Beh, a dirla tutta anche i testi (il libretto, si diceva ai tempi di Verdi) contano.
La maggior parte delle volte ti arriva la partitura e ci devi mettere le sillabe a posto, ma non puoi scrivere quello che vuoi a scapocchia.
La colpa fu dell'insegante di inglese che in terza media ci disse con fare quasi cospiratorio che, visto che "TV Sorrisi&Canzoni" pubblicava le lirycs di pezzi in inglese che spesso quei due deficienti di Arbore e Boncompagni mandavano a Bandiera Gialla al sabato, per noi studenti non sarebbe stato male lavorarci su, giusto per farci l'orecchio. (alla pronuncia, non alla musica
)
Se un pezzo non mi prende, chissenefrega, ma se mi "tocca" me lo rivolto come un guanto e mi guardo tutte le cuciture.
Mi ricordo ancora la prima vivisezione: Running Blue dei Doors. "
Poor Otis dead and gone..."
Otis era Otis Redding, ma l'ho scoperto molto tempo dopo.
La corte a mia moglie l'ho fatta con "I talk to the wind" dei Crimson, ma il primo bacio con Bob Dylan in "Knockin' On Heaven's Door". (lei ha ancora la musicassetta che le ho regalato dopo)
... sto sbrodolando e mi fermo qui.
(to be continued)