La preparazione dell’Inter è cominciata da una settimana
. Si lavora e si suda ad Appiano sotto il sole, sognando la seconda stella da raggiungere prima dei cugini milanisti. Gli uomini di Simone Inzaghi si sono resi protagonisti, già, di due amichevoli, diverse per caratura e preparazione dell’avversario. Amichevoli che qualche novità tattica l’han fatta vedere. Inzaghi-Lab è ufficialmente aperto

Inzaghi-Lab: il centravanti boa aiuta?

Rispetto all’anno scorso, l’Inter ha tra le sue fila un certo Romelu Lukaku. Il centravanti d’Anversa ha caratteristiche diverse rispetto ai giocatori che componevano, e che compongono insieme a lui, l’attacco nerazzurro. Lo stesso Dzeko è più “rifinitore” e meno boa rispetto al belga. Lukaku è l’ariete con cui sfondare le difese avversarie. Dzeko è più un 10 a cui piace ragionare. Cosa cambia?

Soprattutto nell’amichevole contro il Lugano qualche cambiamento relativo all’atteggiamento della squadra, in fase di possesso, s’è visto. In fase d’uscita palla da dietro, s’è notato come, rispetto all’anno scorso, si sia cercata maggiormente la palla lunga sul centravanti che il fraseggio. A onor di cronaca, c’è da dire che ci sono almeno due condizioni, (gambe pesanti e caldo), che possano aver favorito questo atteggiamento, ciò non toglie che la palla lunga su una boa avrebbe risolto molti problemi l’anno scorso. Basti pensare al derby di ritorno perso malamente.

Lukaku offre sicuramente una possibilità in più e le palle lunghe potranno essere una soluzione, ma nell’Inzaghi-Lab si lavora anche ad altro…

Il trequartista la nuova via?

Per stessa ammissione dello stesso allenatore, l’Inter, nella prossima stagione, avrà uno “schema di riserva, schema che già nella scorsa stagione s’è visto, ma solo in occasioni in cui bisognava rimontare, (vedi Sassuolo in casa)

Nella prossima stagione, invece, sembra che il numero 10 potrebbe essere molto più di una variante in casa nerazzurra. Perchè questo? Per alcune semplici ragioni su cui si sta riflettendo nell’Inzaghi-lab.

La prima è anche la più banale. Avere delle alternative per scardinare le difese avversarie è, sempre, cosa buona e giusta. Per questo motivo il modulo con il trequartista sarebbe ben visto ad Appiano Gentile e, anche, dai tifosi della Beneamata.

Le altre ragioni sono relative al fatto che i giocatori a disposizione del mister, già oggi, consentono questa variante poichè ci sono almeno 3 profili che potrebbero occupare quel ruolo: Chalanoglu, Mkytharian e…..Correa. Se i primi due li “conosciamo” come esperti del ruolo, è il terzo che in questi primi scampoli di stagione sta impressionando piacevolmente i tifosi. Per quanto gli avversari non siano di grado elevato, proviamo a capire perchè potrebbe essere la variante che funziona.

Lukaku e Lautaro sono due punte che si muovono spesso durante la partita. Uno viene incontro e l’altro detta la profondità. Il loro movimento finisce con il creare spazi per gli inserimenti dei centrocampisti e un profilo veloce come il Tucu potrebbe portare scompiglio nelle retroguardie avversarie impegnate a curare la Lu-La. Una nuova vita per il Tucu che potrebbe rinascere come spera Inzaghi

Un altro aspetto, per ora marginale ma mai dire mai, che potrebbe voler significare l’utilizzo del 10, è Paulo Dybala. Aggiungere la Joya dietro la Lu-La farebbe esaltare una platea esigente come San Siro. Potrebbe perdersi qualcosa in equilibrio ma sarebbe qualcosa di scoppiettante la Dy-Lu-La.

Dulcis in fundu: il doppio play

L’ultimo aspetto, su cui non si è ancora lavorato nell’Inzaghi-Lab, ma che vederemo presto in cantiere è il doppio play. La soluzione è, sicuramente, un po’ più complessa rispetto alle altre, ma l’impatto che sta avendo Asllani potrebbe facilitare il tutto. Procediamo con ordine.

Asllani è stato preso per fare il vice-Brozovic. Lo vedremo poco in campo dunque? Le statistiche dell’anno scorso di Brozovic farebbero propendere per il sì, tuttavia c’è un MA, grande quanto una casa. L’anno scorso Brozovic non aveva un vice. La sensazione dopo questi primi attimi di Asllani, è che l’anno prossimo Epic Brozo potrà tirare il fiato molte volte lasciando spazio al giovane albanese, soprattutto a ridosso della Champions e dopo le fatiche del mondiale. E vederli insieme si può?

Sicuramente si, ma è innegabile il fatto che è sicuramente complesso. Barella e Chalanoglu, (senza considerare la qualità di Mkhiytaryan), sono stati due scudieri imprescindibili nella scorsa stagione. Sicuramente, almeno all’inizio, saranno ancora loro a far compagnia a Brozovic, li nel mezzo. E poi? Poi potrà succedere di tutto.

Partiamo da due certezze. Il 2002 sarà sicuramente spesso nei 5 cambi di Inzaghi. Molte volte, magari in partite dove c’è da fare gioco contro le difese chiuse, li vedremo insieme a scambiarsi la palla. Cosa c’è da tener presente allora?

Semplice. Asllani è giovane. Ha ancora una carriera davanti. Il suo essere forte si “scontra” contro la presenza di giocatori più esperti di lui quali Bare, Chala e Miky. Barella è, sicuramente, insostitubile, (verrebbe da dire ben venga l’Italia non al mondiale). E gli altri due? Con loro Asllani potrebbe giocarsela. Chala è discontinuo e si sa. Mkhitaryan è esperto, ma c’è sempre l’incognita legata all’età e all’adattamento.

Inzaghi-Lab è aperto. Ad Appiano ci sono lavori in corso!