ottava coppa italia

E ora c’è l’obbligo di provarci. Cagliari e Sampdoria per provare a prendersi tutta l’Italia che altrimenti verrà divisa con il Milan. L’Inter torna da Roma con molta stanchezza, ma con in bacheca l’ottava Coppa Italia della sua storia. Juve ancora battuta – è la terza volta su quattro quest’anno.


Quando l’attacco non gira….

A Roma l’attacco dell’Inter non ha girato per motivi diversi. Ha lottato Dzeko, un po’ in ombra Lautaro. E quando l’attacco non gira devi cercare altro. L’Inter quest’ altro l ha trovato. L’ha trovato in almeno 3 gol all’incrocio, due su rigore, (due rigori contro Madama, ce la faran pagare), e uno, valso la doppietta del più monumentale tra i monumentali di stasera, con una staffilata da fuori area.

Barella, Chalanoglu e Ivan Perisic. Tre uomini per 4 gol che danno l’essenza di una partita che l’Inter ha voluto vincere. E l’ha vinta. Barella ha scaraventato un destro sul secondo palo e sembrava mettersi bene. La squadra c’era e girava bene. Contro aveva comunque una signora squadra e per i primi 10/15 minuti non si è capito tanto. Poi la Juve è salita di tono e…..

Ottava coppa italia tra le solite montagne russe

….e nei primi minuti del secondo tempo Madama ha fatto gelare il sangue alla curva nord interista stipata nel settore dei gemelli laziali…Morata prima e Vlahovic poi strappano il sorriso ai nerazzurri e fanno esultare i tifosi stipati nel settore opposto ai nostri. E qua che come si dice in gergo “arrivano i nostri”.

La reazione dell’Inter è da grande squadra. Prende campo e mette sotto pressione una juve abbassata dai cambi di Allegri. A 10 minuti l’Inter si scalda accendendo lo scaldabagno. E’ da considerarsi tale, infatti, il destro all’incrocio di Chalanoglu, sul rigore concesso per fallo (destinato a far discutere), su Lautaro. Due a due e supplementari. Stanchezza verso Cagliari. Una brutta notizia, ma preventivabile alla vigilia. Ci sarà tempo per recuperare.

Salvate il soldato Ivan

Nel primo tempo supplementare ecco il più monumentale tra i monumentali. Ivan Perisic. Tra i simboli di questa stagione, due gol per certificare la partenza della Coppa sul treno che riporterà l’Inter da Roma a Milano. Rigore da cecchino e fendente da fuori area a battere Perin. Ivan si rende protagonista di una doccia gelata con dichiarazioni sul futuro nel post-partita, “rovinando” la festa dell’Inter e degli interisti. Ivan cosi non si fa. Due gol in finale come Milito nel 2010, una bordata a fine gara come Milito nel 2010. Ora speriamo nello stesso finale, (il Principe rimase).

Il cielo su Roma si tinge dunque di nero e azzurro, al termine di 120 minuti vissuti con il cuore in gola. Ma d’altronde si sa. Le partite dell’Inter sono un corso pre-infarto ogni volta.

E ora?

E ora c’è l’obbligo morale di provarci. Sedersi in poltrona a tifare Atalanta e, in ogni caso, protrarre il campionato fino all’ultimo minuto dell’ultima partita. E vedere un po’l’effetto che fa. Per il momento ci sarà comunque da fare spazio in via della Liberazione: è arrivata l’ottava coppa italia!

l'Ottava