La famiglia Zhang ha sempre spiegato che la solidità si costruisce passo passo, senza fretta, ma con le giuste direttive. L'Inter viaggia verso l'autofinanziamento, tappa fondamentale per divenire un club virtuoso, in grado di rigenerare ricchezze da par suo e senza l'aiuto esterno della proprietà. Proprio come desidera la Uefa. "Non preoccupa l’indebitamento del club: 487 milioni, al netto dei crediti, al 30 giugno 2018, ma quasi la metà sono nei confronti di Suning (pronta a convertirli in qualsiasi momento se dovessero richiederlo i parametri Figc-Uefa) e 292 sono relativi al bond con scadenza nel 2022 al tasso del 4,875%. Non a caso la gestione si sta riequilibrando: nel 2017-18 perdita di 18 milioni (-25 nel 2016-17, -60 nel 2015-16, -140 nel 2014-15) - spiega la Gazzetta -. Nonostante la stretta del governo di Pechino sugli investimenti esteri nello sport, Suning ha continuato a sostenere i nerazzurri e lo farà anche in futuro, come ha promesso Steven Zhang".
Da dove escono questi debiti?
Da dove escono questi debiti?