Contro l’Udinese sabato pomeriggio Joao Mario è partito titolare per la quinta volta in stagione e, come nelle precedenti apparizioni, è risultato tra i migliori in campo.

Schierato ancora una volta da Luciano Spalletti come mezzala, stavolta a fianco di Borja Valero con Brozovic in regia, il portoghese ha fornito una prestazione particolarmente convincente, tanto che gli applausi del pubblico di San Siro si sono fatti sentire per lui più di una volta: un segnale inequivocabile del fatto che anche agli occhi dei tifosi Joao Mario appare sotto un’altra veste rispetto al passato. Evidentemente il Mister l’ha saputo motivare bene, oltre a metterlo in campo in un ruolo dove il numero 15 nerazzurro riesce ad esprimersi al meglio, ma soprattutto è riuscito lui a fare quello step mentale che gli era quasi sempre mancato per dare continuità ad un rendimento sempre più incisivo.

Al netto di qualche sbavatura sul finale di partita, complice anche la stanchezza, per il resto Joao Mario sabato è sempre stato “sul pezzo”, il più continuo dei nostri a centrocampo, con giocate pregevoli sia in fase di costruzione che in fase di interdizione. Le statistiche parlano di ben 14 recuperi contro i friulani, numeri da interditore vero, cosa che lui non è mai stato prima di ora. Oltre a questo, tanta qualità al centrocampo interista, con un gran numero di palle “ripulite”, un assist di tacco per Politano, un ottimo inserimento senza palla che Asamoah non è riuscito a premiare (altrimenti sarebbe stato solo davanti al portiere), ed un contropiede lanciato su cui Icardi trova il gol poi annullato per fuorigioco.

ALL’INFERNO E RITORNO

Si può dire che il “purgatorio” per Joao Mario sia finito, si è conquistato sul campo la probabile riconferma anche per la seconda metà della stagione. Non dimentichiamoci infatti che era tornato dal prestito in Inghilterra come un appestato (anche e soprattutto per colpe proprie, è bene ricordarlo) con i tifosi che inveivano contro di lui e ne chiedevano la pronta cessione. Nella sessione estiva di mercato non spuntarono soluzione che accontentassero il giocatore e l’Inter contemporaneamente, e lui è rimasto qui… inizialmente come un oggetto pseudo-misterioso, fuori dal contesto della squadra che stava nascendo, fuori dalla lista per la Champions League, fuori dal campo. Poi, i problemi del centrocampo legati agli infortuni di Nainggolan, dai quale il belga sta faticosamente tentando di riprendersi, gli hanno proposto una possibilità che lui ha saputo cogliere al volo.

Proprio con Nainggolan, a questo punto, potrebbe andare a formare la coppia di mezzali nel centrocampo a tre, completato da Brozovic, che avrebbe tutte le carte in regola per caratterizzare la seconda parte della stagione nerazzurra. Finalmente un centrocampo dai “piedi buoni” ma con elementi allo stesso tempo validi per fare filtro e pressing: una soluzione spesso invocata a gran voce dai tifosi e che potrebbe vedere spesso il campo da qui in avanti.

Chissà che il colpo di mercato per Gennaio l’Inter non l’abbia già in casa nelle vesti del venticinquenne centrocampista portoghese!

In attesa di ulteriori conferme, mi viene da pensare a cosa sarebbe potuto succedere se il Joao Mario visto in campionato fosse stato inserito nella lista per la Champions e schierato titolare nella decisiva partita contro il PSV, dove proprio a centrocampo eravamo contati e in grandissima difficoltà…

Ora non è tempo però per le recriminazioni, tutti devono guardare avanti. L’Inter avrà bisogno di Joao Mario e lui dell’Inter. E’ un calciatore ancora giovane e di grande talento. Un talento che si è rischiato di smarrire e che invece si sta ritrovando ogni giorno di più.

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Impiegato tecnico di professione, cantante e chitarrista rock per passione. Amo stare con i miei figli, leggere, scrivere, fotografare e fare qualsiasi cosa possa dare sfogo alla creatività. Nel cuore porto da sempre i colori nerazzurri: per me c'è solo l'Inter!