Cosa succede ora al calcio?

Qual è la cosa giusta da fare con il calcio italiano ed europeo?

  • Andare avanti se possibile tutelando la salute pubblica

    Voti: 7 8,4%
  • Meglio chiudere tutto, le competizioni sono ormai falsate

    Voti: 76 91,6%

  • Votanti
    83
Lo avevo detto fin dall'inizio, allora sarebbe stata la decisione sportivamente più giusta, adesso invece sarà praticamente inevitabile. Ma che non venga in mente a nessuno una serie A a 22 squadre, perché - come ha detto giustamente anche Marotta tempo fa - 20 sono già troppe. D'altra parte non vedo perché, se il massimo campionato non deciderà niente in quanto a vittorie, piazzamenti, retrocessione, anche gli altri non debbano adeguarsi: ad esempio le pretese di promozione del Benevento sono le stesse di quelle per lo scudetto per la goBBa, quindi se lo scudetto non viene assegnato non vedo perché la serie B debba avere dei vincitori. Niente, si cancella tutto quello che è accaduto nel 2019-2020 e a Settembre (speriamo) si re-inizia tutto da capo.

Ah, Balo è sempre lo stesso, lui non cambia mai ... :D

Esatto.
La cosa più corretta da fare sarebbe direttamente abortire la stagione 2019-2020 nella sua interezza, come se non fosse mai esistita: non si assegna scudetto, non si assegnano retrocessioni, non si assegnano promozioni, non si assegna vincitore di Champions League né di Europa League, di conseguenza non si gioca né la Supercoppa Italiana né la Supercoppa Europea. Allo stesso modo dovrebbero fare anche in Premier League, Liga, Ligue 1, Bundesliga, Eredivisie, Primeira Liga e in tutti gli altri campionati europei. Gli Europei, se proprio dobbiamo giocarli per forza, possono essere posticipati all'estate del 2021, favoriti anche dal fatto che il Mondiale in Qatar si terrà tra novembre e dicembre 2022.

Non penso ci sia nulla di male se, per una singola stagione, davanti ad un'emergenza così grande e così generalizzata, si prendano decisioni forti, come non assegnare i campionati. Mi rendo conto che si tratterebbe di una beffa per il Liverpool che ha ipotecato da mesi un titolo nazionale che aspetta da 30 anni, ma l'aritmetica è aritmetica: finché il campionato non è matematicamente vinto, può teoricamente accadere di tutto. Se non ci sono le condizioni per proseguire, è giusto non assegnare i campionati.

L'ipotesi di rinviare gli Europei all'estate 2021 e di far recuperare tutto (campionati, Champions, Europa League) a giugno/luglio (facendo slittare quindi l'inizio della stagione 2020/2021 a fine settembre/primi di ottobre) mi sembra una scelta folle perché la competizione risulterebbe notevolmente falsata: un giocatore infortunato che torna in squadra, miglior inserimento di giocatori, condizioni psicologiche mutate, equilibri diversi, etc. Insomma, tutte le squadre avrebbero un assetto totalmente differente rispetto a quello attuale, a tal punto che tutti diremmo "Eh, ma avessimo giocato a marzo invece che a giugno..." o viceversa "Menomale che abbiamo giocato a giugno invece che a marzo". Si tratterebbe di un'altra cosa, un'altra stagione, un altro campionato, un'altra Champions.

Totalmente folle, a mio avviso, l'idea di playoff/playout che, immagino, debbano essere giocati tra le prime 8 e dalle ultime 8 per decidere scudetto, posti Europa e retrocessioni: immaginate lo scenario apocalittico di un Milan (attualmente 7° in classifica a -27 dalla vetta) che miracolosamente dovesse risultare in grande spolvero ed eliminare le rivali trionfando nella finale scudetto. Davvero qualcuno considererebbe il Milan, dopo la stagione schifosa che ha fatto e a -27 nella "regular season" (passatemi il termine), Campione d'Italia 2019/2020 solo perché ha azzeccato 5 partite tra giugno e luglio? E davvero, per esempio, Inter/Lazio/Juventus, in zona Champions dall'inizio della stagione, meriterebbero di andare in Europa League solo perché il Napoli (pessimo nella "regular season" e a -9 dal 4° posto) o la Roma dovessero aver il meglio in una sfida ad eliminazione diretta? E' un criterio che non condivido e che sarebbe poco utile anche nell'eventualità di far disputare i playoff solo alle prime 4 semplicemente per decretare lo scudetto: limitandolo alle prime 4, di fatto si sta già decidendo chi va in Champions e chi in Europa League. A quel punto, tanto vale congelare la classifica all'ultima giornata completa e consegnare all'UEFA la lista dei partecipanti alle coppe europee in base alla posizione ottenuta in quel momento. Il calcio non è basket.

