Ieri sera abbiamo avuto la possibilità di chiudere il ciclo di vittorie bianconere nel campionato italiano, favorendo magari l’ascesa del Napoli in attesa di una nostra ulteriore crescita sul piano della qualità tecnica. Fino al colpo di testa di Higuain effettivamente la Juventus era potenzialmente seconda in campionato e noi potenzialmente a -3 da Roma e Lazio. Purtroppo la scelta suicida di Spalletti di togliere Icardi ed inserire Santon ha affievolito (ma non spento) questa speranza. Smaltita la rabbia (veemente) per quanto visto ieri sera, posso dire di essere comunque fiero di essere un grande amante del calcio e, soprattutto, dell’Inter.
Un vero capitano, una vera squadra
Ieri sera è andata in onda l’ennesima farsa che danneggia forse irreparabilmente il nostro campionato, considerato un tempo il più bello del mondo. Una persona che dovrebbe rappresentare (ahimè) l’Italia ai prossimi mondiali in Russia ha arbitrato in maniera negativa (e non è un parere di chi scrive ma di testate sportive molto più autorevoli) quella che forse si può considerare come la partita più importante di tutto il campionato, favorendo di fatto gli ospiti. Non serve ritornare sugli episodi, di cui ne abbiamo già parlato nell’editoriale su Inter-Juve, bensì è meglio porre l’accento su cosa mi (ci) ha reso fiero di tifare l’Inter. Una qualsiasi squadra, anche una big, potrebbe abbattersi per aver preso un goal ed aver perso un giocatore a centrocampo dopo poco più di un quarto d’ora per un’espulsione; potrebbe abbattersi dopo un primo tempo in cui le occasioni sono state pochissime e gli avversari per poco non si vedevano convalidare un goal irregolare (sia lodata la VAR) ma l’Inter non lo ha fatto. Nell’intervallo uno che è stato ritenuto da una parte della tifoseria inadatto a svolgere il ruolo di capitano ha riunito la squadra. Cosa abbia detto lo sanno solo lui ed i compagni ma il risultato è stato sotto gli occhi di tutti: una squadra che, seppur in inferiorità numerica, si è risollevata e ha mostrato grinta e carattere, dando una lezione di calcio ai rivali di sempre. Lo stesso capitano si è dimostrato un vero signore quando, al momento della sostituzione, non ha protestato e ha incoraggiato chi stava subentrando, mostrando il suo dispiacere a fine partita. A quest’uomo voglio dire: fiero di averti come capitano!
Questione di episodi
Pazienza se a fine gara il risultato dice “Inter-Juventus 2-3”; abbiamo sempre preteso una squadra con i cosiddetti “attributi” e ieri l’abbiamo vista in campo e non fosse stato per il cambio sbagliato dall’allenatore, oggi parleremmo di un’Inter in grado di compiere l’impresa nonostante una direzione arbitrale palesemente a sfavore, facendo paragoni con quanto accadde a Barcellona 8 anni fa, quando l’arbitro De Bleeckere ci costrinse a giocare contro la squadra più forte del mondo per ben 60 minuti. Ecco, grazie a questi personaggi e grazie agli undici che ieri sono scesi in campo posso dire di essere sempre più fiero di essere interista.
Amala!