte ad inizio stagione, poi gli infortuni ed altri motivi non meglio noti lo tengono lontano dal campo. Anche lui in scadenza nel 2021, non si sa bene cosa aspettarsi nella prossima stagione.

Biraghi 5,5: Le prestazioni di inizio stagione non sono molto incoraggianti, spesso in ritardo in fase difensiva e poco incisivo in fase offensiva, riesce tuttavia a ritagliarsi un buon minutaggio complice la “scomparsa sportiva” di Asamoah. Il mercato invernale porta Ashley Young che si conquisterà subito la titolarità a sue spese, tuttavia nel 3-5-2 di Conte gli esterni ruotano più degli altri e riesce comunque a trovare il suo spazio. La condizione fisica migliora molto nel finale di stagione, e complessivamente chiude l’anno con 26 apparizioni, 2 gol e 6 assist.

Moses 6: Arriva nel mercato invernale e fa rifiatare Candreva nelle turnazioni. Disciplinato e già abituato al modulo e agli allenamenti di Conte, gioca meno di quello che ci si aspettava scendendo in campo solo 12 volte e raramente dall’inizio. Le prestazioni però sono spesso brillanti, trova infatti ben 5 assist nel suo scarso minutaggio.

Young 7: La sorpresa più positiva del mercato invernale, arriva a gennaio il veterano del Manchester United conquistandosi immediatamente il posto da titolare, giocandole quasi tutte fino alla fine della stagione. Ordinato preciso e coi tempi giusti, gioca male soltanto in un’occasione da subentrato quando procura un rigore contro il Sassuolo. Trova 4 gol e 4 assist in 18 apparizioni,  numeri importanti per un 35enne proveniente da un altro campionato. Si è meritato la conferma per la prossima stagione, il mercato ci dirà se da titolare o meno.

Eriksen 5,5: Arrivato nelle ultime ore del mercato invernale e dal clamore mediatico devastante, non riesce ad avere l’impatto che tutti si aspettavano in Serie A. Si presenta al derby cogliendo una traversa clamorosa da punizione a trequarti campo, in tutto colleziona 17 apparizioni, 1 gol e 2 assist. Il minutaggio è sempre più ridotto alla ripresa del campionato, Conte gli preferisce Borja Valero dietro alle punte e le sue prestazioni non fanno nulla per convincere il mister del contrario. Tendenzialmente ha un gioco che prevede la totale assenza di “garra” ma dai suoi piedi potenzialmente nasce calcio. Il cambio modulo di Conte lascia presagire che nella prossima stagione si voglia puntare fortemente sul danese, non è tuttavia da escludere il clamoroso colpo di scena che possa essere proprio lui il sacrificato di lusso nel mercato.

Esposito s.v.: L’infortunio di Sanchez a metà stagione gli spalanca la strada per farsi le ossa in A, l’esordio in Champions è devastante ma in campionato fatica di più. Alla fine collezionerà solo 7 apparizioni condite da un gol su rigore gentilmente concesso da Lukaku.

Sanchez 6,5: Inizia la stagione come terzo attaccante, subito dopo Lautaro e Lukaku, entra sempre in campo con grande voglia e qualità. Un brutto infortunio in nazionale lo costringe a saltare tutta la parte centrale della stagione, torna alla ripresa del campionato e scala le gerarchie aiutato da uno stato di forma eccellente che probabilmente gli varrà la riconferma da parte dell’Inter che proverà ad acquistarlo a titolo definitivo dallo United. Scende in campo in 22 occasioni collezionando 4 gol e 9 assist. Nella prossima stagione si prevede per lui un ruolo da riserva con diverse apparizioni.

Lautaro 8: Alla prima stagione da titolare segna 14 reti in 35 partite e fornisce 5 assist per i compagni. Dimostra a tutti il perché del suo soprannome “il toro” giocando perfettamente spalle alla porta e facendo a spallate con tutti i difensori avversari. Cresce molto anche tecnicamente fraseggiando bene coi compagni anche di prima intenzione, trova persino diversi gol da fuori area. La sua tipologia di gioco molto simile a Suarez e ad Aguero lo rendono l’indiziato numero uno a lasciare l’Inter per finanziare il mercato, la sua valutazione si aggira sui 100 milioni di euro. Se dovesse rimanere ci aspettiamo una stagione all’altezza di questa appena trascorsa.

Lukaku 9: Alla prima stagione in Serie A eguaglia e supera record su record. Segna 23 reti in campionato, fornendo 2 assist e risultando praticamente imprescindibile per Conte e per l’attacco interista. Nonostante la stazza e dall’alto del suo 1,91 mette in mostra una velocità fuori dal comune, mentre sul piano fisico stravince duelli persino con difensori del calibro di Koulibaly. Si dimostra inoltre un grande uomo spogliatoio, legando con tutti i compagni e mostrando un feeling bellissimo dentro e fuori dal campo in particolare con Lautaro. E’ sicuramente un altro dei punti cardine della prossima stagione da cui ripartire per puntare a vincere.

Conte 7,5: I numeri sono tutti dalla sua parte, le basi per vincere le ha gettate. Il modulo funziona, la difesa si è dimostrata la migliore del campionato, i giocatori seguono il mister alla lettera e l’attacco funziona a meraviglia. Sprazzi di gioco meravigliosi si sono intravisti sopratutto in Champions contro Barcellona e Dortmund, poi qualche infortunio di troppo ha complicato il prosieguo del cammino. Al Mister quest’anno si possono soltanto rimproverare dei cambi un po’ troppo tardivi, una gestione curiosa di Eriksen, e le troppe lamentele e polemiche in particolar modo indirizzate alla società. Proprio di ieri l’ultima uscita fuori dalle righe che ha persino portato a mettere in dubbio la permanenza del Mister nella prossima stagione.

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