Il 2020 è stato è un anno pieno di emozioni – alcune belle, altre decisamente meno – e abbiamo deciso di riviverle insieme a voi.

Momenti Top

09/02: Inter 4-2 Milan

Vincere un derby è sempre una grande soddisfazione, farlo con una rimonta è semplicemente sensazionale. Il 2020 inizia alla grande con questa vittoria nel derby dopo quella del 6 Gennaio a Napoli, ma prenderà una brutta piega proprio nelle gare immediatamente successive alla vittoria nella stracittadina. Ricorderemo comunque con grande gioia la rimonta firmata da Brozovic, Vecino, De Vrij e Lukaku.

La cavalcata in Europa League

Il percorso in Europa League dell’Agosto 2020 rimane la miglior esperienza in una competizione internazionale dal 2010 a oggi, nonostante la finale.
L’apice è rappresentato senza dubbi dal 5-0 rifilato allo Shakhtar Donetsk in semifinale, un risultato incredibile in quella fase della coppa.
La squadra che sembrava un po’ stanca e che arrivava rammaricata dal deludente finale di campionato aveva dimostrato la sua ritrovata grandezza, in una competizione “aperta” come l’Europa League, per quel mese salvo poi crollare proprio in finale, anche a causa di una discreta dose di malasorte.

Numeri #1

Gol, gol e gol

108 gol in 51 partite nel 2020. Oltre i 2 gol per partita di media, con la premiata ditta Lu-La sugli scudi. Nello scorso campionato solo la super Atalanta con 98 reti meglio di noi, mentre quest’anno siamo al primo posto con 34 gol segnati in 14 partite. Il gioco espresso non sarà un incanto di bellezza, ma dobbiamo ammettere che è dannatamente efficace. Parlano i numeri.

Difesa a 3 sì, ma…

Statisticamente la miglior difesa del campionato 2019/20, provata per portare più uomini nella metà campo avversaria all’inizio di questa stagione sembrava addirittura poter diventare un problema. La soluzione è stata tornare ad essere più statici e meno “avventurosi” con i 3 centrali, con le 7 vittorie di fila in campionato per chiudere il 2020 a dimostrare la ritrovata solidità del reparto difensivo.

La crescita di Barella e Bastoni

Si dice che Antonio Conte lavori al meglio con giocatori italiani, affamati ed umili. Nicolò Barella e Alessandro Bastoni hanno tutti i requisiti per giovare dell’arrivo di Conte a Milano e lo stanno ampiamente dimostrando.
Bastoni appare ancora un po’ immaturo e poco “sgamato” in alcune situazioni in area di rigore, nelle quali si fa fregare da avversari più esperti e smaliziati.
Barella invece è sempre più l’anima di questa Inter, il suo cuore pulsante al centro del campo. Le partite si vincono con testa, cuore e gambe. Con Barella da questo punto di vista partiamo sempre 1-0, giocatori come lui andrebbero protetti dall’estinzione.

Lukaku il trascinatore

I numeri parlano per lui. Big Rom ha trovato il suo posto nel mondo, almeno calcisticamente, dopo una carriera promettente ma travagliata. Conte stravede per lui, ed è contraccambiato, il che genera un legame che sfocia nel reciproco ottenere il massimo l’uno dall’altro. Negli ultimi 10 anni non se ne sono visti molti di giocatori che avessero un impatto così significativo, anzi forse proprio nessuno.

Bocciature

Le note dolenti purtroppo non possono mancare.
Infatti, se con i numeri sopracitati in attacco e in difesa la squadra non è riuscita ad alzare alcun trofeo nel 2020 significa che non sempre le cose sono andate bene come speravamo.

Eriksen: la grande incomprensione

A pochi giorni dal termine della sua avventura nerazzurra – che logicamente si concluderà in questo mercato di Gennaio – l’arrivo di Christian Eriksen in nerazzurro continua a rimanere oggetto di mistero e totale incomprensione.

