L’Inter espugna la Sardinia Arena e passo dopo passo continua a macinare punti ed accumulare certezze in questa serie A 2017/18. Si è trattata di una partita molto difficile perché i padroni di casa hanno giocato 28 minuti di altissimo livello mettendoci in difficoltà come nessuna squadra prima. Pressing altissimo e molto aggressivo, movimenti coordinati e ficcanti, imprevedibilità della trama di gioco: per buona parte del primo tempo o rossoblu con questi ingredienti non ce l’hanno proprio fatta vedere costringendo Spalletti a snaturare il piano tattico iniziale modificando l’assetto tattico dei ragazzi. Ci è voluto un superlativo Handanovic a tenerci a galla prima della zampata letale d’inchiesta Mauro Icardi al minuto 29. Da quel momento in poi si è oggettivamente vista una partita più equilibrata con il Cagliari che fisiologicamente è calato e con l’Inter che nel secondo tempo ha pure trovato il modo di raddoppiare con Brozovic prima del bel goal di Pavoletti e del punti esclamativo ancora di Icardi.

Sembra evidente come in questo momento la squadra abbia acquisito una certezza e una compattezza di notevole livello. I nerazzurri grazie al nuovo corso spallettiano sanno soffrire da squadra, lottare da squadra e manovrare da squadra e vincere le partite da squadra, tutte cose che dovrebbero essere normali per una squadra come l’Inter ma che normali non lo sono state negli anni del post Mourinho. In altri momenti della storia recente interista una partita come quest’anno sarebbe stata una sconfitta sonora e demoralizzante, oggi invece la trasferta di Cagliari è da annoverare come una prova di maturità, l’ennesima di questo gruppo, partito in estate in sordina e che piano piano si sta ritagliando un ruolo da protagonista.

Volendo esemplificare molto la partita di ieri possiamo dire che l’Inter ha vinto perché ha un allenatore grandioso che ha letto la partita in maniera brillante, un portiere in grande forma che ha tenuto a galla la squadra nei momenti difficili, uomini in fascia sempre propositivi nel metter in mezzo cross invitanti  ed un centravanti micidiale che ha un fiuto del goal unico.

Menzione speciale però per il nostro grande capitano: Mauro Icardi in 14 partite ha segnato 15 reti (n.d.a. 1 goal ogni 83 minuti), sono 86 in 139 partite in serie A con l’Inter in poco meno di 4 anni e mezzo. Cifre che stanno riscrivendo i libri di storia della nostra società.  Aggiungendo i 10 goal in serie A fatti nel 2012/13 con la Sampdoria, sono 96 reti in A a 24 anni e 9 mesi. Alla stessa età di Mauro, in serie A Vieri aveva segnato 16 reti ed Inzaghi 24. Per trovare un giocatore interista che a neanche 25 anni attenta già alle 90 reti bisogna risalire a Giuseppe Meazza (n.d.a. sì, quel Meazza a cui hanno dedicato lo stadio di Milano), leggenda assoluta del calcio mondiale attivo negli anni ‘30 del secolo scorso.

Il prossimo match sarà a San Siro contro il Chievo Verona: saranno indisponibili perché squalificati sia Miranda sia Gagliardini mentre sarà da valutare la condizione fisica di Vecino. Se Brozovic giocherà come ieri l’Inter non subirà verosimilmente cali di qualità mentre resta da vedere come Spalletti sostituirà il brasiliano, se inserendo Ranocchia o spostando D’Ambrosio al centro con Cancelo terzino destro. In ogni caso, come dice Luciano, sarà un campionato da vivere lottando senza tregua, passo dopo passo, consapevoli delle nostre forze e delle nostre certezze. Ed allora forza Inter!

 

 

 

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