Vino e dintorni

Giuse1979

Vice capitano
vedo che ci sono dei veri esperti tra di voi, per cui solo da amante che poco ci capisce, volevo chiedervi per curiosità se siete soliti "allenare" i sensi, gusto, ma soprattutto olfatto.
credo che per arrivare ad apprezzare in pieno un prodotto complesso come il vino non si possa esimersi dal farlo, a meno di non essere dotati di un fiuto da segugio di natura.
qualcuno lo fa per abitudine?
 
Allora, devo dire che sul vino potrei star qua a scrivere delle ore e non mi stancherei mai né di farlo, né di leggervi. Per non essere noioso, posso fare qualche considerazione su vini che ho bevuto recentemente.

Bianchi: ne nomino due che mi hanno veramente sorpreso. Il primo è un vino dei colli euganei, chardonnay in purezza, cantina Vignalta. Molto molto interessante, la classica nota fruttata dello chardonnay e quella bella nota di legno, non troppo forte, data da un passaggio in botte. Il secondo è molto conosciuto ai più, e sembra quasi una banalità scriverlo, ma non posso esimermi: si tratta del Cervaro della Sala, di Antinori, chardonnay e grechetto. Va assaggiato, punto e basta.

Rossi: il primo che mi viene in mente è sicuramente l'amarone classico Bertani, anno 2010, tra gli amaroni con un prezzo sotto i 100€ è sicuramente il migliore, almeno secondo me. Bello morbido, come si chiede ad un passito che si rispetti, molto alcolico ma ti frega, perché la nota alcolica la si vede dal bicchiere ma non si sente in bocca. Sempre per restare in tema, si distingue l'amarone classico Tommasi, ottima beva, bellissimi profumi, qualità prezzo, a mio modo di vedere, ottima. Ho letto quale pagina indietro del Ruchè di Montalbera e confermo, è piaciuto anche a me, non fosse altro per quella particolarità dei profumi floreali che tira fuori (qui il rapporto qualità prezzo è clamoroso). Come vini del centro penso subito a diversi Brunelli: quello di Tornesi, piccola cantina di Montalcino, mi ha lasciato a bocca aperta. Delusione invece dal brunello Banfi, si e no per quello di Fattoria dei Barbi. Ho in cantina il mitico Biondi Santi, ma mi sa che aspetterà ancora per qualche anno. Devo menzionare il Chianti della tenuta Tignanello di Antinori e anche il Nobile di Montepulciano di Montepulciano di Avignonesi.

Bolle: ho bevuto Annamaria Clementi e Dom Perignon 2008, in queste ultime settimane. Non serve dire altro, credo.
 
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vedo che ci sono dei veri esperti tra di voi, per cui solo da amante che poco ci capisce, volevo chiedervi per curiosità se siete soliti "allenare" i sensi, gusto, ma soprattutto olfatto.
credo che per arrivare ad apprezzare in pieno un prodotto complesso come il vino non si possa esimersi dal farlo, a meno di non essere dotati di un fiuto da segugio di natura.
qualcuno lo fa per abitudine?
Due Consigli:
1) sì annusa, tutto quello che ti capita (dalla scuola delle scarpe nuove al sale e pepe che usi in cucina) annusa tutto perché aiuta e soprattutto annusa vino
2) spesso la gente si spaventa davanti alle descrizioni dei vini perché "io questi profumi non li sento"; ecco finché quelle persone bevono vinacci commerciali e industriali è normale che non sentono nulla perché quei vini non sanno di nulla. Il Consiglio è bere vini BUONI per allenare al meglio il fiuto magari con vini facili da percepire tipo moscato giallo secco, gewurztraminer, Pinot bianco, Malvasia... Roba che è impossibile non sentirne i profumi
 
Allora, devo dire che sul vino potrei star qua a scrivere delle ore e non mi stancherei mai né di farlo, né di leggervi. Per non essere noioso, posso fare qualche considerazione su vini che ho bevuto recentemente.

Bianchi: ne nomino due che mi hanno veramente sorpreso. Il primo è un vino dei colli euganei, chardonnay in purezza, cantina Vignalta. Molto molto interessante, la classica nota fruttata dello chardonnay e quella bella nota di legno, non troppo forte, data da un passaggio in botte. Il secondo è molto conosciuto ai più, e sembra quasi una banalità scriverlo, ma non posso esimermi: si tratta del Cervaro della Sala, di Antinori, chardonnay e grechetto. Va assaggiato, punto e basta.

