Davanti a quasi 60.000 spettatori una buona Inter resiste al fantomatico spettro romanista riagguantando nei minuti finali una partita una partita ben giocata soprattutto nel secondo tempo ma che aveva visto la Roma tirare in porta una sola volta e segnare alla mezz’ora della prima frazione, nell’occasione del goal propiziato da un macroscopico errore di Santon. Si era detto che questa sfida era quella tra le “grandi” squadre più in difficoltà perché sia Inter sia Roma venivano da momenti di certo non positivi, la partita ha rivelato che l’Inter sta un po’ meglio a livello di organizzazione, nerbo e fiato confermandosi la squadra che segna di più nei minuti finali. Alla fine è stato un pareggio ma Alisson ha dovuto sfoggiare tutto il suo repertorio di grandissimo portiere per negare ad Icardi il goal che sarebbe stato decisivo e forse meritato. I ragazzi hanno messo in scena una prova di indubbia abnegazione ed impegno fino all’ultimo e spesso sono stati frenati più dalle loro stesse imprecisioni che non da una mirabile organizzazione di gioco giallorossa.

In attesa di vedere in campo Lisandro Lopez e Rafinha tocca sottolineare come gli italiani, almeno ieri sera, siano stati il punto debole di questa Inter: Santon, Gagliardini e Candreva sono stati autori di prestazioni inaccettabili per chi veste una maglia come la nostra, mentre i nuovi arrivati come Skriniar, Cancelo e Borja ed il ritorno di Miranda siano da annoverare come indubbie note positive.

A fine partita Spalletti ha sottolineato nuovamente le carenze a livello di carattere e di temperamento della squadra con tanti giocatori che faticano a mantenere sempre il massimo livello di concentrazione, grinta e determinazione e la mancanza di un leader vero nello spogliatoio. Nella descrizione da lui fatta, difficile non pensare a Ramires, centrocampista di sostanza e personalità che ha un passato vincente con partite importanti giocate e vinte. Nonostante il benestare del giocatore è difficile però che l’ex Chelsea possa arrivare per questioni di fair play finanziario e per le necessità della sua squadra, lo Jangtsu. Paradossalmente potrebbe esser più facile l’arrivo di Sturridge da Liverpool: anche qui c’è l’accordo con il giocatore e la volontà del Liverpool di concederlo in prestito, mentre ancora manca un accordo sulla cifra del riscatto eventuale.

Come qui sottolineato ad inizio stagione questa sarà un’annata fondamentale per le sorti future dell’Inter: tornare in Champions League sarebbe un piccolo, minuscolo, gradino per ritornare a ricrearci un nome nell’Europa che conta e per riacquistare popolarità e credibilità verso i giocatori. Il cammino si sapeva che non sarebbe stato facile anche e soprattutto per il mercato lacunoso fatto in estate. Il Milan si è da tempo chiamato fuori mentre l’anno Lazio sta viaggiando forte, forse troppo per le aspettative iniziali. La Roma potrebbe esser costretta a cedere Dzeko e Palmieri per questioni di fair play finanziario indebolendo la rosa.

A noi approfittare di questi fattori, forza Inter!