Il 31 Maggio 2019 l’Inter annunciava ufficialmente la firma di Antonio Conte come nuovo allenatore, sostituendo così Luciano Spalletti dopo 2 stagioni. Con 13 giornate di campionato ancora da giocare, il ritorno di Coppa Italia e l’Europa League apertissimi la valutazione complessiva sul primo anno di Conte all’Inter sarebbe quantomeno frettolosa.

Inizio da Record

Il primo mese dell’avventura di Antonio Conte sulla panchina nerazzurra è letteralmente da capogiro. L’esordio con il netto 4-0 sul Lecce è solo l’antipasto per le 6 vittorie consecutive che lanciano l’Inter in testa alla classifica, derby compreso. Solo “il mago” Helenio Herrera nel lontano 1967 era stato autore di una partenza così decisa. Lukaku e Lautaro trovano da subito una grande intesa, Brozovic fa girare la squadra e Sensi è una rivelazione. Dietro la difesa concede appena 2 gol nelle prime 6 giornate: l’Inter c’è!
Dopo il successo nel derby, l’Inter batte anche la Lazio – poi rivelatasi grande sorpresa del campionato – ed arriva lanciatissima allo scontro diretto casalingo contro la Juventus.

Europa Dannata

La campagna Europea dell’Inter, a differenza del campionato, non inizia con il piede giusto. Solo un pareggio nel brutto esordio casalingo contro lo Slavia Praga – poi ultimo nel girone – e la sconfitta a Barcellona dopo il vantaggio lampo di Lautaro Martinez. Nella partita in cui, forse, il Barça comincia a mettere gli occhi sul toro, l’Inter comincia a vacillare. In Europa la squadra di Conte appare decisamente più fiacca e con meno qualità tecniche delle sue rivali in Champions League.
Nonostante il successo casalingo per 2-0 con la concorrente diretta per il passaggio del turno – il Borussia Dortmund – l’Inter di Conte butterà via la qualificazione proprio nel match di ritorno.
L’ultima chance di qualificarsi viene sciupata contro un Barcellona ampiamente rimaneggiato, in grado di espugnare San Siro con i gol di Carles Perez e del giovanissimo Ansu Fati. Inutile il gol – solo il secondo in Champions – di Lukaku per il momentaneo 1-1. L’Inter viene “retrocessa” in Europa League, esattamente come l’anno prima.

Problema Scontri Diretti

A frenare la corsa dell’Inter nelle varie competizioni sono state, inevitabilmente, alcune sconfitte negli scontri diretti con le squadre più forti e dei pareggi dolorosi. Come abbiamo già visto in Champions fu prima il pareggio con lo Slavia Praga e poi le sconfitte di Dortmund e di San Siro contro il Barcellona a pregiudicare il passaggio del turno. In campionato, il ruolo del rullo compressore è da affidare alla solita Juventus, uscita con 6 punti e una manifesta superiorità nei due scontri diretti. A complicare il tutto, l’Inter prima di andare a Torino per l’ultima partita prima della sosta covid, aveva perso anche lo scontro diretto in casa della Lazio, che ne uscì come vera seconda forza della Serie A.
Andando ulteriormente a ritroso, 4 giorni prima Conte e i suoi avevano subito una sconfitta nella semifinale di andata di Coppa Italia contro il Napoli.
L’Inter in questa stagione ha perso solo contro le dirette concorrenti per la vittoria finale o – in Champions – per il passaggio del turno.

Pareggi Nervosi

Se è filosofia di molti che i campionati si vincono contro le piccole però, anche da questo punto di vista l’Inter di Conte ha qualche pecca. Le sole 3 sconfitte stagionali in campionato avrebbero potuto essere compensate se non fosse per quei 6 pareggi totalizzati. In particolar modo a frenare l’Inter furono le 3 “X” consecutive tra Atalanta, Lecce e Cagliari. Partite particolarmente difficili per i nerazzurri, anche innervositi dalle polemiche con l’arbitro (Cagliari) o dalla propria inconcludenza (Lecce).

Conclusioni

Visto l’inizio esaltante è normale che con l’ultima flessione della squadra nelle partite importanti, alcuni tifosi si siano risentiti sulle possibilità reali di vittoria in una delle 3 competizioni. Nulla è ancora deciso tuttavia e la situazione di novità e imprevedibilità delle giornate così ravvicinate potrebbe giocare a favore di eventuali ribaltoni in classifica (Inter e Lazio).
Numeri alla mano, i “successi” dell’Inter di Conte non si possono ignorare: il record di vittorie in trasferta consecutive e la solidità della squadra non si possono discutere. Inoltre, l’Inter ha mostrato una maggior confidenza e consapevolezza dei propri mezzi. Nonostante il possesso palla inferiore alla scorsa stagione, i gol segnati sono sensibilmente aumentati (già 49 contro i 57 totali del 2019).
Per la ripresa del campionato Conte sta già lavorando come solo lui sa fare. L’ideale sarebbe ritrovare i numeri di quella partenza sprint di inizio campionato e rilanciarsi nella corsa scudetto, dopo aver chiuso il capitolo Coppa Italia. Il sergente è tornato al lavoro e noi tifosi possiamo tornare a sperare!