La questione spigolosa sono, appunto, gli accessi in Champions League 2020/2021 ed Europa League 2020/2021. Ed è qui che l'UEFA, se la smettesse di minimizzare o di pensare che davvero tra un mese sarà tutto risolto in Europa, dovrebbe intervenire fornendo alle singole federazioni un criterio univoco con cui stabilire l'accesso alle coppe europee della prossima stagione. Tutti i campionati (italiano, spagnolo, francese, tedesco, inglese, austriaco, greco, polacco, portoghese, ceco, rumeno, russo, svedese, turco, etc. insomma tutti quelli delle federazioni sotto l'egida dell'UEFA) e tutte le competizioni europee da qui ai prossimi mesi (Champions League, Europa League, Nations League, Europei, Youth League, Women's Champions League, etc.) devono essere fermati, per salvaguardare gli interessi di tutti: atleti, dirigenti, staff, tifosi, giornalisti. Ogni assembramento deve essere evitato tassativamente nei prossimi mesi. A quel punto, l'UEFA deve stabilire un criterio univoco e sportivamente corretto per tutte le federazioni per stabilire i partecipanti alle prossime coppe europee e da far adottare obbligatoriamente in ogni campionato europeo: si potrebbe istituire un "coefficiente di merito" calcolato tenendo conto del piazzamento in campionato prima della sospensione, del ranking UEFA, del percorso fatto nelle eventuali coppe europee, tutto bilanciato in maniera corretta. Oppure si potrebbe tener conto solo del piazzamento in campionato o solo del ranking UEFA. Non so, non spetta a me stabilirlo. Ciò che conta è che debba essere un criterio equo da adottare indistintamente da tutti.

Riassumo la mia idea: abortire tutte le competizioni 2019/2020 (FA Cup, Coppa Italia, Serie A, Champions League, Coppa del Re, Europa League, relative supercoppe nazionali ed europea), bloccare promozioni e retrocessioni (i paracadute economici, che non verrebbero utilizzati perché non ci sono retrocessioni, potrebbero essere destinati alle prime due della Serie B come una sorta di "risarcimento" per il mancato ingresso nella massima serie), utilizzare il criterio univoco UEFA per stabilire i posti in Europa, rinviare gli Europei all'estate 2021 sfruttando anche il fatto che i Mondiali in Qatar si terranno tra novembre e dicembre 2022, e ricominciare la stagione 2020/2021 tranquillamente a fine agosto (con ritiri a luglio, come al solito), o magari più in avanti (fine settembre con inizio ritiri ai primi di agosto o fine ottobre con inizio ritiri ai primi settembre) a seconda dello scenario sanitario tra qualche mese.

La vera questione che renderà problematico il tutto sarà la solita di sempre e la più antica del mondo: soldi.

Spero che, almeno davanti a un'emergenza così importante, possano essere messi da parte o, quantomeno, risarciti ai soggetti che dovessero aver subìto un danno (penso alle televisioni, o ai b&b, hotel, compagnie aeree e ferroviarie che già stanno soffrendo): la politica, non solo quella sportiva, sarà decisiva. Il calcio (con tutto ciò che ne consegue a livello economico) deve sparire dai nostri pensieri per qualche mese.

Più è drastico il sistema, più velocemente si raggiunge il risultato. Il risultato, che penso tutti noi auspichiamo, è tornare alla normalità, nella nostra vita e anche nella regolarità delle competizioni calcistiche che tanto amiamo e seguiamo. Compromessi tra salute, denaro e sport, in questo momento, non penso se ne possano trovare.
 
Esatto.
La cosa più corretta da fare sarebbe direttamente abortire la stagione 2019-2020 nella sua interezza, come se non fosse mai esistita (omissis)

L'ho sempre pensato anch'io fin dal principio, l'unica cosa che si potrebbe eccepire (ma si tratta di un'inezia rispetto ad altre possibili conseguenze) è che alcune squadre a Marzo non erano le stesse di quando ha iniziato il campionato (sia per gli innesti del mercato di Gennaio, sia per l'esperienza maturata nel frattempo - vale tanto per le neopromosse quanto per le squadre nuove, come noi ad esempio) quindi i rapporti di forza il prossimo Settembre non sarebbero esattamente gli stessi del Settembre scorso. Ma, ripeto, si tratta di un'inezia rispetto al resto.
Più complicato il caso delle Coppe Europee, che sono arrivate troppo in là per essere ri-giocate da zero. Forse in questo caso sarebbe meglio riprendere da dove si è lasciato, cioè non giocando fino a Marzo. Ma il dio denaro sicuramente avrà qualcosa da eccepire.
Quanto alle nazionali, spiace ma che si fottano - quello che muove tutto il baraccone e soprattutto fa circolare i soldi sono le competizioni per club, che quindi sono prioritarie. Che si spostino gli Europei al 2021 e se questi vanno a schiacciare altre competizioni, completamente inutili dal punto di vista sportivo ed organizzate solo per i soldi, beh pazienza.
 
Alto