@dottkonrad Sottoscrivo assolutamente il punto 3: se vuoi iniziare ad apprezzare lo champagne, evita assolutamente quello da scaffale di supermercato: tecnicamente possono essere ineccepibili ma stiamo parlando di vini creati ad ho per la grande distribuzione.
Sul punto 4, stavolta, mi trovo in disaccordo con @Pugnitopo, in quanto io ho una passione sfrenata per le bollicine e i rossi ma non trovo lo stesso gusto nei bianchi fermi. Però leggo che il tuo problema sono piuttosto le bollicine, e allora il consiglio che mi sento di darti è, prima di buttarti sul mondo degli champagne, di iniziare da qualcosa di italiano, non fosse altro che a parità di prezzo di bottiglie di champagne base, trovi dei metodi classici che sono ottimi. Se ne parlava qualche post indietro con l'amico Pugnitopo: le basi delle Maison vanno sui 40/45, a quel prezzo di italiano, per fare un esempio, trovi quella che secondo me è un'eccellenza, cioè il Terzavia VS di Marco de Bartoli, una splendida bolla del sud, ma poi potrei consigliarti (sulla stessa fascia di prezzo) anche una Riserva Lunelli di Ferrari, o un Perlè bianco di Ferrari, o, ancora, un Vintage Collection di Ca' del Bosco.
Di fatto, io fossi in te proverei a partire da zero con le bolle, senza pregiudizi: in questo senso sarebbe interessante iniziare con qualche prosecco valido (ci sono, benché tanti dicano il contrario, e ti faccio qualche nome: Adami, Le Vigne di Alice, Mongarda, Merotto. Quest'ultimo, a mio modo di vedere, produce la miglior bolla della denominazione, cioè il Graziano Merotto Cuvee del Fondatore, 15€ provare per credere).
Dopo che hai iniziato, salirei di livello, con qualche bolla di medio prezzo (intendo fra i 20/25€): ne trovi fin che vuoi, può svariare su buona parte della Franciacorta (Mosnel, Cavalleri, Gatti, Ferghettina, anche Berlucchi ha degli ottimi prodotti su quella fascia di prezzo), Trentodoc (la linea Maximum di Ferrari farebbe al caso tuo, Letrari di cui sono innamorato, Balter, Abate Nero, Moser), Oltrepò Pavese (Monsupello su tutti), senza dimenticare alcune chicche poco conosciute ai più (il durello, vino prodotto sui monti lessini, tra Verona e Vicenza, delle cantine Gianni Tessari e Fongaro; il lambrusco metodo classico di Cantina della Volta, che spazza via qualunque pregiudizio su questa uva; il verdicchio dei Castelli di Jesi metodo classico di Garofoli), per finire qualche bolla del sud, come la riserva nobile di D'araprì o il Terzavia di de Bartoli.
Ti ho elencato le fasce medie. Poi, se iniziassero a piacerti le bollicine, potresti alzare il livello, e solo qui io inizierei a mettere dentro qualcosa di francese, ma non prima. Ti consiglierei di andare prima sulle basi delle grandi Maison, che non deludono mai (Bollinger, Pol Roger, Charles Heidsieck, Roederer, Taittinger), poi sui millesimati francesi.
Poi puoi passare ai grandi metodi classici italiani, e qui si apre il mondo (anche, ahimè, il portafoglio): Letrari 976 riserva del fondatore, Vittorio Moretti di Bellavista, Giovanni Cavalleri collezione esclusiva, Giulio Ferrari, Annamaria Clementi. Con questi sei al vertice delle bolle italiane.
L'ultimo passo resta andare sulle cuvee de prestige francesi ma li volano i centoni.
Spero di essere stato esauriente ?
Ciao Ivan, ti ringrazio moltissimo per la risposta
Come scrivevo ho già provato ad essere "accompagnato" in un percorso di "amicizia" nei confronti della bolla
Amo il vino e ne sono appassionato (anche se dilettante), conosco il mondo e lo frequento...frequento enoteche, cantine, fiere e circoli...non vado (quasi) mai allo scaffale
Ho bevuto di tutto, dalle peggio alle meglio bocce, dalle grandi e piccole case francesi (visitate in luogo con amici del posto), alla Franciacorta, che mi sono passato più e più volte e di cui custodisco ancora qualcosa, il Trentino, L'Austria...credo un po' ovunque ci abbia provato...
Ahimè io e il vino abbiamo una storia abbastanza lunga perchè non lasci intentato nulla
Ma niente, la bolla non la capisco
Chiedevo a voi amanti, come prendere la bolla proprio da un punto di vista sensoriale, come superare lo stacco che da dal resto
Il mio problema è proprio di bocca, non di etichetta
Sento la bolla, dalla più fine alla più grossolana, qualcosa che spezza il fluire armonico dei sapori e dei profumi.
QUESTO è il mio problema