L’Inter parte fortissimo con un micidiale uno-due: Acerbi apre le danze su calcio d’angolo, pochi minuti dopo risponde Lautaro con un grandissimo gol da fuori. Durante l’azione successiva, però, il Capitano interista commette un evitabile fallo da rigore che permette al Bologna di accorciare, per poi riprendere del tutto la partita grazie al gol di Zirkzee nel secondo tempo. Luci e ombre di un’Inter che sicuramente ha risentito del ravvicinato impegno europeo contro il Benfica. Ma questo non può essere l’alibi

Acerbi, Lautaro e ancora Lautaro. Come cambiare l’inerzia di una partita in soli due minuti.

La partita di oggi era sicuramente alla portata dei nerazzurri, specialmente basandosi sulle prestazioni che la squadra ci aveva regalato dopo l’inattesa battuta di arresto contro il Sassuolo di due settimane fa. Quello contro il Bologna, però, non era comunque un impegno da sottovalutare. I rossoblu, infatti, si sono presentati a San Siro con la seconda miglior difesa del campionato, solo 4 goal subiti, certamente un sinonimo di solidità e organizzazione che doveva accendere qualche spia d’allarme nella preparazione tattica neroazzurra.

La partita comincia comunque in discesa: Su un cross a rientrare di Chalanoglu, Acerbi insacca di testa il pallone portandoci subito in vantaggio dopo soli 11 minuti. Due minuti dopo, Lautaro inquadra la porta e regala a San Siro un gol spettacolare sull’angolo lontano, imprendibile per Skorupski. L’atmosfera intorno era travolgente, con la squadra trascinata secondo per secondo da tutta la forza del tifo interista. Improvvisamente, mentre il Bologna stava battendo un calcio d’angolo, Lautaro pecca d’ingenuità e atterra in area Ferguson. Guida, che sul momento non aveva fischiato, si consulta col VAR e assegna il calcio di rigore. Sommer intuisce, Orsolini trasforma, e l’inerzia della partita cambia completamente per i restanti 70 minuti di gioco.

L’approccio al secondo tempo e i rinforzi dalla panchina

Dopo il 2-1 del primo tempo, l’Inter rientra in campo con un atteggiamento troppo “soft” e il Bologna la punisce ancora: Zirkzee prende palla fuori area mentre nessun difensore va in uscita, così l’attaccante olandese ha tutto il tempo di sistemarsi il pallone e piazzarlo all’angolino sinistro. Imprendibile per Sommer. Mister Inzaghi decide così di cambiare subito tre giocatori: escono dal campo Dumfries, Di Marco e Thuram, al loro posto Carlos Augusto, Cuadrado e Sanchez. La partita, da quel momento in poi (complice la scelta del Bologna di aspettare la manovra neroazzurra), torna nelle nostre mani. Carlos Augusto entra benissimo in campo, tanto da far venire il dubbio che forse sarebbe stato utile inserirlo fin dal primo minuto, anche per permettere a Dimarco di rifiatare. Cuadrado viene inizialmente coinvolto meno del brasiliano, ma riesce comunque a farsi notare in qualche occasione, pur sbagliando alcuni passaggi di troppo. Sanchez, invece, non incide: si vede che l’attaccante cileno ha molta voglia di fare, purtroppo peró non abbastanza da colmare le sue lacune fisiche, a causa della mancata preparazione con la squadra. Il numero 70 segna anche un goal, annullato per fuorigioco, ma in varie, troppe occasioni vanifica la manovra con delle disattenzioni rivedibili, specialmente per un campione come lui.

Inter, lo Scudetto passa anche da queste disattenzioni cruciali

Abbiamo il dovere di dirlo, quantomeno per scongiurare ciò che è accaduto negli anni passati. A questa Inter non si possono certo rimproverare qualità come forza, grinta, estro e freddezza, altro discorso invece se si parla di improvvisi cali di attenzione. Se l’obiettivo stagionale è quello dello Scudetto, come più volte dichiarato, non possiamo permetterci di perdere punti in casa dopo essere in vantaggio per 2-0 come successo oggi, perché la conquista dello storico ventesimo titolo passa anche da partite come queste.

 

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Adesso ciò su cui deve lavorare il Mister è proprio l’aspetto mentale: un aspetto non facile da gestire ma assolutamente importante per raggiungere, insieme, il traguardo finale. Ora la sosta Nazionali, poi si torna in campo contro il Torino, il Salisburg e a San Siro contro la Roma dell’ex Lukaku.

Toscano, 26 anni, Interista da sempre. Amo scrivere e parlare di calcio, onorando i colori e la storia del nostro club.