Tre punti pesanti

Tanti auguri vecchia ed eterna squadra nostra. Nel giorno del suo 116esimo compleanno l’Inter ottiene tre punti pesanti che l’avvicinano ancora di più alla seconda stella e che l’accompagnano nel migliore dei modi alla partita del Metropolitano. In un campo costernato da fantasmi, gli uomini di Inzaghi hanno la meglio su Thiago Motta ed il suo Bologna

Tanti auguri Inter…..grazie!

E’ doveroso cominciare con gli auguri a quella squadra che da 116 anni accompagna la vita di milioni di persone che vivono per lei ogni singolo giorni. C’è un motivo se San Siro è sempre pieno, c’è un motivo se chi non riesce a trovarvi posto s’incolla perennemente alla tv, a qualsiasi ora. E’ quel sentimento d’amore irrazionale che non dipende dal risultato

L’ Interismo è un atto di fede che insegna la vita. I tifosi nerazzurri sono abituati a gioire e soffrire, a vincere e a perdere, ma non fanno sì che il risultato condizioni un sentimento d’amore che ha radici profonde 116 anni, da quella sera di marzo al ristorante l’Orologio, ritrovo di artisti, mica gente “comune” e questo carattere è rimasto inculcato nella storia della squadra nerazzurra.

Quest’anno ci ha pensato uno degli ultimi arrivati, Bisseck, a consegnare alla storia nerazzurra e a migliaia di tifosi il più bel regalo possibile con una capocciata che batte Skorupski e consegna 3 punti davvero, davvero pesanti. Oltre alla vittoria, i tifosi si uniscono in un unico grande grazie per le emozioni che le varie squadre nerazzurre, nel corso della storia hanno dato ai propri tifosi.

Tre punti pesanti presi con la forza

C’è una parola che racchiude perfettamente la partita vinta a Bologna. E’ forza. E’ questa la caratteristica emersa in maniera lampante dalla trasferta nella terra di Lucio Dalla e dei tortellini. Una forza che si spande in tante sfumature.

Nella prima frazione c’è la forza di limitare una squadra che gioca un bel calcio andando a prenderla alta e costringendola più volte a commettere errori che gli ospiti non riescono a trasformare in oro, come quando Barella si fa ipnotizzare dal portiere polacco. C’è la forza della consapevolezza nel trasportare in campo i dettami di un allenatore che sta andando oltre il semplice 3-5-2. L’emblema della serata è la palla da braccetto a braccetto con cui i nerazzurri sbloccano la sfida. Bastoni per Bisseck e Skorupski battuto.

Nella ripresa, al cospetto di un Bologna che assedia la fortezza nerazzurra c’è la forza di volontà di una squadra che vuole la vittoria e, anche con un po’ di fortuna, riesce a respingere le offensive felsinee senza mai riuscire a rendersi pericolosa dalle parti dei 16 metri avversari. Ci sono tanti tipi di forza, l’Inter ne ha messi in mostra alcuni.

 

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E poi c’è la forza dell’onesta di un ragazzo che è stato bersaglio di critiche per tutto l’arco della settimana, ma che, rispetto a tanti altri colleghi ha avuto la sacrosanta onestà di ammettere l’errore in diretta tv. Si è signori anche così.

Cosa ci ha detto ancora Bologna?

Le note positive sono tante. Alcune le abbiamo già evidenziate, altre le evidenziamo adesso.

La prima è sicuramente il rodaggio di Acerbi, Calhanoglu e Thuram in vista di mercoledì. Prestazione eccellente del difensore centrale che ha tenuto a bada la qualità di Zirkzee, mentre i due compagni hanno fornito una prestazione normale, ma importante, da un punto di vista fisico in vista di Madrid.

La seconda è il completo riposo di giocatori imprescindibili per questa squadra. Pavard, Di Marco e Lautaro hanno riposato in vista della sfida Champions contro l’Atletico Madrid. Si presenteranno in casa di Simeone tirati a lucido.

La terza ed ultima rappresenta la crescita di giocatori come Bisseck, match winner, Frattesi e Asllani. Il difensore sta dimostrando sempre più personalità e intraprendenza. Oltre al gol fa un altro paio di giocate importanti che aiutano la squadra a rompere le righe avversarie. Asllani e Frattesi sono entrati nel momento di maggior difficoltà nerazzurra, ma sono riusciti a spezzare, in alcuni frangenti, le trame di gioco del Bologna rallentandone la pericolosità.

Di negativo c’è la troppa difficoltà messa in luce nella seconda parte del match, ma questo aspetto è anche dovuto al merito dell’avversario che le ha provate tutte per raddrizzare la gara.

A 4 giorni da una sfida Champions importante, nella tana della squadra più in forma della Serie A, l’Inter si fa un regalo di compleanno grande così ammirando la stella sempre più da vicino

Chiudo con un pezzo del monologo di Stefano Accorsi nel film Radiofreccia e augurando ancora tanti auguri all’eterna squadra di tutti noi

Credo che un Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa”

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