Sofferenza, agonismo, cinismo, incisività. Queste sono state le parole di Atalanta-Inter, terminata 1-2 grazie alle reti di Hakan Calhanoglu e Lautaro Martinez. La squadra di mister Inzaghi è apparsa fin da subito concentrata; ha saputo arginare l’impetuosità offensiva della Dea ed in particolare dei suoi giocatori più esuberanti ed imprevedibili, come Ademola Lookman e Gianluca Scamacca.

Dalla sofferenza al rigore

La Beneamata ha infatti sofferto il gioco propositivo della squadra guidata da Gianpiero Gasperini nei minuti iniziali della prima frazione di gioco, per poi passare alla controffensiva nella seconda metà del primo tempo. Con pazienza e precisione, l’Inter ha eluso il pressing dei bergamaschi e sfruttato la qualità tecnica dei suoi centrocampisti e le incursioni offensive dei braccetti per pungere alla prima occasione utile, presentatasi al 40′ del primo tempo. Proprio in questa occasione, l’eterno Matteo Darmian – subentrato al 33′ all’infortunato Benjamin Pavard, a cui vanno i nostri auguri di pronta guarigione – è stato steso dal numero 1 atalantino Juan Musso guadagnandosi un calcio di rigore. Sul dischetto si presenta lo specialista, l’infallibile cecchino Hakan Calhanoglu, che fa 10/10 in nerazzurro e sblocca una partita che altrimenti avrebbe potuto mettersi in salita. Per gli equilibri e le dinamiche del match, infatti, andare negli spogliatoi in vantaggio ha sicuramente significato affrontare il secondo tempo con maggiore leggerezza mentale.

Il controllo, poi il raddoppio

Inter che non perde praticamente mai il controllo della gara nel secondo tempo, ma che anzi trova il goal del raddoppio dopo 10 minuti dall’inizio della ripresa. In seguito alla rete annullata per fuorigioco al 54′, al 57′ il Toro trova il riscatto con un fantastico destro a giro la cui traiettoria ha ricordato quella della magia del collega con la maglia numero 9 Marcus Thuram nell’indimenticabile derby stravinto 5 a 1 contro il Milan. 5 minuti dopo, una piccola sbavatura difensiva accende l’ultima mezz’ora della gara: Lookman scippa la sfera a Federico Dimarco – forse con un fallo – e serve il 90 Scamacca, che imbuca e sorprende l’incolpevole Yann Sommer (primo goal subito fuori casa per lo svizzero). I nostri, ieri pomeriggio in maglia arancione, non hanno comunque mosso ciglio e hanno continuato a giocare senza troppe titubanze: in questo senso, i cambi di mister Inzaghi si sono rivelati decisamente azzeccati. In particolare, la coppia Asslani-Sanchez ha propiziato l’azione che ha portato al secondo cartellino giallo di Rafael Toloi, che ha spento definitivamente le speranze di rimonta dei nerazzurri di Bergamo.

Il campionato è ancora lungo…

Prima della gara di ieri pomeriggio, l’Atalanta non aveva ancora subito goal al Gewiss Stadium. Una statistica importante che rimarca la potenza dell’arsenale offensivo interista, pericoloso sia all’interno dell’area di rigore con la fisicità e gli scatti di Thuram sia all’esterno, come hanno dimostrato le sassate da fuori delle ultime partite di Dimarco, Calhanoglu e Lautaro in particolare. Le soluzioni in ogni ruolo sono decisamente valide. Anche l’infortunio di Benji l’interista non deve farci preoccupare troppo: il senatore Matteo Darmian ha dimostrato infinite volte di essere un titolare più che affidabile, con un’esperienza da fare invidia ai migliori difensori europei. La sconfitta casalinga del Milan contro l’Udinese di mister Gabriele Cioffi è chiaramente una buona notizia per il mondo Inter, che ora aspetta di conoscere l’esito della gara di stasera tra Fiorentina e Juventus (-5 con una gara in meno). Il campionato è ancora lungo… intanto, noi abbiamo dimostrato di che pasta siamo fatti.