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Per noi ignari tifosi rimarrà un grande rimpianto non aver potuto vedere quale impatto avrebbe avuto il danese con più minuti in campo, c’est la vie amici nerazzurri non disperate.

08/03: Juventus 2-0 Inter

L’ultima partita prima del grande stop. Quella che tutti gli interisti non avrebbero mai voluto vedere, quella della grande polemica. Parole e discorsi istituzionali a parte, la sconfitta in casa della Juventus per 2-0 rimane probabilmente una delle peggiori in assoluto da quando Antonio Conte è sulla panchina dell’Inter.
Se poi pensiamo che è risultata decisiva per lo scudetto…

Nainggolan e le opportunità sprecate

Sembrava potesse rimettersi in gioco, perlomeno come alternativa a gara in corso.
Le strade di Radja Nainggolan e dell’Inter potrebbero definitivamente dividersi, senza mai essere state completamente unite.
Da regalo per mister Spalletti, passando per riserva di lusso all’attuale ruolo di difficile definizione. Il 2020 non ha regalato molto a Nainggolan, nonostante la seconda chance avuta in quel di Appiano Gentile.
Sono sicuro che tra noi tifosi c’è chi ha pensato più di una volta “Nainggolan + Eriksen in panchina, chissà cosa avrebbero potuto fare quei due…” e darvi torto proprio non si può. Ora il Ninja torna a Cagliari in prestito e l’Inter libera una casella da riempire magari con il mercato di gennnaio.

Europa: alti e bassi

L’eliminazione dalla Champions rimane senza dubbio la nota dolente, insieme alla finale di Europa League.
Se in Europa League potremmo dire di aver sbagliato una partita, lo stesso purtroppo non si può dire del girone di Champions League.
In diverse partite sono stati commessi errori grossolani a livello individuale oppure ingenuità che sono costate carissimo a tutta la squadra. Contemporaneamente, specialmente nelle due partite contro lo Shakhtar, lo sforzo collettivo per ribaltare uno svantaggio o per portare alla vittoria non è mai stato sufficiente. Obiettivamente, il girone era accessibile e la qualificazione agli ottavi era assolutamente alla portata. Il non averla raggiunta, rappresenta un fallimento.

Bilancio positivo o negativo?

Come già detto sopra, chiudere un anno solare con questi numeri e nessun trofeo portato in bacheca può sembrare assurdo.
Secondo posto in campionato, finale di Europa League e semifinale di Coppa Italia.
I risultati raggiunti sono stati questi, probabilmente né al di sopra, né al di sotto delle aspettative. La vera delusione è stata probabilmente come l’Inter è arrivata seconda l’anno scorso: la sconfitta in casa col Bologna è la partita simbolo del nostro pazzo campionato. Le sconfitte negli scontri diretti con la Juventus sono risultate chiaramente decisive, ma sono state partite destabilizzanti su tutti i piani: prima che nel risultato, siamo andati sotto a livello di intensità, gioco e occasioni creati in entrambe le 2 partite.

Guardando il quadro più in generale, si può dire che il primo anno del “progetto Conte” sia stato comunque notevole. L’Inter non toccava traguardi di questo tipo praticamente da un decennio e i meriti del mister sono fuori da ogni dubbio.
Certo, se tutto fosse girato alla perfezione probabilmente in una delle 3 competizioni avremmo portato a casa il trofeo e così non è stato, ma quanto si può realmente imputare ad Antonio Conte? Poco, veramente poco. Ribadisco che qui si parla di risultati e non di come li si ottiene, in quel caso potremmo aprire un vaso di Pandora, ma non siamo qui per questo.

Il 2020 dell’Inter si è chiuso con zero vittorie, mentre ad attenderci c’è il 2021 con il campionato e la Coppa Italia ancora da giocarci e l’obbiettivo di poter finalmente togliere la polvere dalla bacheca nerazzurra.

Dalla redazione di Interfans i più sinceri auguri per un felice anno nuovo a tinte nerazzurre e sempre forza Inter!

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