Rossi: il primo che mi viene in mente è sicuramente l'amarone classico Bertani, anno 2010, tra gli amaroni con un prezzo sotto i 100€ è sicuramente il migliore, almeno secondo me. Bello morbido, come si chiede ad un passito che si rispetti, molto alcolico ma ti frega, perché la nota alcolica la si vede dal bicchiere ma non si sente in bocca. Sempre per restare in tema, si distingue l'amarone classico Tommasi, ottima beva, bellissimi profumi, qualità prezzo, a mio modo di vedere, ottima. Ho letto quale pagina indietro del Ruchè di Montalbera e confermo, è piaciuto anche a me, non fosse altro per quella particolarità dei profumi floreali che tira fuori (qui il rapporto qualità prezzo è clamoroso). Come vini del centro penso subito a diversi Brunelli: quello di Tornesi, piccola cantina di Montalcino, mi ha lasciato a bocca aperta. Delusione invece dal brunello Banfi, si e no per quello di Fattoria dei Barbi. Ho in cantina il mitico Biondi Santi, ma mi sa che aspetterà ancora per qualche anno. Devo menzionare il Chianti della tenuta Tignanello di Antinori e anche il Nobile di Montepulciano di Montepulciano di Avignonesi.

Bolle: ho bevuto Annamaria Clementi e Dom Perignon 2008. Non serve dire altro, credo.
Leggendo quello che hai bevuto direi che toccando ferro, se anche domani arrivasse il tuo giorno te ne andresti felice
 
Leggendo quello che hai bevuto direi che toccando ferro, se anche domani arrivasse il tuo giorno te ne andresti felice
Madonna, spero di aver mooooolto tempo davanti per incrementare le mie esperienze enologiche. Mi do una strizzatina giù, va. Però sono contento, poi ho anche delle chicche in cantina, come il a Giulio Ferrari 2005, il Giulio Ferrari rosè 2006 e il Cristal 2008. A loro do il tempo necessario, come al Vintage Collection Dosage Zero Noir di Ca’ del Bosco del 2008, al Biondi Santi del 12 e al Nobile di Montepulciano Asinone di Poliziano del 15. Non mi lamento.

Devo dire, a corredo di questo sopra, che l’altra settimana ho bevuto una bolla che mi ha stupito: si tratta del Terzavia Rosè di Marco de Bartoli. Da provare proprio, interessantissimo.
 
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La Franciacorta è oggetto di discussione e dissidi tra me e un mio amico sommelier
nel senso che io la adoro e lui decisamente no

tralasciando i nomi più famosi come ca del bosco/bellavista/berlucchi che conoscono ormai tutti,
mi sento di consigliarvi queste due aziende: Ronco Calino e Le Quattro Terre

i loro vini si aggirano più o meno tutti tra i 20 e i 30 euro a bottiglia
io in particolar modo adoro il Brut Nature di Ronco Calino
Effettivamente sulla Franciacorta ci si divide: io non penso che sia il caso di generalizzare, nel senso che ci sono prodotti e produttori che lavorano bene, altri meno.

Ca del Bosco, ad esempio, cuvee prestige a parte (buona solo per i fighetti da discoteca, a cui infatti la vendono a prezzi folli tenendo in considerazione il vino in se), fa prodotti eccellenti. Così come molto validi solo Monte Rossa, Cavalleri, Mosnel. Di converso, ci sono alcune cantine che, a mio modo di vedere, stanno perdendo smalto, Bellavista in primis.

Credo, comunque, che le discussioni sulla Franciacorta siano relative al fatto che per bere bene bisogna spendere. Mediamente, un buon trentodoc costa meno di un suo pari livello bresciano.
Ma non sparerei addosso alla zona in sè.
Ottimi i tuoi suggerimenti, non li conoscevo e prenderò nota.
 
Madonna, spero di aver mooooolto tempo davanti per incrementare le mie esperienze enologiche. Mi do una strizzatina giù, va. Però sono contento, poi ho anche delle chicche in cantina, come il a Giulio Ferrari 2005, il Giulio Ferrari rosè 2006 e il Cristal 2008. A loro do il tempo necessario, come al Vintage Collection Dosage Zero Noir di Ca’ del Bosco del 2008, al Biondi Santi del 12 e al Nobile di Montepulciano Asinone di Poliziano del 15. Non mi lamento.

Devo dire, a corredo di questo sopra, che l’altra settimana ho bevuto una bolla che mi ha stupito: si tratta del Terzavia Rosè di Marco de Bartoli. Da provare proprio, interessantissimo.
de Bartoli è top! quando cerco di spiegare che anche al sud si possono fare spumanti buoni parto sempre da lui
 
de Bartoli è top! quando cerco di spiegare che anche al sud si possono fare spumanti buoni parto sempre da lui
Impossibile non farlo: la linea Terzavia è eccezionale. Ho avuto la fortuna di poterli bere tutti e tre e veramente sono fantastici. Non parliamo della riserva, dosata col Vecchio Samperi...

C'è un'altra cantina del sud da citare se si parla di bollicine, ed è D'arapri, pugliese: per loro il bombino giallo è quello che per de Bartoli è il grillo. Lavorano molto bene.

Complimenti per l'avatar, quel simbolo li mi riporta ad una delle mie maison preferite. La loro base, per me, è la migliore: la metto insieme a quella di Roederer.
 
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